la gara

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blu-water
00giovedì 26 giugno 2003 22:53
[SM=x53603] Sono stato lontano da casa per diversi anni un poco per lavoro ed un poco per studiare una delle cose che amo di più (le filosofie orientali) ma partendo dal basso e cioè da come si combatte ,ci si mette in discussione e piano ,piano si passa dalla fisicità alla spiritualità sinchè la ragione che non riuscivo a comprenderne il motivo per cui mi avesse condotto in quelle lontanissime ande divenne quasi (anzi certamente) una ragione di vita .
Ma questa è un’altra storia e non credo interessi a nessuno ,quello che voglio sottolineare è che mi fu insegnato a diventare Mastro d’Ascia ,a costruirmi le esche da solo e non sempre il materiale era idoneo o adeguato quindi bisognava ingegnarsi come si poteva era uno dei molti modi in cui potevo e dovevo ripagare chi mi insegnava ben altre cose e questo mi fu utile ugualmente nel corso della vita .
Quando sono tornato (per meglio dire tornavo a sprazzi perché quasi sempre dovevo ripartire sempre per lavoro) mi decisi a far tesoro di quello che avevo imparato ed essendo uno che ha acqua nelle vene mischiata al sangue la cosa fu quasi naturale o almeno ……credo!
Finalmente mi pensionai volontariamente e decisi di “riprendere moglie “ ,il lavoro andava avanti a fatica perché la concorrenza era senza alcun dubbio all’avanguardia confronto alle mie conoscenze che avevano il sapore ottocentesco .
Spesso me ne andavo a pescare usando le canne dei concorrenti che ero certo fossero migliori di quelle che mi facevo io e che ogni tanto riuscivo a piazzare ai miei primi clienti i quali “stranamente sembravano soddisfatti ….proprio non li capivo .
Iniziai a miscelare pasture dai nomi altisonanti (allora la mia ditta non aveva il nome attuale ) specie per il fiume e sembrò che funzionassero :avevo coniugato alcune esperienze dirette in altri fiumi molto lontano da casa ed ero convinto che quello che andava bene per loro poteva benissimo funzionare anche per i nostri amici pennuti e pare che davvero prese piede la faccenda sino ad arrivare ad una mia famosa invenzione che mi ridusse praticamente schiavo di un cliente amico mio ,perché dopo averla provata mi disse in parole chiare che ne voleva l’esclusiva e quindi non potevo nemmeno mettere il mio nome perché ci avrebbe posto il suo a fianco alla denominazione della pastura la famosa “Ticino Secret” .
Credo che solo lui la vendesse ed ammetto che me ne ordinava in quantità industriali il che mi portava a sentirmi un poco più importante di quello che ero davvero almeno in quello specifico settore .
E fu per questo motivo che ,un giorno, durante una garetta di società (sono stato anche presidente onorario di una soc. di pesca di Pavia più che altro per pubblicità che per lucro infatti costava poco ed i ragazzi erano dei magnifici amici ) dopo la consueta “ronfa” e sfottò , seduto alla mia postazione assegnatami dal Presidente ,quello vero, mi accorsi di avere “stranamente” un paio di kg della “secret” che aveva l’aria invitante ed erano ormai le nove ,quindi mancavano due ore al termine ed il mio retino era praticamente vuoto ,premetto che non sono una macchina da pesci come gli arborellari (od alborellari) infatti prediligo la lotta quindi visto che la garetta si svolgeva in una fredda Domenica di Marzo usavo con disinvoltura il fegato di gallina nella speranza di incocciare sul cavedano che mi avrebbe dato gloria ed onore , ma niente da fare provai con riluttanza il cagnotto ma dopo un poco dovetti smettere ,sono allergico,alfine gettai alle ortiche il mio senso del dovere e mischiai dei vermi da bagnato alla “secret” con farina bianca e………beh il resto me lo tengo per mè !
Dunque pasturai con una certa maleducazione al centro del campo del mio avversario a monte che mi ricordò l’antico lavoro della mia amata genitrice (ci sono persone che non hanno un minimo di bon ton )montai una fissa da sette metri con la lenza leggermente più lunga della canna e mi piazzai a pescare quasi sotto riva in quanto avevo la fortuna di avere una specie di buca abbastanza profonda quasi sotto i piedi e cominciai le mie passate ,alla terza ,dopo la pasturazione ,il galleggiante si inchiodò e ferrai fu una lotta di tutto rispetto ma lo salpai il primo cavedano cui ne seguirono altri ,molti altri ,ricordo che cercavo di dare il meno possibile nell’occhio aiutato anche dalla vegetazione che in quel punto del Ticino era una specie di corona alla costa che cadeva sull’acqua con sassi e terra .
La località si chiama “al confluente “ e più precisamente “sotto il ponte del Metano” inutile chiarire il motivo .
Dunque suonò il clacson della fine competizione ed io recuperai il retino davvero ragguardevole ed aspettai fainamente che tutti si recassero al “peso” volevo fare l’entrata del macho pescatore che li avrebbe umiliati quegli esseri di poca fede specie nelle mie capacità.
Con la calma che distingue i forti mi apprestai ad avvicinarmi al gruppetto che stava già litigando ,come sempre, su chi aveva il primato etc.etc. ;quando arrivai ci fu un momento di silenzio e gli sguardi di quei piccoli pescatorucoli mi gratificarono quasi di più della medaglietta d’oro che avrebbe decretato ,almeno per una volta ,la mia superiorità.
Ma come in tutte le storie che siamo certi di avere in mano la fine scontata anche quella volta ci fù la sorpresina infatti barcollando paurosamente stava arrivando Marco che era l’ultimo di “campo” e Giuseppe ci informò che era ciucco perso dalla sera prima dopo una notte di baldoria (fu in quel frangente che nacque la sua leggenda ) infatti dopo la gara avrebbe dovuto sposarsi .
Ma quello che mi fece cadere le braccia fu quando mi accorsi che non barcollava solo perché era in preda ai fumi dell’alcool ma si stava trascinando uno storioncino ( con regolare guinzaglio di corda) mica da ridere che al peso segnò la bellezza di 8 kg e più………….. inutile dire che era il vincitore ed mè restava la piazza d’onore non male comunque ma pur sempre secondo accidenti.
Ne feci ancora di gare e ho vinto molto sino al giorno in cui………………questa ve la dico un’altra volta .
A proposito Marco si sposò come promesso e da allora quando volevamo avere una speranza di vincere lo facevamo bere e debbo dire che funzionava quasi sempre anche nei navigli : solo lui infatti poteva prendere un Luccio con il mais a Luglio e ributtarlo perché non era così che si dovevano prendere ……………..l’avrei strozzato ma quel giorno qualche birra me la sono scolata anche io e credo ,se non ricordo male di aver approvato subito ,quando mi ripresi volevo si farlo a pezzi ma che potevo dire quella volta sua moglie gli telefonò che stava partorendo………….acc che sfiga!
A presto
Mario


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