CIAO NICOLA

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lorette
00sabato 5 marzo 2005 08:44
Nicola Calipari, morto per proteggere Giuliana.

Giulina Sgrena è finalmente stata liberata... ci sarebbe grande gioia se nn fosse che Nicola Calipari, Agente del SISMI (Servizi Segreti Militari) è stato ucciso propio per far scudo alla sgrena mentre l'auto veniva inspiegabilmente crivellata dai colpi del cosidetto "fuoco amico" dei soldati americani. Altri 2 agenti del SISMI feriti...

Nicola Calipari aveva 50 anni. Da oltre un anno lavorarava in Iraq per il Sismi. Aveva curato in prima persona la trattativa con i rapitori di Giuliana Sgrena. È stato lui, secondo la ricostruzione confermata dal direttore del Manifesto Gabriele Polo, a salvare la vita della giornalista appena liberata. Quando l'auto su cui viaggiavano è stata presa di mira un check point dell'esercito Usa, le ha fatto scudo con il corpo. I proiettili americani lo hanno ucciso.

Gli Usa hanno espresso il loro «rammarico» con una telefonata all'ambasciata italiana ha Washington. Il Pentagono parla di «spari accidentali nei pressi dell'area di Camp Victory». Il comando americano a Baghdad dice che i soldati hanno contro un veicolo che «si stava avvicinando ad un check point delle forze della Coalizione ad alta velocità». Prima però avrebbero lanciato un avvertimento.

In Italia, intanto, un'altra inchiesta è stata aperta dalla Procura di Roma. L'opposizione chiede chiarezza Bertinotti parla di «interrogativi inquietanti sulla situazione in Iraq». E spiega che Berlusconi, convocando l'ambasciatore, «conferma la nostra inquietudine». «Ho avuto modo di conoscere personalmente Nicola Capipari, e di apprezzarne le doti di profonda umanità e di altissima professionalità - afferma il presidente del Copaco Enzo Bianco - il comitato parlamentare che presiedo si riunirà quanto prima per chiedere al Governo di riferire sulla vicenda».

Nicola Calipari lascia due figli, una ragazza di 19 anni e un ragazzo di 13. Negli anni '80 è stato capo della Squadra mobile di Cosenza, poi funzionario della Squadra narcotici alla Squadra mobile di Roma, dove aveva concluso con successo indagini di spessore nazionale contro la malavita, le associazioni mafiose che imperversavano nella capitale.

Nel 1997 è stato nominato dirigente del centro interprovinciale Criminalpol Lazio, Umbria, Abruzzo. Quindi era stato al servizio centrale operativo (Sco). Prima di passare al Sismi aveva diretto l' ufficio immigrazione della questura di Roma. Attualmente era vice direttore operativo del Sismi.


Speriamo che l'atto d'amore di NICOLA e il suo sacrificio faccendosi scudo del proprio corpo per salvare SILVANA non sia cosi presto dimenticata.

GRAZIE NICOLA

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[Modificato da lorette 05/03/2005 8.45]

nickfisherman
00sabato 5 marzo 2005 11:32
Condivido pienamente l'ultimo pensiero scritto da Lorette, anche se non sono molto convinto di questo.
Ieri ho spento la tv dopo aver appreso, oltre a quella della liberazione dell'ostaggio, della notizia (in secondo piano e detta a mezza voce) della morte del funzionario del SISMI.
Non sopportavo lo "scoop" e le grida di giubilo che venivano espresse dal mondo giornalistico,dal mondo politico, da illustri personaggi televisivi, persino dal vaticano e dal papa sul letto dell'ospedale; da chi gia' "sapeva" della tragedia e del sacrificio estremo di un maggiore dei carabinieri, di un uomo che ha sacrificato la sua vita per proteggerne un'altra.
Tutti erano felici e commossi per la liberazione della donna tenuta in ostaggio dai terroristi islamici ma in qualche altra casa c'era chi piangeva la scomparsa del proprio figlio, di un fratello, di un marito, di un padre, di un amico, di un collega.
Una vita è stata salvata in cambio di un'altra che è stata tolta.
Quale festaggiamento puo' essere possibile???
Forse che una vita sia diversa da un'altra per ceto o fede politica, per appartenenza ad una categoria diversa di lavoratori???
Un padre di famiglia è morto, quale ne siano le cause (su quelle ufficiali ho i miei dubbi), il mio pensiero e la mia preghiera va solo a lui ed ai suoi figli.
blufishing
00sabato 5 marzo 2005 12:26
Mi associo e non condivido lo stato d'animo di chi sta festeggiando la liberazione della giornalista, perchè ora c'è chi sta vivendo il peggior incubo di chi sperava nella sua liberazione.

Tutta la mia stima a questa persona che non c'è più e tutto il mio cordoglio alla sua famiglia.
ANCIENTMYND
00sabato 5 marzo 2005 13:14
entro nel merito dicendo che questo estremo gesto eroico di questo bravuomo poteva essere evitato e spiego meglio:
già dai primi rapimenti si poteva dare un taglio alla presenza di giornalisti che erano e sono nel mirino di questi predoni o veri terrosti; si sarebbe evitato quest'ennesimo rapimento se la giornalista non avesse , comunque, voluto cavalcare il patos generale di questo travagliato paese.
Non mi si dica che lo si fà per dovere di cronaca...non ci credo minimamente....sarò storto ma la penso così.Ben diversa fù la situazione , secondo me, di quelle due giovani ragazze che erano lì per aiutare fattibilmente la popolazione, i bambini, i vecchi........se la SGRENA è stata rapita buon aparte della colpa l'ha avuta lei mettendosi in pericolo e offrendo l'occasione di far soldi i suoi rapitori....sempre secondo il mio personale giudizio.....perchè sospetto che si sia risolto con il solito pagamento e , quel brav'uomo, probabilmente era il tramite per questo.
Il suo eroismo si poteva evitare..si doveva evitare!!Solo da poco ho letto che gli americani hanno consigliato ai giornalisti di NON stare in quel paese...è purtroppo una sorta di farwest in cui se qualcuno ha un paio di armi può tentarsi d farsi ricco alle spalle dei governi.
Magari suscito un vespaio ma questo è il mio personale giudizio..ciò non toglie che il profondo dolore che provo sia ancor più acuito dal mio pensiero.
Rivolgo il mio affettuoso pensiero al nostro fratello, vero esempio di un'estremo senso d'altruismo.......un vero EROE!!

[Modificato da ANCIENTMYND 05/03/2005 13.15]

blufishing
00sabato 5 marzo 2005 13:32
Re:

Scritto da: ANCIENTMYND 05/03/2005 13.14
entro nel merito dicendo che questo estremo gesto eroico di questo bravuomo poteva essere evitato e spiego meglio:
già dai primi rapimenti si poteva dare un taglio alla presenza di giornalisti che erano e sono nel mirino di questi predoni o veri terrosti; si sarebbe evitato quest'ennesimo rapimento se la giornalista non avesse , comunque, voluto cavalcare il patos generale di questo travagliato paese.
Non mi si dica che lo si fà per dovere di cronaca...non ci credo minimamente....sarò storto ma la penso così.Ben diversa fù la situazione , secondo me, di quelle due giovani ragazze che erano lì per aiutare fattibilmente la popolazione, i bambini, i vecchi........se la SGRENA è stata rapita buon aparte della colpa l'ha avuta lei mettendosi in pericolo e offrendo l'occasione di far soldi i suoi rapitori....sempre secondo il mio personale giudizio.....perchè sospetto che si sia risolto con il solito pagamento e , quel brav'uomo, probabilmente era il tramite per questo.
Il suo eroismo si poteva evitare..si doveva evitare!!Solo da poco ho letto che gli americani hanno consigliato ai giornalisti di NON stare in quel paese...è purtroppo una sorta di farwest in cui se qualcuno ha un paio di armi può tentarsi d farsi ricco alle spalle dei governi.
Magari suscito un vespaio ma questo è il mio personale giudizio..ciò non toglie che il profondo dolore che provo sia ancor più acuito dal mio pensiero.
Rivolgo il mio affettuoso pensiero al nostro fratello, vero esempio di un'estremo senso d'altruismo.......un vero EROE!!

[Modificato da ANCIENTMYND 05/03/2005 13.15]



io Franco la penso esattamente come te.
sarà un modo un po' "egoista" di vedere la situazione, ma è, sempre secondo me, quello più reale.
nessuno ha mai obbligato nessuno ad andare a fare il reporter in un paese in guerra, tanto più per dovere di cronaca, come dici tu; ritengo che l'accaduto si poteva evitare e a coloro che, per gloria o danaro, vanno in questi paesi a richio, questo tragico fatto serva da esempio.
nickfisherman
00sabato 5 marzo 2005 13:44
Re:

Scritto da: ANCIENTMYND 05/03/2005 13.14
entro nel merito dicendo che questo estremo gesto eroico di questo bravuomo poteva essere evitato e spiego meglio:
già dai primi rapimenti si poteva dare un taglio alla presenza di giornalisti che erano e sono nel mirino di questi predoni o veri terrosti; si sarebbe evitato quest'ennesimo rapimento se la giornalista non avesse , comunque, voluto cavalcare il patos generale di questo travagliato paese.
Non mi si dica che lo si fà per dovere di cronaca...non ci credo minimamente....sarò storto ma la penso così.Ben diversa fù la situazione , secondo me, di quelle due giovani ragazze che erano lì per aiutare fattibilmente la popolazione, i bambini, i vecchi........se la SGRENA è stata rapita buon aparte della colpa l'ha avuta lei mettendosi in pericolo e offrendo l'occasione di far soldi i suoi rapitori....sempre secondo il mio personale giudizio.....perchè sospetto che si sia risolto con il solito pagamento e , quel brav'uomo, probabilmente era il tramite per questo.
Il suo eroismo si poteva evitare..si doveva evitare!!Solo da poco ho letto che gli americani hanno consigliato ai giornalisti di NON stare in quel paese...è purtroppo una sorta di farwest in cui se qualcuno ha un paio di armi può tentarsi d farsi ricco alle spalle dei governi.
Magari suscito un vespaio ma questo è il mio personale giudizio..ciò non toglie che il profondo dolore che provo sia ancor più acuito dal mio pensiero.
Rivolgo il mio affettuoso pensiero al nostro fratello, vero esempio di un'estremo senso d'altruismo.......un vero EROE!!

[Modificato da ANCIENTMYND 05/03/2005 13.15]



m
[SM=g27811] Mi associo al tuo giudizio.
Coinvolgendo anche le due ragazze perchè in una situazione del genere, dove semplici rapitori si mascherano da terroristi e lo fanno non per "ideali religiosi" ma per soldi, esporsi (senza protezione, senza alcun accorgimento) sicuri del fatto che si sta aiutando la popolazione irachena mette a repentaglio la propriea sicurezza e quella di chi , poi, dovra' intervenire.
E poi, ritornare la' dopo quello che è successo e dopo i soldi che sono stati spesi dalla collettività, per la propria incolumità, è da persone irresponsabili.
Non credo che sia di aiuto alla popolazione irachena fare da "bersaglio" (anche politico?????) a questi "sciacalli".


P.S. qualche giornalista, che ha lavorato da inviata nel recente passato, ho notato che poi ha fatto carriera in politica: che sia il vero scopo di chi si ostina a lavorare da quelle parti??

NICO


uccidi il pesce solo se intendi mangiarlo

[Modificato da nickfisherman 05/03/2005 13.49]

ANCIENTMYND
00sabato 5 marzo 2005 14:17
io l achiamo : fame di fama
ed è del tutto giusta la tua osservazione in cui puntualizzi la " carriera " di costoro...però loro la chiamano " dovere dell'informazione"....mi ha sempre lasciato molto scettico.
Però devo fare un distinguo tra i giornalisti e le due volontarie che accomuno a MEDICI SENZA FRONTIERE....lo fanno esclusivamente per il bene della gente...non per il loro tornaconto se non già solo per soddisfazione morale e per gioia interiore........altra musica secondo me
ciao ciao[SM=g27836] [SM=x53598] [SM=x53598] [SM=x53598]
nicolaxx
00sabato 5 marzo 2005 18:24
ho sempre pensato quello che ha scritto a chiare lettere Ancy ma per evitare critiche della società considerata civile e democratica me lo sono tenuto sempre dentro.
ciao a tutti
nicolaxx
LOPEZTONIC
00sabato 5 marzo 2005 20:29
Faccio un'aggiunta "delicatissima" a quello che lo zio Frank ha gia' detto e che condivido pienamente:
anche i soldati presenti in zone calde sono volontari. Nella loro firma per la partenza hanno riposto tutte le loro speranze di sopravvivenza in una realta' che gia' sulla carta si presentava pericolosa. E' il loro "mestiere" perche' hanno scelto loro di intraprenderlo e farsi pagare per accollarsi onori e oneri, ma soprattutto RISCHI....TANTI RISCHI.
La Sgrena sapeva di rischiare la vita e viene profumatamente pagata dalle grandi testate per scattare foto e report in zone di guerra.Tornera' nei templi della guerra appena possibile...lo so e lo sappiamo tutti. Tutti i giornalisti l'hanno sempre fatto, cambiano zona, cambiano guerra e cambiano vittime e carnefici da fotografare o intervistare, ma tornano sempre. E' una droga camuffata da grande passione e viceversa. Nicola Calipari faceva anch'esso il suo lavoro e per quel suo lavoro veniva pagato. Lui, come tanti altri conosceva i rischi dovuti alla situazione che purtroppo si protrae da TROPPO tempo.

Io la penso cosi'[SM=g27811]

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