l'Alieno

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blu-water
00martedì 10 giugno 2003 21:32

Questa non si può definire una storia ,di pesca, nella sua essenza ma è l’effetto di una causa : la gioia intima che ci prende quando siamo fieri di noi e di quanto abbiamo dato e preso agli dei dell’acqua.
Località S.Lorenzo al Mare (IM) l’anno 1978 il giorno : Domenica ,già dal mattino sentivo quel formicolio alle mani che mi chiamava ,come un rabdomante , alle canne , giù ,in garage preparate la notte prima al mio arrivo da Pavia ,la città in cui abito e lavoro tutt’ora , con grande disappunto di mia moglie che dovette aspettare una buona mezz’ora prima che riaprissi l’acqua per farsi la doccia faceva caldo credo ,certo non come in questi giorni ,ma ci si difendeva come si poteva e lei ,appunto,voleva farsi una doccia fresca ma sapeva anche che l’odore dell’acqua ed il rumore della risacca che si udivano da casa nostra era ,per me ,come una droga e quindi si armò di pazienza e non so che fece francamente perché in quel momento non c’ero per nessuno!
Passai il resto della notte in modo canonico e da sposino perfetto mi addormentai subito sotto l’effetto della brezza marina che mi prometteva cose da “turchi” per il giorno tanto atteso.
Qualcuno potrebbe chiedermi come mai non sono andato a “mare “ subito appena arrivato ma erano già le 23,00 di sera e la allora mia mogliettina non era di umore fantastico e non ci sentive da quell’orecchio meglio una doccia un panino ed …….a letto solo che le sue intenzioni erano ben altre dalle mie J ,ebbe il coraggio di dirmi -accidenti domani mi voglio proprio abbrustolire in spiaggia - ma ci pensate lei era lì per quella che i Liguri chiamano “spiaggia” una specie di cortile acciottolato che se vuoi vedere la sabbia devi tuffarti se no la poca che c’è te la conquisti a colpi di ombrellone (l’asta dico) altrimenti se non hai un lettino ti fai pure un massaggio orientale tipo fakiro ….mah! Sarà anche per questo che adesso è un…..ricordo? Tutto può essere !
In ogni caso il mattino presto quando ancora si sente la bicicletta del ragazzo del fornaio sbatacchiare contro il carter (anche di domenica) mi alzai e dopo le consuete abluzioni mattutine ,cercando di non fare rumore ,uscii per andare in garage dove c’erano le mie adorate canne ad aspettarmi ,credo di aver dormito solo tre ore ma bastavano ,almeno per ciò che mi riguardava ,lei dormiva ovviamente ero sicuro che prima di mezzo giorno non si sarebbe accorta della mia assenza ma tanto sapeva esattamente dove fossi e quindi non avevo preoccupazioni di sorta . Misi in spalla il porta canne e con la valigetta in mano andai al solito barattino sulla spiaggetta dove m’infilai una serie di brioche e due cappucci ,ricordo che al tempo era un fenomeno il proprietario a preparare le colazioni,soprattutto perché le faceva già così presto per noi cacciatori di pennuti .
Non fu una giornata straordinaria sotto l’aspetto delle catture anche perché a prender pesci fu solo uno di Milano con un C…….. che la metà basta cmq importava solo tutto il contorno ,certo qualcosa l’ho tirata su anche io ma nulla se confrontata con il retino del tizio scambiammo anche qualche parola e mentii spudoratamente dicendomi felice per lui ma io ero lì solo per l’aria ed il sole e che avevo appena cominciato a pescare per ciò era normale che lui avesse più pesce ,ma capita sempre quando si dicono bugie che “l’olio viene sempre a galla” L perché arrivò un’amico di vecchia data che mi apostrofò con “ con che peschi oggi?” o “preso?” e per darmi il colpo finale esordì con –Quest’anno ti frego io “ – non insistetti e sotto lo sguardo divertito del tizio mi misi a scambiare i saluti con l’amico cui non dissi mai della “magra” che mi aveva fatto fare !
Il resto della giornata passò fra alti e bassi sino a sera ovviamente ,mia moglie mi portò un paio di panini per la sopravvivenza e mi lasciò al mio destino per andare a bruciarsi come al solito .
A sera dopo la cernita del pescato e rilasciato il vivo ancora vegeto J me ne tornai a casa e dovendo far il marito mi cambiai e portai la moglie a cena fuori per la verità mi divertii con gli amici che incontriamo ogni anno sulla solita spiaggia (una noia ) che parlano di tutto ciò che non ti interessa (parlo per me ovviamente) e finiscono sempre con i cronologi dei morti e feriti durante l’inverno e di chi non c’è più e di chi rimane vedovo/a chi si è separato ed il resto lo lascio immaginare a voi .
Finalmente riuscii a guadagnare la strada di casa anche perché la miss era stanca e rossa quindi se ne voleva andare a dormire ,conoscendola bene non me la sentivo di sopportare i suoi lamenti mentre si sarebbe spalmata la cremina antiustioni di 3° grado e le dissi –non ho sonno vado a farmi un giretto sulla passeggiata poi torno - , il grugnito di assenso si perse nel rumore della porta che richiusi alle mie spalle .
Sapete quelle sere che hanno un non so che di magico , dopo una giornata consumata con la canna da pesca in mano e la soddisfazione della prima uscita in mare dopo un’inverno trucido e povero di gratificazioni ,quelle sere in cui nemmeno lo schiamazzo dei ragazzi ti danno fastidio addirittura le prime moto che arrivavano in piazzetta (eufemismo) erano parte di un mondo che non mi apparteneva ,camminavo lentamente e mi allontanavo dal frastuono dei turisti che affollavano la se pur corta passeggiatina del paesino ,verso la sua fine appena sotto la galleria della ferrovia ,più mi allontanavo dalla folla e più si diradavano le persone sulle poche panchine che c’erano (ora sono molti anni che non ci vado più) sembrava quasi di fare un salto generazionale infatti più ci si allontanava dalla piazzetta più l’età dei presenti aumentava giunsi in prossimità di una scaletta quasi naturale che scendeva agli scogli e verso un moletto frangi flutti che di giorno diventava un formicaio di corpi sudati e maleodoranti che nonostante i frequenti bagni non salvavano la situazione ( ma questa è solo una mia opinione personale e di misogino incallito) secondo me!
Scesi schivando alla fioca luce dei lampioni alcuni “ricordini” e nessuno mi toglie dalla testa che non tutti erano di animali a quattro zampe fino alla spiaggia di ciotoli che fiancheggiava la passeggiata ma molto più in basso visto il dislivello che c’era e finalmente intravidi il “mio scoglio” sperai che non fosse già “occupato” magari da qualche coppietta in piena fregola ma fui fortunato era deserto e mi accoccolai al mio solito posto appoggiando la schiena in un incavo naturale tolsi le ciabatte e mi misi ad “ascoltare” .
Il cielo era un tripudio di pulci luminose che pareva si muovessero su di un tappeto nero ; la luna ancora doveva sorgere e lo spettacolo era di quelli che ti si imprimono come una foto d’epoca solo la leggera risacca smorzava il rumore lontano della gioventù ,vedevo le piccole creste bianche appoggiarsi lentamente sugli scogli sotto di me e sulla riva spaccarsi come albume quasi in posa neoplastica al rallentatore era come se il mare sapesse di essere osservato e desse di sé l’immagine che tutti abbiamo “dentro” in certi momenti .
L’aria leggera di quella notte d’estate era corroborante ed il tempo passava lentamente lo spettacolo era di quelli che rapiscono e non so quanto tempo passò ,i pensieri si accavallavano non tutti edificanti ma quelli belli avevano una colonna sonora unica ed irripetibile e presero il sopravvento scacciando gli altri lasciandomi in stato di grazia .iniziai a volare con lo spirito fra le pulci lassù potevo toccarle ,mi divertivo a fare cerchi di fumo con le sigarette per “mirare” e poi tutto tornava come prima anzi……meglio ,mi accorsi che i rumori lontani erano scemati quasi del tutto ed il rapimento di cui ero preda rinforzò a tal punto che ebbi quasi la famosa “sindrome di Sthendall” ma lì avevo ragione io il pittore è indiscutibilmente il migliore in assoluto …..credo!
Ad un tratto una delle “pulci” ebbe un sobbalzo e si precipitò verso terra lasciandosi una scia luminosa alle spalle parallela all’orizzonte la:dove il chiarore soffuso del mare si confonde con il buio del cielo ,ormai ero preso del tutto dalla rappresentazione di madre natura e con tutta la voce che avevo in gola urlai – alieno dove seiiiiii?- non avevo ancora realizzato di quanto ero stupido che una voce appena sopra la mia testa mi rispose in perfetto milanese – sooooo chiiiii.- inutile descrivere le emozioni che mi acchiapparono e girando la testa verso la “voce “ mi accorsi che si trattava del “milanese “ che stava ridendo a crepapelle .
Mi rialzai con estrema dignità e rifeci la strada all’inverso con tutta la calma possibile e quando risalii alla passeggiata mi trovai di fronte il tizio che mi disse –era un bel pò che la osservavo e non capisco che stesse facendo tutto solo con la mogliettina che si ritrova e quando lei ha detto quella frase non ci sono riuscito dal trattenermi era troppo comico ……ma che stava facendo laggiù?- guardai il troglodita come si guardano i “ricordini “ di prima e gli risposi –non ha sentito ? – e continuai truce ed incazzato perché aveva rotto l’incantesimo – No a vederla bene no lei non ha sentito …mi spiace – e lo lasciai interdetto volgendogli le spalle ma nulla toglie il fatto che ,se anche ho avuto la reazione di salvamento giusta, la sensazione di sentirmi un Pirla me la sono appioppata da solo e per di più si era fatto un retino da urlo ………accidenti!

a presto ed abbiate comprensione [SM=x53606]
Mario



blufishing
00giovedì 12 giugno 2003 10:55
[SM=x53607] [SM=x53607] [SM=x53607]
ANCIENTMYND
00sabato 12 luglio 2003 19:35
[SM=x53604] [SM=x53604] tutta invidia........ma complimentoni per la maniera di raccontare.....hai un non sò che di UMBERTO ECO[SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27836] [SM=g27836]
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