Ecco cosa hanno detto i deputati il 23 giugno - DDL Avvocatura

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Luigi Levita
00lunedì 23 giugno 2003 22:54
Vi riporto alcuni stralci delle più significative dichiarazioni dei deputati sul tema avvocatura e SSPL:




Meduri Luigi Giuseppe (MARGH-U)


Noi vogliamo sviluppare le scuole forensi biennali con valore abilitante alla professione. Nel frattempo, se si vuole, s'integrino, con commissari esterni, le commissioni...




Iannuzzi Tino (MARGH-U)

Da questo punto di vista, il discorso della riforma degli esami di abilitazione forense va considerato anche alla luce di un altro aspetto, cioè, quello della definizione legislativa del ruolo delle scuole di specializzazione alla professione forense, la cui istituzione è stata prevista dall'articolo 17 della legge Bassanini-bis (legge n. 127 del 1997), ai commi 113 e 114. Tali scuole di specializzazione, in questi anni, hanno avuto un'attuazione ancora insoddisfacente, per cui questo è un altro punto da tenere ben presente nella nostra riflessione.

OMISSIS

Riteniamo pure che non possa essere sottaciuta e non affrontata la questione della definizione legislativa delle scuole di specializzazione e, quindi, del valore che va assegnato, sviluppando appieno le implicazioni dei commi 113 e 114 dell'articolo 17 della legge n. 127 del 1997, al diploma di specializzazione rilasciato da quelle scuole.





Mantini Pierluigi (MARGH-U)
[PRESENTATORE DELLA PDL CATANOSO PER L'ABILITAZIONE DIRETTA, NDR]


Abbiamo ancora proposto l'accesso diretto all'albo per coloro che, a seguito di esame, hanno frequentato le scuole di specializzazione biennali e che hanno dei test lungo il percorso, come anche un test finale. La Corte costituzionale ci dice che è qui soddisfatto il requisito dell'esame di Stato di cui all'articolo 33, purché esso si svolga secondo le caratteristiche proprie dell'esame e non necessariamente secondo un modulo formale. Quindi, riteniamo possa essere iscritto all'albo anche chi abbia già frequentato per due anni le scuole di specializzazione postlaurea, avendo svolto delle verifiche nel corso della stessa ed essendo in possesso del requisito rappresentato dallo svolgimento dei due anni di tirocinio.
Insomma, abbiamo proposto un modello differenziato di accesso, non per questo meno rigoroso dal lato della qualità. Inoltre, riteniamo tale ultima caratteristica molto importante, convinti come siamo che la materia relativa all'accesso alle professioni debba essere ispirata alle logiche e ai principi della libertà, ma anche della qualità e della responsabilità.
Con fiducia attendiamo che, già a partire da domani, l'esame di questo provvedimento da parte dell'Assemblea possa, sostanzialmente, migliorare l'attuale testo: ciò, per corrispondere sia alle esigenze poste dall'avvocatura organizzata sia alle giuste esigenze di riforma, che serve a migliorare le cose e non a lanciare messaggi equivoci, se non pericolosi.







Domani la verità.











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