Dedicato a tutti voi ed a…………………..Franco

Pescare è parte della mia vita :mi fa stare bene e mi aiuta a riflettere ma da qualche tempo per poter mettere una canna a “bagno” ho bisogno anche di una certa tranquillità interiore altrimenti tutto diventa più difficile e spesso finisce che stò seduto a rimirare l’acqua senza curarmi di prendere pesci è come se “l’ossessione” fosse diluita come se una specie di coscienza mi renda più “vero” solo ammirando le sue creature che catturarle ; poi ,all’improvviso,una frenesia mi prende e quasi automaticamente monto la canna e ….lancio!
Sento di essere parte di un tutto di recitare una parte che mi è stata assegnata fin dalla nascita mi rendo conto che la cattura di un pesce per piccolo o grande che sia è una specie di “miracolo” in cui io sono il tramite fra la memoria arcaica dei nostri avi ed il desiderio di essere “uomo” .
Non si pesca più per cibare la propria famiglia e nemmeno si caccia questo per lo meno quasi tutti noi ,ora abbiamo modificato la “pesca” in un contatto diretto con il nostro essere più nascosto che si confronta con un'ambiente che si autodistrugge ogni giorno di più e ,spesso,è a noi che guardano come se fossimo colpevoli di chissà quali nefandezze e forse non hanno tutti i torti perché anche noi molte volte giriamo la faccia da un’altra parte per non “vedere” per non avere o dare problemi di cui possiamo conoscere l’inizio ma mai quando ne come possono finire !
Stiamo imparando a rispettare quel poco che ancora si può salvare compreso proprio i nostri "obbiettivi" ( che a volte ed a ragione definiamo amici) ma noi da soli non bastiamo con il nostro spirito di pescatori deve camminare anche il coraggio di dire basta a chiunque sporchi tutto con la presunzione che ci sarà sempre chi potrà riparare , ma ……che cosa si deve riparare se prima noi stessi “tacciamo”?
Quando butto un amo la memoria ancestrale e collettiva del mondo mi aiuta a ricordare che il mio “posto” è quello ,non vorrei essere da nessun’altra parte e non DEVO andare via sto facendo ciò per cui sono nato e nell’ordine delle cose non potrei fare altro ,come compagni ho l’aria ,l’acqua,la terra ed il fuoco che brucia inestinguibile dentro l’anima e purifica tutto ciò che di marcio ascolto e sopporto tutti i giorni ed allora una lenza diventa il filo che mi collega con l’altra dimensione ,l’amo l’ancora cui attaccarmi per non perdere la strada del ritorno e la canna l’unico punto che mi ricorda che sono di questa dimensione ……..ancora!
Ma lungo quel filo ,grosso come un capello,cammina lo spirito del pescatore che conosce le sensazioni effimere ed ineffabili di chi appartiene all’elemento che è la vita stessa dell’universo e questo mi fa sentire importante .
Non mi sento diverso ne migliore di nessuno ma mi piace pensare ,invece, che possiate capire ciò che vi ho detto adesso almeno………….lo spero e che siamo in molti !
Perché quando il lancio finisce con il classico “ciaffffff” la in fondo magari nel buio più profondo una parte di me è là sotto e gioca nel silenzio magico dell’elemento in cui ho vissuto i primi mesi della mia vita quando ancora ero un “girino” nella pancia di mia madre ed allora………..ricomincio a respirare la “mia “ aria e.......... mi sento al sicuro !
Mario

per caso non sei del segno dei PESCI come me??la sintonia che ho avvertito ci unisce anche in quel lato puramente contemplativo , capita sovente di trovarmi a guardare le stelle , di cercare la mia stellina preferita mentre magari il galleggiante è sparito dalla vista. Confermo che il trovarsi , di notte, solo( sono un lupo solitario) porta ad entrare in una dimensione ovattata fatta di riflessioni e introspezioni , che ,forse, di pesca non hanno niente a che fare; che poi si peschi poco ci importa.....conta quella pace, il silenzio, sentirsi un feto nel grembo dell'oscurità notturna......azz....come avrai fatto a solleticare il mio YAN??
sempre più in sintonia
byez