Associazioni dei Pescatori ??

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Gilthead
00lunedì 14 febbraio 2005 19:43
Guardate QUI ....cosa ne pensate??
E' davvero cosi' difficile organizzarci per far valere le nostre ragioni?
[SM=x53598]
nickfisherman
00martedì 15 febbraio 2005 10:19
Re:

Scritto da: Gilthead 14/02/2005 19.43
Guardate QUI ....cosa ne pensate??
E' davvero cosi' difficile organizzarci per far valere le nostre ragioni?
[SM=x53598]


Il problema, credo, non debba essere una "battaglia di regolamenti" tra pescatore professionista e pescatore per diletto, come sembrerebbe comprendere leggendo la pagina da te indicata.
Molto spesso le flotte pescherecce sono orientate verso la cattura di quelle specie di pesci che noi non insidiamo normalmente da riva (crostacei, cefalopodi, piccoli pesci azzurri come le sarde o le alici ecc.) esistono dei regolamenti ben precisi da osservare da parte dei professionisti, basterebbe che gli organi preposti li facessero rispettare.
Il problema , secondo me, è un altro o meglio i problemi sono due: il primo sarebbe la regolamentazione, per noi pescatori dilettanti, della possibilità di pesca in ambito portuale, oggi vietata per leggi risalenti alla II° guerra mondiale; il secondo aspetto che deve far riflettere è la continua creazione di parchi acquatici protetti che, se da una parte sono apprezzati per il ripopolamento delle nostre coste, da un'altra limitano le possibilità di pesca anche da parte nostra.
Capisco istituire aree protette per la salvaguardia delle bellezze paesaggistiche ed il vietare la pesca professionale in questi luoghi ma impedirne, molte volte, l'accesso e la possibilità di pescarvi con una canna mi sembra ridicolo, oppure anche queste sono "oasi a beneficio di pochi"??
Divieti di pesca di varia origine, aree protette, divieto di accesso a zone portuali, regolamentazioni e divieti di origine comunale, orari notturni per pescare dai litorali, impossibilità di accesso ad alcuni tratti di costa; credo che questa sia la prima "battaglia da affrontare" per non vederci costretti a pescare spigole ed orate in riserve a pagamento come succede nei laghetti di pesca con le trote.
Ciao,[SM=x53598] [SM=x53598] [SM=x53598]
blufishing
00martedì 15 febbraio 2005 11:15
il discorso è molto complesso, ma in sostanza, Nick dice bene:

basterebbe rivedere un po' la legislazione (vecchia, troppo !!) e far rispettare la legge.

Dal mio punto di vista ??!!
incomincerei ad inasprire le pene per chi vìola le leggi sulla pesca (ma anche sulla caccia e sulla normale conduzione della vita), in modo da dare l'esempio ai "futuri", sul tipo di pena che gli aspetta in caso di trasgressione !
la nostra società è ormai ad un punto molto complicato (sempre secondo me) e nessuno vuole complicarla ancora di più, instaurando una sorta di "linea dura" su altri fronti...

chi ne va a perdere ?? la natura in primis e poi noi (compresi gli indifferenti) che un giorno ci troveremo senza più risorse..

tempo fa, l'amico Zolinad aveva proposto questo topic: Facciamoci Sentire

[Modificato da blufishing 15/02/2005 11.17]

Gilthead
00mercoledì 16 febbraio 2005 17:17
Ciao !!
No, nn volevo affatto sollecitare una specie di rivolta nei confronti dei pescatori professionisti..ci mancherebbe, ma sono daccordo con voi quando dite di rivedere le leggi a favore della salvaguardia dell'ambiente marino e sopratutto di farle rispettare..

L'aspetto che volevo valutare era questo:

"La fauna ittica costiera soffre un grave degrado e qualcuno dovrebbe iniziare a programmare studi sugli stocks delle specie di maggior interesse per la fruizione ricreativa. La piccola pesca costiera, che dovrebbe essere quella maggiormente sostenibile tra le attività di pesca professionale, diviene dannosa perché (a parte il numero di imbarcazioni) costretta ormai a ricercare il poco che rimane degli stocks sovrasfruttati e continuamente oggetto di disturbo e pressioni antropiche. Molte zone del nostro litorale dovrebbero essere considerate aree di ripopolamento per i nostri mari e aperte alla sola fruizione ricreativa regolamentata; al contrario la piccola pesca professionale viene legalmente esercitata a ridosso degli arenili (nella foto una imbarcazione che salpa le reti a ridosso della foce del fiume Ombrone, nel Parco Regionale della Maremma). Un'azione di disturbo continua che proprio perciò offre spesso scarsi risultati al professionista e degrada ulteriormente la fishery ricreativa"

..e posso testimoniare sul fatto che "alcuni" professionisti o meno calano le proprie reti e i palamiti a tiro di canna..
Per quanto riguarda le proposte...
Sarei favorevole al divieto di pesca temporaneo,( per alcuni anni )di determinati tratti di mare, proprio per ricreare gli ecosistemi ormai distrutti, potendo in seguito reintrodurre gradualmente l'esercizio della pesca.
D'altra parte, sarei favorevole anche alla creazioni di tratti adibiti al solo esercizio della pesca a fini dilettantistici.


ciao !

[Modificato da Gilthead 16/02/2005 17.18]

blufishing
00mercoledì 16 febbraio 2005 17:31
sono daccordissimo con te [SM=g27811]

vietare, seriamente e severamente, la pesca per un tot di numero di anni, in una zona e poi aprirla per un periodo ben delimitato !!!

questa tecnica è usata in Croazia e ha sempre dato buoni frutti [SM=g27811] esempio:
il canale del Velebit, una zona molto particolare della costa croata, è quasi perennemente chiusa alla pesca professionale; quando poi viene aperta, 3/4 mesi circa, il pesce abbonda ed ha prezzi molto bassi...
anche in altre zona stanno sperimentando questa soluzione, speriamo sia efficace [SM=g27811]
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