Isola del Giglio

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Massimo78
00giovedì 29 giugno 2006 13:59
Dovrei andare all'Isola del Giglio, e essendo amante della pesca subacquea, mi chiedevo se fosse possibile praticarla senza problemi, o se ci sono delle limitazioni o leggi particolari (tipo parco nazionale) che ne vietano la pratica.

lorette
00venerdì 30 giugno 2006 07:41
Ciao Massimo78 [SM=g27835]
ho posto qui di seguito info che ti possono essere
utili per la pesca sub [SM=g27811] [SM=x53636]

la cartine grande dell'Isola del Giglio.




La pesca:
Su tutte le acque e le coste che circondano l'isola è possibile praticare liberamente la pesca sportiva. I fondali sono rocciosi e sottocosta spesso c'è sabbia con posidonie, pertanto rappresenta l'habitat ideale per l'insediamento stanziale di molte specie ittiche. La pesca dalla costa rappresenta un facile divertimento per tutti, anche per i più ambiziosi. Per chi ama invece la pesca dalla barca, qui è molto efficace quella con il bolentino, ma molto interessante per i veri appassionati è la traina o la pesca in deriva, infatti l'isola è molto frequentata durante tutto l'anno da dentici, tanute, palamite e ricciole di tutte le dimensioni. E' un paradiso anche per la pesca subaquea .

Posti d'immersione all'Isola del Giglio
I migliori posti d'immersione:



1) Tralicci
2) Secca dei Pignocchi (Secca I)
3) Secca delle Secchi (Secca II)
4) Punta del Fenaio
5) Cala Monella
6) Punta del Morto
7) Secca della Croce (Secca IV)
8) Cala Cupa
9) Le Scole
10) Secca Zampa di Gatto
11) Scoglio di Pietrabona
12) Cala del Corvo
13) Cala dell'Allume

2) Secca dei Pignocchi (5-35 m)
All'interno della baia del Campese, a poca distanza dalla costa, la secca dei Pignocchi s'inalza fino a pochi metri dalla superfice. La morfologia della secca è leggermente allungata e parallela al litorale, con grossi massi granitici che scendono verso quote prossime ai 40 metri. In tutto il tratto di fondale compreso entro i 20 metri potremo ammirare un coralligeno molto vivo e colorato, mentre più in profondità le roce che precipitano sulla sabbia svelano tane di murene, mustelle e gronghi confidenti. (davanti al campeggio)

3) Punta delle Secche (10-45 m)
Tra Punta del Fenaio, estremo nord dell'Isola del Giglio, e la spiaggia del Campese, a poca distanza dalla costa s'innalzano alcune secche visibili dalla superficie. È interessante soprattutto il versante occidentale, verso il mare aperto, che scende oltre 40 metri con una spettacolare franata di scogli colonizzati da gorgonie e specie di animali sessili, come spugne, tunicati e anemoni.
Un'immersione notturna permetterà di sorprendere le eleganti Alicia mirabilis o l'Octopus macropus, un polpo dalla livrea rossiccia punteggiata di bianco, metre illuninando l'interno delle tane si potranno scorgere gronghi, murene e grandi mustelle.

7) Secca della Croce (12-45 m)
Da Giglio Porto verso nord superiamo Punta Gabbianara e Punta della Campana fino a individuare un grande scoglio con una profonda incisione a forma di croce. Allontanandoci dalla costa con lo scoglio alle spalle, dopo qualche centinaio di metri il fondale sale fino a circa 12 metri dalla superficie.
Il versante rivolto al mare aperto scende in un continuo alternarsi di ripide pareti fino ai 50 metri, mentre il lato rivolto all'Isola digrada più dolcemente con grossi massi. In questo ambiente si possono individduare tane di covine e saraghi, mentre nel blu sfrecciano dentici e branche di ricciole.
Fate attenzione alle forti correnti, che spesso investono la zona, e durante i mesi estivi all'intenso traffico di natanti!.

10) Secca Zampa di Gatto (27-45 m)
Nel tratto di mare che va da Punta Torricella a Punta Corbaia, sul versante sudorientale dell'Isola del Giglio, il fondale presenta un'estesa dorsale formata da una lunga linea di congtrafforti che si sviluppano paralleli alla costa, dalla quale la secca rimane seperata grazie ad una vallata sabbiosa. Di fronte a un piccolo scoglio affiorante ci s'immerge sulla perpendicolare della secca, che culmina a 27 metri, circondati da gorgonie e spugne. Poi si scende verso il mare aperto, dove il fondale precipita oltre i 50 metri formando una serie di picchi e pareti che nascondono aragoste, scorfani e grosse murene.

Punta del Capel Rosso (0-35 m)
I due versanti del promontorio, escremo sud del Giglio, non possono essere esplorati in un'unica immersione. Il lato occidentale è meno spettacolare, anche se offre l'opportunità di qualche interessante incontro, mentre il versante orientale regala un'immersione tra le più grandi paramuricee dell'Isola del Giglio.
Così una volta ancorata la barca all'interno di una piccola insenatura sotto al faro, ci tuffiamo per toccare un fondale che si mantiene intorno a quota 15-20 metri. Da qui procedendo verso il mare aperto si raggiungono grossi scogli di granito che formano una franta di massi ricchi di vita bentonica e pesce stanziale. Alla profondità di 20 metri ecco i primi ventagli di Paramuricea che diventano sempre più ampi e numerosi man mano che si scende. Dai 30 metri il fondale forma una serie continua di dorsali rocciose che alla luce delle torce appariranno completamente rosse per la presenza di bellissime gorgonie. Frequenti, soprattutto all'inizio dell'estate e in autunno, i branchi di pelagici, come palamite e ricciole che appaiono all'improvviso per scomparire nel blu intenso del mare aperto.

11) Scoglio di Pietrabona (0-45 m)
In corrispondenza della Cala di PIetrabona s'innalza lo scoglio omonimo, le cui pareti scendono con un salto nel blu fino a quota 50 metri circa. Le rocce appaiono ricoperte di gorgonie gialle, tunicati e spirografi, mentre i canyon che si aprono tra le pareti offrono un riparo sicura ad araqgoste e pesce stanziale. Abbondante la presenza di pelagici e non raro l'avvistamento di bellissimi esemplari di pesce luna.

12) Scoglio del Corvo (0-40 m)
Lungo il versante occidentale, nei pressi della Cala del Corvo, affiora un piccolo scoglio di cui si segue il lato di ponente fino a una parete di roccia che s'allunga in mare aperto e cade ripida in profondità.
Altri pareti danno vita a canyon spettacolari, che fin dai primi metri appaiono ricoperti di spugne e grandi gorgonie gialle, mentre numerosi anfratti offrono rifugio a scorfani, murene e aragoste. Oltre i 35 metri s'incontrano vere e proprie foreste di gorgnie rosse, oltre a qualche spugna arancione a candelabro. Volgendosi verso il blu non è raro assistere al passaggio di ricciole, palamite, dentice e, nei mesi primaverile, grossi pesci luna. Benché talvolta in questa zona la corrente sia forte, l'immersione è adatta anche ai meno esperti che, rimanendo a quote contenute, potranno ammirare scenari tra i più belli del Giglio.









[Modificato da lorette 30/06/2006 7.45]

blufishing
00venerdì 30 giugno 2006 08:03
ho spostato in pescasub [SM=g27811]
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