Profondo Blu (FILM)

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lorette
00martedì 3 maggio 2005 08:21


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Profondo Blu



Titolo originale: Deep Blue
Nazione: Regno Unito, Germania
Anno: 2003
Genere: Documentario
Durata: 90'
Regia: Alastair Fothergill, Andy Byatt


Cast:
Produzione: BBC Worldwide, Greenlight Media
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: 08 Aprile 2005 (cinema)

Trama:

Dopo "Il popolo migratore" e "Microcosmos",
la storia naturale degli oceani
raccontata attraverso le immagini incantevoli
dei suoi abitanti e della loro vita sottomarina.






Recensione Profondo Blu


"Com'è profondo il mare" cantava Lucio Dalla,
forse perché non aveva mai visto l'Oceano.
Profondo e misterioso, così come è misteriosa
la forza delle enormi onde,
distruttici e portatrici di morte
quando arriva uno Tsunami ma poco più che
un innocuo passatempo per i Delfini
che surfano e giocano a scavalcarle
in una specie di danza rituale
all'inizio della pellicola.
Profondo e Blu, come recita il titolo del film,
ma anche terribilmente Nero e apparentemente
senza vita nei suoi Abissi dove albergano
dei veri e propri esseri Alieni elettrici che
irradiano luce e da dove vediamo il fondo del pianeta.
Nello splendore del 35mm in digitale sperimentato
dalla Lucky Red in collaborazione con la Elsacom
(e mettiamoci l'anima in pace perché
questa ormai è la nuova tendenza tecnologica
anche sul grande schermo, come vediamo dal promo
che ci intrattiene prima di immergerci negli Oceani) ,
la BBC Natural History Unit ci regala un grandissimo spettacolo, per la gioia di grandi e piccini.
Uno spettacolo che sorprende con le
Simmetrie e le Geometrie,
la Varietà ed a volte la Bizzaria degli esseri
acquatici e che parla innanzitutto
la lingua della Lotta alla sopravvivenza
in cui il Pesce più grande mangerà
eternamente il Pesce più piccolo,
le Orche assassine i cuccioli di Leoni Marini
e gli Orsi Bianchi le Foche e le Balene.
Una legge di natura che attraversa lo schermo
con le sue scosse violente e che
i due registi Alastir Fothergill e Andy Biatt
spesso tendono ad enfatizzare,
complici gli effetti audio e l'ingombrante
commento musicale di George Felton
e dei suoi Berliner, il quale a dir la verità
nonostante sia stato candidato 5 volte all'Oscar
non riesce a trovare un leit-motiv
degno della pellicola.
Però, fra una location e l'altra in giro
per il mondo, isole, atolli e barriere coralline,
in altre occasioni i due registi sono bravi
a dare pennellate più leggere ed umoristiche,
sottolineando per esempio l'antropomorfizzazione
dei protagonisti, come nel caso dell'invasione
di una spiaggia da parte di un esercito
di Granchi Soldato o la straordinaria
marcia antartica dei Pinguini Imperatore.
O soprattutto a lasciare lo spettatore
a tu per tu con la bellezza e l'impatto delle immagini,
in cui la voce umana entra poco e con discrezione,
e con il suo stupore.
E a farlo riflettere su come sia possibile
che una superficie a cui diamo il nome di Terra
sia in realtà fatta al 70 % per cento di acqua.
Un Mondo parallelo che è più
del doppio del nostro Mondo,
un Mondo che non conosciamo e a cui spesso
non diamo né attenzione né rispetto.
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