enzolaspogna
00sabato 22 maggio 2004 22:28
Finalmente dopo 4 tentativi andati a vuoto, ho portato a casa qualcosa.. e direi anche grosso!
Quella mattina, come sempre, ero arrivato nel mio abituale luogo di pesca intorno alle 06.45. L'aria era frizzante, positiva.. un leggero maestrale spirava con costanza e lasciava presagire una corrente piu' che positiva per la giornata.
Avevo dell'ottima esca, totani di 12/14 cm congelati freschi ed accuratamente impacchettati in bustine da 6. In tutto 10 bustine quindi 60 totani, con una media di 2 ogni 20 minuti avrei potuto stare in pesca per 10 ore cosecutive! li avevo acquistati qualche giorno prima al mercato sotto casa qui a Roma, e non avevo risparmiato in quanto a ghiaccio in borsa termica per il trasporto da Roma a Capri.
Preparo attentamente l'attrezzatura, posiziono i portacanne da roccia (artigianali, tubi in pvc arancione di circa 40 cm) nei soliti incastri, li blocco con dei massi e posiziono il raffio telescopico (anche quello artigianale) nella solita piazzola a circa 4 metri sull'acqua.
Dopo i primi lanci gia' noto con piacere l'attivita' sul fondo. toccate decise e talvolta prolungate, non si tratta di pescetti...
Ad un certo punto la prima emozione verso le 10: una canna, quella di destra (una eurostar catfish 2.70) si flette lentamente .. costantemente, poi ritorna indietro.. e si riflette con piu' decisione. A quel punto tiro via la canna dal tubo in pvc, recupero velocemente a canna bassa qualche metro di lenza per eliminare il bando e ferro con tutta la mia forza..
Con mio stupore non noto alcun peso dall'altra parte del filo, tanto che mi sbilancio all'indietro. Cavolo! non l'ho ferrato.
Quando recupero i 90 e piu' metri di lenza vedo che la treccia per palamiti da 200 libbre che uso come terminale è stata tagliata di netto poco sopra l'amo, con una precisione chirurgica! Niente sbavature , solo un taglio netto e pulito!
Penso ad una grossa cernia.. non poteva essere un serra, troppo profondo.. e la dinamica sarebbe stata diversa, con una tocca molto piu' decisa di quella che avevo visto.
Con l'adrenalina ancora in circolo, cambio velocemente il terminale e lancio nello stesso punto, con la speranza di ricadere con l'esca nei paraggi dell'eventuale tana.
Dopo circa mezzora (in cui non era successo nulla) decido di tirar su l'altra canna, la Zebco Rhino Uptide, prima pero' decido di fare un sorso di caffe' ed accendermi una sigaretta.
Dopo averlo fatto, mi giro verso la canna ed in quel momento parte con una doppia flessione decisa e prolungata.
Stessa dinamica di poco prima, recupero, ferro... e stavolta c'e'!! posso sentire le testate e le fughe del pesce appena allamato. Comincio a pompare e recuperare, stando attento a non concedere in nessun modo lenza..
Dopo circa 5 minuti mi sposto verso la piazzola in basso dove c'e' il raffio. Ero deciso a non prendere nessun rischio, una slamatura a pelo d'acqua dopo 4 cappotti avrebbe seriamente incrinato la mia passione per il rockfishing!!
Posizionatomi in "area raffio" continuo a recuperare aiutandomi con una leggera azione di pompaggio. Ad un certo punto appare una sagoma argentea e tutte le castagnole e le boghe in pascolo a pelo d'acqua si dileguano in un attimo! L'emozione cresce.. cosa sara'? La prima ricciola di stagione.. o forse un pesce bianco? Giunto in superficie mi accorgo che si tratta di un superbo praio!! Occhio giallo da predatore.. colore rosa con sfumature azzurre e chiazze circolari tono su tono.. é uno spettacolo.
Lo raffio senza indugio e lo tiro su al primo colpo! Un urlo di gioia mi parte inconsapevolmente.. non tanto per la taglia (che poi si rivelera' media, circa un chilo e sette) quanto per la soddisfazione dopo una serie negativa cosi' lunga!
Tra l'altro, dopo averlo slamato, noto che c'e' una lenza dello 0.35 di circa un metro che gli esce dall'ano, probabilmente un bracciolo di palamito rivolto ai saraghi...
Ma non finisce qui..
Verso le 18:00 decido che è il momento di andare via.. anche perche' la corrente era cambiata ed avevo cominciato ad incagliare con una certa frequenza (Vi assicuro che spezzare lo 0.70 con le mani non è cosa facile ed è molto stancante)
Dopo l'ultimo incaglio, metto via la Eurostar e comincio a riporre l'attrezzatura, lasciando la Zebco in pesca con uno degli ultimi totani rimasti..
Una volta preparato tutto (tranne il raffio, che è buona norma riporre per ultimo) prendo in mano la Zebco e noto, con una bestemmia, che è incagliata... L'avessi tirata via prima!
Cerco di forzare la lenza, sperando che con una strattonata si spezzasse lo 0.30 che legava il piombo a perdere, quando all'improvviso vedo che la canna, gia' piegata quasi al massimo, comincia a flettersi ancora di piu' verso il basso!
Una forza incredibile mi costringe ad abbassarla per non esasperarne l'arco.. adrenalina a 3000 ... c'e' qualcosa vicino.. ed è decisamente GROSSO!
A quel punto mi ricordo di ferrare.. per permettere all'amo di penetrare nell'ipotetico palato... e comincio a tentare un recupero.. La sensazione è la stessa dell'incaglio, con la differenza che la canna, in trazione estrema, tendeva a raddrizzarsi con piccoli impercettibili scatti.. Stava risalendo!! Lentamente ma lo stava facendo...
Una nuova carica mi investe.. il battito del cuore è accelerato.. recupero qualcosa come 2 metri al minuto, a frizione chiusa.. ogni tanto arriva una testata poderosa e prolungata.. ho il timore che si slami o mi spacchi il nodo di giunzione sulla girella berkley da 80 libbre.. fortunatamente pero' ho diverse decine di lenza in acqua e la sua stessa elasticita' , seppur ridotta rispetto ad un monofilo tradizionale, mi aiuta nel recupero come una frizione..
I dolori cominciano quando il bestione si avvicina!! Le testate diventano meno gestibili, ho quasi il timore di farmi portar via la canna dalle mani.. Con un movimento quasi inconsapevole mi porto sulla piazzola raffio, e cerco di scorgere la sagoma di quello che ho in canna..
Una forma lunga e serpentiforme appare dal fondo.. si tratta di un grongo!! per di piu' enorme!!
Le fughe si fanno sempre piu' frequenti ma è evidente che le energie gli stanno venendo meno, il problema era che stava succedendo lo stesso anche a me! Ero sfinito.. per di piu' dovevo raffiare, e non ero sicuro di farcela. Se solo avessi avuto un compagno!!
Dopo un attimo di smarrimento, mi decido a tentare il colpo di raffio, ma non è facile.. le braccia avevano perso forza ed i movimenti lenti ed imprecisi..
I primi 2 tentativi vanno a vuoto.. poi la stoccata vincente!
Lo ferro giusto dietro l'enorme testa, per evitare che si contorcesse sull'asta del raffio con il rischio di spezzarla..
Tiro su (il peso è notevole) e mi tengo a debita distanza dalla paurosa bocca del pesce.. E' spaventoso.. lungo circa un metro e mezzo con una circonferenza alla testa pari a quella della mia coscia..!
La soddisfazione è grande, ero riuscito a tirar su da solo un pesce che poi si rivelerera' del peso di oltre 9 kg !! Inoltre non avevo nessun modo per riporlo e portarmelo via, alla fine l'ho messo steso nello scomparto centrale del mio portacanne e l'ho portato in spalla, ancora vivo..
Quando sono risalito, i miei amici mi aspettavano al bar faro, punto di ritrovo abituale.. lo stupore era generale.. erano capitati pesci di quella mole, ma nessuno prima era riuscito a tirarli su da solo..
Seguiranno scansioni digitali delle foto
Per il momento vi saluto
E scusate per la lunghezza forse eccessiva di questa mail..
Saluti
tom123$
00mercoledì 2 giugno 2004 19:53
scrivete il vostro racconto
A parte il doveroso complimento per la tua avventura vorrei sottolineare che il racconto, così dettagliato e preciso, può diventare veramente importante per tutti quelli che nel medesimo periodo non possono stare in pesca .... ma solo in rete davanti al PC.
Tutto ciò stimola la fantasia e fa crescere il gusto di una sana ed autentica passione sportiva.
Sollecito tutti i frequentatori del forum a raccontare le loro imprese, con particolari tecnici di utilità, oppure con indicazioni geografiche, o anche con sensazioni ed emozioni, che possono arricchire l'usf. Ogni elemento o particolare può divenire bagalgio di conoscenza per gli altri.
Le foto certo aiutano ma un buon racconto, sincero e vissuto consente a tutti di "tirare avanti" fino alla uscita successiva.
ciao, tom