INCURVAMENTI PATOLOGICI DEL PENE

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IRY
00martedì 4 novembre 2003 01:49
INCURVAMENTI PATOLOGICI DEL PENE
A cura del Prof. Fabrizio Iacono
Urologo e Andrologo
Università "Federico II" , Napoli.


Il paragone più frequente che si fa in andrologia sul pene è con il naso. Molti uomini sono infatti conviti di avere un pene piccolo e talvolta "storto". In effetti il pene è un po' come il naso, ogni individuo ne possiede un esemplare unico, dotato di una propria forma che non è anormale solo perché differisce da quello che si immagina dovrebbe essere.
Così, come per i nasi, esistono delle deformazioni che ne pregiudicano la funzionalità, così per il pene eretto si possono verificare delle curvature che ne possono rendere difficile, ed in taluni casi, impossibile una delle due funzioni che lo caratterizzano: quella sessuale.

E' bene precisare che soltanto deviazioni del pene eretto, superiori a 30°, rendono difficile la penetrazione.

Tali deformità possono essere congenite (griposi) o acquisite (in seguito a traumi, interventi chirurgici o alla malattia di La Peyronie).


Il morbo di La Peyronie
(Induratio Penis Plastica - IPP)

Questa malattia deve il nome ad un chirurgo francese François de la Peyronie che per primo la descrisse nel 1743. E' caratterizzata dalla formazione di una placca fibrosa sulla parete del pene. Tale placca riduce l'elasticità della porzione di pene ove è localizzata e ne determina una curvatura verso il versante malato. La malattia ha la massima incidenza tra i 50 e i 65 anni, ma può comparire anche in giovane età. Può essere causata da traumi a carico del pene o microtraumi conseguiti durante l'attività sessuale. Con una certa frequenza si accompagna al diabete, alla gotta, alla ipertensione, all'aterosclerosi ed è spesso concomitante con altre patologie del tessuto connettivo.



Terapie

Tutte le deviazioni del pene eretto congenite sono correggibili chirurgicamente con un intervento detto di "Nesbith" dall'autore che per primo lo propose.
La tecnica, che può essere anche eseguita in anestesia locale, consiste nell'asportare sul corpo cavernoso, dal lato opposto alla curvatura, una losanga di tessuto. La sutura dei margini della losanga determinerà poi una retrazione sufficiente a raddrizzare il pene eretto. L'intervento prevede 24-48h di ricovero.

Nel caso, invece, di una deformità acquisita del pene eretto, che si accompagna spesso a dolore e alla presenza palpabile di noduli all'interno del pene (malattia di La Peyronie o induratio penis plastica), si attua una cura per lo più conservativa e la chirurgia viene dedicata solo ai casi più estremi, laddove la terapia medica non da esiti positivi.


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