Chernobyl, vent'anni fa il disastro

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wild§live®
00domenica 26 marzo 2006 12:14

ROMA - Mezzo milioni di morti in vent'anni. Tanti ne sono trascorsi dalla catastrofe nucleare di Chernobyl, quel 26 aprile del 1986, tante sarebbero le persone che, da allora, hanno perso la vita a causa della nube radioattiva che contaminò gran parte d'Europa. E altre 30 mila ne moriranno nei prossimi anni. I dati emergono da una ricerca condotta da alcuni studiosi, come riporta il britannico The Guardian, che hanno preso in esame più di cinquanta studi scientifici. Stime che, tuttavia, sono in vistoso contrasto con quelle, ben più modeste, in possesso dell'Oms, l'organizzazione mondiale della sanità, e dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che prevedevano un massimo di quattromila persone, vittime degli affetti del disastro.

Secondo Greenpeace in tutto, sono state contaminate aree in cui vivono 9 milioni di persone: 3 in Russia, 3,5 in Ucraina e 2,5 in Bielorussia, dove il Cesio-137 ha inquinato il 30% del territorio nazionale.

Nella vicina Ucraina - Chernobyl dista 120 chilometri da Kiev - si registrano, secondo Eugenia Stepanova, del centro scientifico del governo ucraino, cancri alla tiroide, leucemie e mutazioni genetiche che non compaiono nei dati dell'Oms e che erano praticamente sconosciuti 20 anni fa.

E Nikolai Omelyanetes, vicecapo della Commissione nazionale ucraina per la protezione delle radiazioni, afferma che secondo alcuni studi "34 mila 499 persone che ebbero un ruolo attivo nella ripulitura della centrale di Chernobyl sono morte di cancro dopo la catastrofe". Secondo la stessa fonte, il tasso di mortalità infantile sarebbe aumentato fra il 20 e il 30 per cento.

Ma un portavoce dell'Aiea, citato da The Guardian, difende le stime delle Nazioni Unite, che avrebbero ricevuto il consenso di "oltre cento importanti scienziati". E invita le autorità ucraine a inviare quei dati che, dicono, non comparirebbero nelle stime ufficiali. Replica Omelyanetes: "Abbiamo mandato all'Oms queste informazioni a marzo e a giugno del 205, ma sono state ignorate, né ci hanno detto perché non sono state accettate".

The Guardian non riporta i nomi dei ricercatori che hanno rianalizzato i cinquanta studi scientifici già pubblicati su Chernobyl. Il quotidiano britannico si limita a spiegare che dire gli studiosi hanno lavorato su incarico di gruppi del Parlamento europeo, di Greenpeace e di fondazioni mediche in Gran Bretagna, Germania, Ucraina e Scandinavia.

E pochi giorni fa, nel Regno Unito, sono stati resi noti i risultati di uno studio, condotto dall'epidemiologo John Urquhart secondo il quale la pioggia radioattiva, che si abbatté su certe aree della Gran Bretagna dopo il disastro di Chernobyl, fino al 1989 avrebbe provocato un aumento del 10 per cento dei decessi dei neonati.

(25 marzo 2006)



i benefici del comunismo
Pius Augustus
00domenica 26 marzo 2006 14:09
Re:

Scritto da: wild§live® 26/03/2006 12.14

(25 marzo 2006)



i benefici del comunismo



I benefici di far avere a nazioni arretrate tecnologie da primo mondo.
DarkWalker
00lunedì 27 marzo 2006 21:53
Beh non mi sembra che questo affidamento di tecnologia abbia dato grandi risultati.
Se noi italiani torniamo al nucleare, spero non si verifichino i classici disastri all'italiana...(e sono scettico).
Tra l'altro, 18 giorni dopo nascevo io!
ghost264
00martedì 28 marzo 2006 12:02
il disastro è avvenuto per mancanza di fondi nell'allora urs per sostenere adeguatamente quelel tecnologie

la mia zona ( como) fu in italia quella tra le più colpite e vi fu, nel decennio successvo, una crescita sponenziale di tumori tiroidei e fu dichiarato conseguente a quel disastro
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