Il 36

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I collaudi saranno pure finiti, come riferito dal Campidoglio. Ma la B1, vista dall’alto, sembra tutto fuorché un’opera finita. In piazza Annibaliano, ad esempio, dominano la scena ruspe, escavatori, gru, mucchi di cemento. Un cantiere a cielo aperto, celato solo dai bandoni di Roma metropolitane.
Diciamolo subito: con l’apertura della nuova tratta i cantieri a ridosso delle fermate c’entrano poco o nulla, ma di certo fa pensare il modo con cui si sta affrontando l’inaugurazione della linea che collega Bologna a Conca d’Oro. Nella zona dove dovrebbe sorgere il parcheggio, infatti, non è pronto nulla: «Fino a pochi giorni fa - spiega un residente - non era neanche stata fatta la gettata di cemento, c’era solo una distesa polverosa».
Ma il vero motivo per cui la B1 non aprirà in tempi brevi è legato alla valutazione degli impianti: scale mobili e ascensori devono essere vagliati da Ustif e Regione. Un iter che vede 46 pratiche praticamente bloccate negli uffici competenti: per evadere tutti questi incartamenti sarà necessario almeno un mese, se non di più. Se alla burocrazia si aggiunge un rapporto complicato tra il sindaco Alemanno e la governatrice Polverini il gioco è presto fatto: la Regione ha infatti dichiarato che non utilizzerà procedure d’emergenza. Ogni pratica sarà accuratamente controllata e vidimata soltanto se sono stati rispettati tutti i crismi di sicurezza. In altre situazioni, infatti, si sarebbe potuto operare in deroga, bypassando alcuni impedimenti. Ma tutto ciò non accadrà.
«Le opere civili non sono state realizzate - spiega Massimiliano Valeriani, consigliere Pd - si vuole inaugurare una struttura a metà. Atac da lunedì farà partire una campagna di comunicazione sulla nuova linea senza però che i treni viaggino. L’ennesima prova dell’inefficacia e dell’incompetenza di Alemanno e della sua amministrazione».

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Ti sbagli Jude, il 36 fa la Nomentana, non Corso Francia.

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quando hanno soppresso il 27 trasformandolo in H

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