Aggiungo il mio contributo alla discussione circa la questione distruzione/perdizione, già sviluppata splendidamente da Barnabino.
Il vocabolario greco italiano Franco Montanari (quello che di solito uso) da i seguenti significati dei due termini in questione:
Circa il verbo apollymi, nella sua forma attiva:
"distruggere, rovinare, far perire, perdere, affondare".
Riguardo ad apoleia:
"distruzione, perdizione, spreco, perdita, rovina".
Cosa determina, quindi, l' esatto significato?
Il contesto immediato, e il collegamento con altri passi biblici.
Vediamo alcuni esempi biblici in cui la traduzione "distruzione, distruggere" è quella esatta.
In 2 Pietro 3:7 troviamo apoleia.
Come tradurre?
Pietro stabilisce una relazione tra i tempi di Noè e la terra "custodita per il fuoco" e per la "apôleias tôn asebôn anthrôpôn".
Come tradurre?
Quel mondo "subì la distruzione, perì" (apôleto), è scritto nel versetto 6.
La relazione che Pietro stabilisce tra quell' evento e l' "apôleias tôn asebôn anthrôpôn" rende la traduzione "distruzione degli uomini empi" come la più precisa.
E ciò è avvalorato anche da quel che viene detto nel versetto 9:
Dio non vuole che alcuno sia distrutto o perisca (apolesthai), ma che tutti si salvino, e tuttavia i versetti successivi (10-12) fanno comprendere che ciò non accadrà...
Vediamo altri esempi.
in Luca 17:29-30, riguardo a Sodoma, si dice che "venne dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse (apôlesen) tutti".
Anche il Luca 17:27, viene detto che il diluvio "li distrusse (apôlesen) tutti".
In Filippesi 1:28 si legge che, per gli oppositori dei cristiani, la via è quella della "apôleias".
Come tradurre?
Se colleghiamo con Matteo 10:15, non si potranno avere dubbi: la sorte della casa o della città che rifiuterà di esercitare fede nel Cristo sarà peggiore di quella di Sodoma e Gomorra; sarà la distruzione.
Sono solo alcuni esempi biblici, ma illuminanti.
Spero di aver dato un discreto contributo.
Grazie.