Sapete cosa narra la leggenda riguardo a S. Domenico e alla sua festa?
Secondo una tradizione locale, il santo cavandosi il dente e donandolo alla popolazione di Cocullo fece scaturire nella popolazione di Cocullo una fede che andò a soppiantare il culto pagano della dea
Angizia, protettrice dai veleni, tra cui quello dei serpenti.
Il dente di San Domenico, con probabile allusione al dente avvelenatore del serpente, diede, forse, l'idea che fece scaturire la fede che portò alla festa in onore del santo...
Angizia (in latino Angitia o Angita, da anguis, serpente; in peligno Anaceta[1]) era una divinità adorata dai Marsi, dai Peligni e da altri popoli osco-umbri, associata al culto dei serpenti.
Poiché i serpenti erano spesso collegati con le arti curative, Angizia era probabilmente una dea della guarigione; i Marsi, che la consideravano più una maga che una dea, le dovevano la conoscenza dell'uso delle erbe curative, specie quelle contro i morsi di serpente. Le venivano attribuiti altri poteri, come quelli di uccidere i serpenti col solo tocco.
Ora è interessante che chi parla di questa festa in onore del santo patrono di Cocullo (il paesino abruzzese in cui si tiene la festa) è consapevole del fatto che la festa ha origini pre-romane.
Si dice:
E' indubbia l'origine precristiana della festa, legata ad antichissime tradizioni dei popoli del lago Fucino, Marsi, Peligni, nelle cui vicinanze si sono trovate statuette della dea Angizia raffigurata come “signora dei serpenti”, capace di dominarli e guarirne il morso velenoso.
Spiegare il passaggio dalla figura della dea a quella di San Domenico non è facile. Le uniche fonti storicamente attendibili, le due “Vitae” di Alberico di Montecassino e quella di Giovanni, diretto discepolo del Santo, forniscono solo dati aneddotici.
Secondo una tradizione locale, il santo cavandosi il dente e donandolo alla popolazione di Cocullo fece scaturire nella popolazione di Cocullo una fede che andò a soppiantare il culto pagano della dea Angizia , protettrice dai veleni, tra cui quello dei serpenti.
Ma accade spesso che culti pagani passino con piccole modifiche nelle pratiche devozionali del cristianesimo, come accaduto proprio in questo caso, per l'abate Domenico, nato a Foligno, in Umbria, alla metà del X secolo e deciso fin da piccolo a seguire la vita religiosa.
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