"Ho fatto soldi nel calcio sporco ma il peggiore non sono io"

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82liam
00martedì 8 febbraio 2005 19:41
PERUGIA - La cyclette cromata è al centro del salotto dell'attico al centro di Perugia, otto pile di documenti sono sul tavolo d'antiquario. Il ragionier Ermanno Pieroni, 59 anni, arbitro a quindici, segretario particolare del senatore Francesco Merloni a ventinove, direttore sportivo del calcio a trentatré, nelle stagioni '80 e '90 è stato il miglior piazzista di giocatori sconosciuti: 32 ragazzi scoperti nelle periferie d'Italia, fatti crescere e quindi venduti in serie A per 140 miliardi di vecchie lire. Hidetoshi Nakata, il talent scout Pieroni lo è andato a prelevare addirittura a Tokyo, poi l'ha ceduto alla Roma di Sensi per 60 miliardi. Schillaci lo vendette alla Juventus di Boniperti, Protti al Bari di Matarrese, Marchegiani al Brescia che era un ragazzino. "Dalla Promozione alla serie B ho vinto dodici campionati", dice Pieroni con quella tigna un po' arrogante che gli ha regalato nemici in tutte le piazze che ha frequentato. E aggiunge: "Ho vissuto in un calcio corrotto, ma ho fatto il dieci per cento di quello che ho visto, a tutti i livelli. Ho pagato stipendi in nero, ho evaso le tasse, ma per questo ho fatto 53 giorni di carcere, 110 giorni di domiciliari. E la sera dell'arresto sono andato in ospedale con 43 agenti intorno".

Già. Ermanno Pieroni è imputato in sette inchieste tra Ancona e Taranto: truffa ai danni dello Stato e bancarotta, sono le accuse. La bancarotta è quella dell'Ancona calcio spa, undici agosto del 2004. Da due settimane è un uomo libero, solo a Perugia: non può lasciare la città. E dal suo attico con cyclette in cromo e faldoni appilati parla con "Repubblica". "Il pubblico ministero Irene Bilotta mi accusa di aver fatto fallire l'Ancona e di aver portato via 12 milioni di euro dalle casse del club - inizia - dimostrerò che non ho preso un soldo e che io, come Sensi e Moratti, in una squadra di calcio ci ho messo i miei averi. Per me, a differenza di Sensi e Moratti, erano però i risparmi di quarant'anni di lavoro. Due milioni accumulati in una banca di Montecarlo e cinque appartamenti: ho perso tutto".

L'arbitro di C fattosi presidente di serie A è convinto di essere finito in galera per un accordo tra il calcio e la politica. Segna su fogli di block notes nomi, li incrocia disegnando frecce. L'avversario più cinico, racconta, è stato Luciano Moggi, direttore generale della Juventus. Pieroni lo chiama il pescecane. Poi c'è "la cupola di Ancona". Intende una cordata di imprenditori locali che mai ha sopportato il ragioniere di Jesi alla guida del club che fu del potente Longarini. Il terzo schieramento nemico è l'Alleanza nazionale "che ruota attorno alla Maceratese". Infine, "un gruppo di potere all'interno della Federazione". Pieroni sostiene che le garanzie economiche offerte nel corso dell'ultima ricapitalizzazione dell'Ancona calcio - un credito Iva di 13 milioni di euro periziato dal tribunale - non sono state accettate per scelta politica: "Mi hanno negato l'iscrizione al campionato di serie B e hanno sancito la fine della mia società. Dopo tre anni di scandali impuniti il calcio doveva dare qualcuno in pasto all'opinione pubblica - dice - eccolo, il più debole. E poi hanno voluto tutelare i fratelli Zappacosta, alti dirigenti Coni accusati di aver portato via dall'Ancona un milione e mezzo di euro". I fratelli Zappacosta sono sotto processo, stesso pm, per appropriazione indebita.

"Se devo ricostruire chi me l'ha fatta pagare, Moggi è in cima ai pensieri". Lo scontro tra i due prende corpo il 14 maggio del 2000 quando il Perugia di Mazzone, in una domenica folle di diluvi e sospensioni, batte 1-0 la Juventus e le nega lo scudetto. La Juventus di Lippi e di Moggi. Pieroni racconta: "Il martedì che precede la gara mi avvicina il presidente Gaucci, un uomo per cui ho lavorato tanto e che mi ha fatto ricco, un presidente generoso che viaggia con gioielli e tagli da 500 euro nei tasconi del Mercedes, ama fare regali lui. "Pieroni", mi dice Gaucci, "se contro la Juve non giochiamo alla morte e non vinciamo metterò in discussione il nostro rapporto, passato, presente, futuro". La Lazio non poteva perdere lo scudetto a Perugia per due anni di seguito. Avrei scoperto in seguito che Capitalia, già nel consiglio di amministrazione della Lazio, nel Duemila aveva già in pegno tutte le azioni del Perugia".

La Juventus? "Ricordo una strana telefonata. Il venerdì, era Francesco Cimminelli". L'amministratore del Torino? "Lui, imprenditore dell'indotto Fiat, vicino alla Juventus e a Luciano Moggi. Cimminelli voleva vedermi con urgenza, aveva da propormi un incarico al Torino. Gli dissi di aspettare Perugia-Juventus". Domenica 14 maggio gli umbri si giocano tutto, nonostante siano già salvi, e una Juve senza gambe perde il campionato. "Moggi non me l'ha mai perdonato". Spiega Pieroni: "Il martedì raggiunsi Cimminelli nel suo ufficio di Borgaro Torinese, alla Ergom. Mi offrì un contratto di tre anni, tre miliardi netti. Firmai e in pochi giorni la stampa sportiva locale montò una dura campagna contro di me. Puntuale arrivò la contestazione degli ultrà: in settemila sotto la sede contro il sottoscritto. Credo siano stati aizzati. Una settimana e Cimminelli si fece vivo: "Pieroni, non se ne fa nulla - mi disse - qui c'è un'incompatibilità ambientale". Avevo un contratto firmato e la Lega di Franco Carraro fece finta di non sapere. Per riparare il danno il patron del Torino mi offrì 600 milioni, li avrei investiti sull'Ancona. Quello che ho sempre sospettato, e cioè l'intervento di Moggi sulla dirigenza granata come ritorsione per Perugia-Juventus, è diventato un elemento del processo in corso ad Ancona. L'avvocato Maglione, dirigente di calcio, lo ha dichiarato al pm: "Pieroni al Torino è stato bruciato da Moggi"".

Il primo sgarbo è agli atti, ma il direttore sportivo di provincia ricorda quindici occasioni di scontro con il direttore generale Juve. "Nella primavera 2002", una per tutte, "entrai in rotta di collisione con il figlio Alessandro sulla campagna acquisti. Io lavoravo per l'Ancona in serie B, Moggi junior procurava giocatori alla Ternana. "Se mi tocchi questa squadra", gli dissi, "ti porto dal pm Guariniello". Lui: "Lascia stare i tribunali, abbiamo conoscenze importanti, possiamo farti molto male"".

Pieroni vuole spiegare chi è, oggi, Luciano Moggi. "Riesce a controllare attraverso suoi uomini otto squadre di serie A", assicura. "In queste settimane sta facendo pressioni per entrare nella Roma: vuole togliere di mezzo il direttore sportivo Franco Baldini per sostituirlo con Mariano Fabiani, oggi al Messina. Ha messo alla Lazio un "ds" fedele, Gabriele Martino. E ci sono suoi fidati all'interno di società apparentemente nemiche come la Fiorentina di Della Valle. Ha uomini - non solo rapporti stretti, uomini - in venti club tra serie B e C. Attraverso la Gea World presieduta dal figlio, duecento tra giocatori e allenatori sotto contratto, condiziona nemici e amici. Calciatori, dirigenti, qualche presidente. È storia di queste settimane: il Siena, penultimo in classifica, ha fatto il miglior mercato d'inverno. Ha preso sei uomini di peso, persino un difensore di prima fila della Juventus, Tudor, fin lì negato a tutti. Che cosa è successo? La Gea è riuscita a far cacciare Gigi Simoni, un gentiluomo del calcio italiano, per mettere in panchina un suo assistito, Luigi De Canio. Simoni si è sempre rifiutato di entrare nel parco Gea e ora paga. Moggi, sa, è riuscito a far litigare lo storico direttore sportivo del Siena, Nelso Ricci, con il presidente De Luca: la storia del rinnovo del contratto del brasiliano Taddei. Quindi, ha piazzato al suo posto il fido Perinetti, uno che di Moggi conosce tutti i segreti. Sono pronto a scommettere: Taddei a giugno finisce alla Juventus o alla Roma. Chiedete ai procuratori Canovi e Morabito come la Gea mette sotto contratto i giocatori. Li blandisce: "Se vieni con noi ti facciamo arrivare in nazionale". Poi li spaventa. Senta Grabbi, una promessa della Juventus, uno che con la Ternana in serie B ha fatto ventidue gol. Disse no a Moggi junior perché non voleva abbandonare il procuratore che l'aveva fatto crescere e adesso è a spasso".
Padre manager e figlio procuratore, continua il racconto Pieroni, hanno sferrato l'attacco frontale la scorsa estate: "Ero con l'acqua alla gola e hanno tentato di portare l'Ancona sotto la loro ala. Erano quotidianamente informati dall'ex amministratore delegato, Vincenzo D'Ambrosio, e dal direttore sportivo Pietro Tomei. Agiscono così, ti sfiancano e ti sfilano la società. Tentai di rabbonirli prendendo in prestito un attaccante del giro Gea, Jardel, un pacco brasiliano in sovrappeso di 15 chili, 650 mila euro tra prestito e ingaggio". Di lui, ad Ancona, si ricorda la bellissima moglie. "Non è bastato. D'Ambrosio incontrò a mia insaputa Alessandro Moggi a Milano. E poi offrì all'antiquario vicentino Corona - l'imprenditore che aveva in mano la garanzia Iva da 13 milioni - un milione e 200 mila euro per comprare la sua quota in società: in contanti, tutti stipati in una valigia. Corona rifiutò".

Nel calcio Luciano Moggi fa quello che vuole, chiude Pieroni. "Con me si è vantato di suggerire soluzioni all'attuale presidente federale, Carraro, tutti i giorni. Ha messo in pensione Picchio De Sisti e Aldo Agroppi, allenatori ostili. Il prossimo obiettivo è zittire Boniek, uno che alla Domenica sportiva ama dire la verità. Dal suo periodo trascorso a Torino ha ereditato amici decisivi: uno è il veterinario Pierluigi Pairetto, designatore degli arbitri. Oggi Moggi ha amicizie in tutti i gradi della Federcalcio: infatti non viene mai interrogato, deferito, punito". Ecco: "È un uomo vendicativo, ha contribuito a rovinare questo bel calcio e a distruggere Ermanno Pieroni".



(8 febbraio 2005)

Pete Libertine
00martedì 8 febbraio 2005 21:09
Schifosi.
oasis91
00martedì 8 febbraio 2005 21:23
Niente di nuovo,cmq. che il calcio sia corrotto e in uno state di salute pessimo è chiaro. i soli a non ammettere certe cose sono solo i beneficiatari.
mcp84
00martedì 8 febbraio 2005 22:03
il calcio è morto da anni,questa notizia oramai nn può farmi ne caldo ne freddo.
idler
00mercoledì 9 febbraio 2005 00:16
ma infatti come si fa a pensare che il calcio potrebbe essere l'isola felice in mezzo a tutto il resto del mondo che è marcio? chiaramente è sporco pure il calcio.
oasis4ever
00mercoledì 9 febbraio 2005 00:34
lo dico da anni che il mondo del calcio è marcissimo...però in milioni gli vanno ancora dietro...
Rockstar
00mercoledì 9 febbraio 2005 11:27
Mi viene quasi paura a scrivere quello che penso di questo personaggio, chissà che non abbia uomini fidati anche nel forum...
Shout Out
00mercoledì 9 febbraio 2005 12:45
Ladro![SM=x116906]
andrearockstar
00mercoledì 9 febbraio 2005 13:04
un vero schifo...
Carl Libertine
00mercoledì 9 febbraio 2005 15:19
è un calcio malàààààààààààato
TheGirlWithTheSuitcase
00mercoledì 9 febbraio 2005 15:27
Come tutti gli ambienti in cui i soldi - troppi soldi - circolano facilmente - troppo facilmente - non ci si può aspettare che quello del calcio sia popolato di agnellini. tutti, dai giocatori ai procuratori dai presidenti agli A.D. delle squadre, ripeto TUTTI hanno il pelo sullo stomaco.
Io ho un mio detto, in cui non smetterò mai di credere: i soldi mal guadagnati, mal finiscono.




marcoG@ll@gher
00mercoledì 9 febbraio 2005 16:53
Re:

Scritto da: oasis91 08/02/2005 21.23
Niente di nuovo,cmq. che il calcio sia corrotto e in uno state di salute pessimo è chiaro. i soli a non ammettere certe cose sono solo i beneficiatari.


Mi trovo daccordo, niente di nuovo.
Pete Libertine
00mercoledì 9 febbraio 2005 17:11
Fra, la prossima volta scrivi: "Amo la cacca"; voglio vedere che succede.[SM=x116919]

Sapete, avendo 39,5 di febbre, devo pur divertirmi tra una dormita e una tachipirina...
marcoG@ll@gher
00mercoledì 9 febbraio 2005 17:16
Mazza mi fai molto ridere...se vuoi riscrivo paro paro quello che ha scritto lui, va bene?
Forse quando due persone si conoscono da più di 10 anni e crescono sotto casa insieme molto pensieri sono simili e/o uguali...no?
Bene allora ogni volta che la pensiamo allo stesso modo lo riscrivo.

[Modificato da marcoG@ll@gher 09/02/2005 17.17]

Carl Libertine
00mercoledì 9 febbraio 2005 17:18
purtroppo queste cose non sono esclusiva del calcio, anche nel basket ci si sta avviando ad un processo di autodistruzione...basti pensare ai cosidetti "contratti sfruttamento d'immagine" con cui alcune società tesserano i giocatori...
dove ci sono $$$ c'è sempre del marcio
Pete Libertine
00mercoledì 9 febbraio 2005 17:18
Scherzavo Marco.
PinKuricchio
00mercoledì 9 febbraio 2005 19:46

"Pieroni al Torino è stato bruciato da Moggi"



ma non era stato Luca Bucci a spegnergli una sigaretta in faccia?



Ha messo in pensione De Sisti e Agroppi, allenatori ostili e il prossimo obiettivo e' zittire Boniek



credo che bastino queste due righe per riabilitare la figura di Moggi agli occhi del mondo.

San Luciano Apostolo.


[SM=x116915]
oasis91
00mercoledì 9 febbraio 2005 22:46
Giacomino,sono un pò il mentore di marco.non l'ha partorito la madre,l'ho forgiato con le mie mani...MMAHUAHUAHUHUAHAU...


marchè se scherza su...:)
marcoG@ll@gher
00mercoledì 9 febbraio 2005 23:22
ma si si, lo so bene...
Rockstar
00giovedì 10 febbraio 2005 10:23
Baldini sul caso Pieroni: 'Calciatori coraggio, denunciate!'



Sulle accuse dell'ex presidente dell'Ancona Pieroni alla famiglia Moggi, interviene anche Franco Baldini da Roma rincarando la dose, se possibile: "Quello tra Moggi padre e Moggi figlio non è un conflitto d'interessi , è un concorso d'interessi. Potrei citare interventi concorsuali anti-Roma sulle storie di mercato, ma è giunto il momento che siano i calciatori a gettare il cuore oltre l'ostacolo e a denunciare. Il problema è che la famiglia Moggi vive dentro un sistema, il calcio italiano, affetto da conflitto d'interessi permanente da Galliani a Carraro".
(Repubblica)
Rockstar
00giovedì 10 febbraio 2005 10:30
Caso Pieroni. Pasqualin denuncia: Nel nostro mondo c'è il terrore della Gea
Interviene anche Claudio Pasqualin sul caso Pieroni-Moggi: "Nel nostro mondo esiste il sacro terrore della GEA. un'anomalia italiana che cresce all'interno di un vuoto normativo. Una federcalcio seria dovrebbe varare una legge sulla incompatibilità parentale". (Fonte la Repubblica).


Inesistenti o quasi le reazioni alla denuncia di Pieroni sui giornali sportivo. Un trafiletto appena sul Corriere dello Sport, ingnorata del tutto la notizia sulla Gazzetta dello Sport
0themanwho0
00giovedì 10 febbraio 2005 10:39
ok. ma questi che adesso dicono "ha ragione, ehi voialtri, denunciate!", finora dove stavano?
Rockstar
00giovedì 10 febbraio 2005 10:46
Caso Pieroni-Moggi-GEA interpellanza parlamentare su omertà FIGC
I senatori Maurizio Eufemi (Udc) e Roberto Salerno (an), capi gruppo alla Commissione finanze, hanno presentato un'interpellanza parlamentare al Ministro per i Beni Culturali, Giuliano Urbani, a quello delle attività produttive, Antonio Marzano, e a quello dell'economia, Domenico Siniscalco, dopo le dichiarazioni dell'ex Presidente dell'Ancona, Ermanno Pieroni, apparse su 'Repubblica'. Questo il testo integrale: “Premesso che sul quotidiano nazionale 'La Repubblica' e' apparsa in data 8 febbraio c.m. - recita il testo dell'interpellanza -una intervista all'ex presidente della societa' Ancona Calcio, Ermanno Pieroni, i cui contenuti destano particolare allarme per la gravita' dei profili investiti, in particolare quelli sportivi e quelli economico sociali, tali da prefigurare un'alterazione del normale svolgersi delle attivita' attinenti il mondo del calcio; viene fatto anche riferimento nella stessa intervista a un clima di condizionamento esercitato da intrecci fra varie societa' che verrebbero controllate e condizionate nei settori chiave delle stesse, da un medesimo soggetto determinando conseguentemente un'alterazione delle regole del mercato e della libera concorrenza; si e' appena conclusa una triste vicenda legata all'uso di sostanze dopanti e abuso di farmaci al termine della quale la magistratura ordinaria ha emesso pesanti sentenze di condanna, in particolare nei confronti del medico sportivo della Juventus, senza che cio' abbia prodotto, non senza stupore, alcuna iniziativa da parte degli organi competenti della Figc, a carico dei tesserati o a carico della societa' stessa. Si chiede quali iniziative intendano assumere per garantire il corretto svolgimento del campionato di calcio e delle attivita' economico sociali connesse a tutela della veridicita' dei risultati sportivi, garantendo gli scommettitori e quindi il concorso pronostico totocalcio; quali iniziative si intendano assumere in ordine a eventuali posizioni dominanti che violino i pregiudizi della libera concorrenza e del mercato; se negli
ultimi dieci anni siano stati esercitati controlli o ispezioni da parte della guardia di finanza in merito alla compravendita di giocatori e ai compensi delle prestazioni sportive e ogni aspetto relativo alle condizioni contrattuali e, in ogni caso negativo, se non s'intenda svolgere tale attivita' di verifica urgentemente al fine di fare piena luce su queste inquietnti vicende cosi' come sono state esposte".
Rockstar
00giovedì 10 febbraio 2005 10:47
Re:

Scritto da: 0themanwho0 10/02/2005 10.39
ok. ma questi che adesso dicono "ha ragione, ehi voialtri, denunciate!", finora dove stavano?



Beh Pasqualin non è la prima volta che lancia accuse contro la gea, anche perchè gli hanno portato via tutto.... Era il procuratore più importante ed ora non ha un giocatore.
Pete Libertine
00venerdì 11 febbraio 2005 17:47
Re: Caso Pieroni-Moggi-GEA interpellanza parlamentare su omertà FIGC

Scritto da: Rockstar 10/02/2005 10.46
si e' appena conclusa una triste vicenda legata all'uso di sostanze dopanti e abuso di farmaci al termine della quale la magistratura ordinaria ha emesso pesanti sentenze di condanna, in particolare nei confronti del medico sportivo della Juventus, senza che cio' abbia prodotto, non senza stupore, alcuna iniziativa da parte degli organi competenti della Figc, a carico dei tesserati o a carico della societa' stessa.



Questo è quanto in molti di noi causa incredulità. Ma coloro che vorrebbero risultare imparziali, preferiscono fare come Ponzio Pilato in chiave moderna: "tanto si sa che il calcio è così", "tanto questo si sapeva". Preferisco morire di infarto piuttosto che cedere a certe restrizioni logiche.

[Modificato da Pete Libertine 11/02/2005 17.48]

oasis91
00venerdì 11 febbraio 2005 18:19
Re: Re: Caso Pieroni-Moggi-GEA interpellanza parlamentare su omertà FIGC

Scritto da: Pete Libertine 11/02/2005 17.47


Questo è quanto in molti di noi causa incredulità. Ma coloro che vorrebbero risultare imparziali, preferiscono fare come Ponzio Pilato in chiave moderna: "tanto si sa che il calcio è così", "tanto questo si sapeva". Preferisco morire di infarto piuttosto che cedere a certe restrizioni logiche.

[Modificato da Pete Libertine 11/02/2005 17.48]





Nessuno ha detto che è così e allora amen. solo che non credo ci si possa stupire.
Pete Libertine
00venerdì 11 febbraio 2005 18:22
Senza volerti sminuire([SM=x116915]) parlo fondamentalmente di chi è un po' più in alto agli occhi dell'opinione pubblica in generale!
oasis91
00venerdì 11 febbraio 2005 18:57
ma quelli fanno parte del sistema.che inghiotte + di quanta gente si possa credere.
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