Spin in mare 2
Iniziamo con una sortita facile,facile ed aspettaimo un bel mare di primavera in scaduta cioè dopo una mareggiata decente quindi trovare un fiumiciattolo che sbocchi in acqua salata (c'è ne sono miriadi) armarsi di una cannetta da almeno 30 gr di lancio utile e posizionarsi subito all'imbocco del canale o del fiume ,fate voi, l'asca che possiamo usare potrebbe essere un Minnow oppure un rapala di buona misura ma mai superiore ai 12 cm ed affondante di brutto i soliti due moschettoni con girella ,per non correre rischi,un filo da innesco non inferiore al 25 di diametro questo limiterà la lunghezza del lancio ma dà garanzie di sicurezza nella ferrata.
E lanciamo là dove l'acqua è tra lo sporco ed il pulito quella indefinibile linea che si vede benissimo e che è causata dai detriti del fiume che precipitano in mare e dal Mare pulito che sembra contenere quella enorme montagna di fanghiglia e distribuirla dovunque.
Cosa può venire a "vedere" la nostra esca? Mah ,inanzi tutto ci sono ottime possibilità che i branzini facciano il loro dovere seguiti a ruota da qualche sarago (ma è dificile )e poi non è detto che gli sparlotti se ne stiano a guardare .
non è una pesca difficile e può darci grosse soddisfazioni specie se il Branzino è di buona taglia in alcuni periodi dell'anno ho visto anche cefali salire ed in questo periodo .....udite udite....il polpo,già assurdo vero ma è così specie in Liguria (ponente)da Gennaio alla fine Febbraio non sono rare le catture dei Polpi con la canna a fondo ed in qualche caso se il pescetto passa loro vicino sono anche capaci di dargli un colpetto d'assaggio saremo poi noi ad avere problemi nel salparlo perchè se non ci accorgiamo subito di che si tratta lo si scambia per la eterna borsa di plastica piena d'acqua e quando arriva di solito è troppo tardi si è aggrappato al primo scoglio a portata di tentacolo e buona notte ai suonatori.
In ogni caso sono eventi rarissimi anche se possibilissimi noi siamo lì per i branzini e il movimento del pescilino finto deve essere lento quasi a seguire il riflusso delle onde infatti è buona norma lasciare un poco di filo quando l'onda si ritrae questo permetterà di recuperare i metri perduti e dare l'impressione di un pescetto in difficoltà (come ce ne sono in natura infatti specie dopo mareggiate di un certo spessore)non strappare mai l'esca ma farla dondolare da noi si dice "mungere" con il ritmo delle onde e non temere quando si avvicina ,pericolosamente ,agli scogli sotto riva basta alzare un poco il "vettino" prima di salpare e destreggiare l'esca solo con il movimento del polso .
Di solito l'attacco è violentissimo in grado di portare via la canna dalle mani se è grosso ma questa è una caratteristica anche di piccoli dentici e di saraghi la differenza tra di loro è che il branzino non punta al fondo ma subito si dirige verso la tana ........auguri!
mario