pericoli a pesca

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giotos
00mercoledì 28 giugno 2006 21:39
Cari amici [SM=x53598] ,avrete senza dubbio sentito la notizia del povero ragazzo morto a Cala di Volpe.Si sospetta per la puntura di una razza Pastinaca.Anni fa fui testimone,con il caro amico Andrea Lia,che organizzava dei mitici viaggi in Corsica,della puntura di una razza ad un nostro compagno.Catturato un esemplare di una decina di chili,lo trascinò a riva,quindi penso' di liberarlo spingendolo in acqua con il piede che calzava un classico stivale da pesca;ma male gliene incolse... perchè la razza mosse velocemente la coda e trapassò la gomma con l'aculeo.Si dovette trasportare all'ospedale di Portovecchio e stette malissimo per tutta la notte. [SM=x53629]
Qualche giorno fa a Pontelagoscuro(Ferrara),due giovanissimi pescatori austriaci di siluri sono annegati miseramente nelle acque del P0!Vorrei che parlassimo un poco della sicurezza a pesca.Se avete eperienze da raccontare o consigli da dare... [SM=x53598] giotos
blufishing
00mercoledì 28 giugno 2006 22:02
Quella della razza in Corsica, la sento ogni qualvolta si imbarca una grossa pastinaca in Senegal, penso che Andrea abbia passato (da organizzatore) una brutta esperienza....

comunque hai ragione, un po' di "sicurezza" a pesca non guasta e parlarne, anche qui sul forum, nemmeno [SM=g27811]

per esperienza personale, consiglio di maneggiare sempre i pesci di una certa mole, con i guanti, usare slamatori, pinze o tenaglie, per levare gli ami, perchè basta una spina nel palmo o un morso o un amo piantato nella mano, per rovinare la giornata se non l'intera vacanza.

nel dubbio, mai prendere in mano un pesce che non si conosce e quando si ha a che fare con gronghi e murene, tagliare il terminale piuttosto che rischiare di farci male.

per il caso appena citato, trigoni, pastinache ed affini, hanno una spina acuminata molto pericolosa.

il discorso è molto ampio e non riguarda solo i pesci [SM=g27811]
WOOLFISH
00giovedì 29 giugno 2006 08:31
Si , è vero. [SM=g27811]
Durante le nostre battute di pesca corriamo diversi e seri pericoli , anche se non ce ne rendiamo conto oppure non ci prestiamo attenzione.
Andrea ha ragione , i pericoli non vengono solo dalle prede maneggiate con mala cura, ma in principal modo dal luogo in cui operiamo e dagli attrezzi di cui ci serviamo.
Io stesso sono stato vittima di un banale ma increscioso incidente in una battuta di pesca al black bass.
Quante volte ci pungiamo con ami ed ancorine. [SM=x53629]
Ecco , io per una distrazione mi sono conficcato proprio nell'osso del pollice sinistro una ancorina ed ho dovuto ricorrere all'intervento chirurgico per poterla estrarre. [SM=x53629]
Immaginatevi durante l'intervento la rabbia che avevo [SM=x53627] [SM=x53627] [SM=x53627] per le prese in giro che mi rivolgevano i chirurghi , essendomi presentato con un rapala imparentato con la mia mano. [SM=x53634]
Quindi dovremmo stare sempre più attenti a ciò che facciamo ed a ciò che maneggiamo , poichè non tutti gli arnesi che deteniamo per la pesca sono innocui , ......anzi.
A me comunque è servito da lezione e per fortuna me la sono cavata con un intervento,una antitetanica,una presa in giro oltre che dai sanitari anche dagli amici e parenti [SM=x53627] , e qualche giorno di riposo. [SM=x53617]

ciao. [SM=x53600] [SM=x53600] [SM=x53600]
killer79
00giovedì 29 giugno 2006 11:12
Ciao Giotos !!!

Iniziativa nobile la tua [SM=g27811] [SM=g27811] come gia' evidenziato da Blufishing !

Io nella mia vita da pescatore non ho mai corso grossi pericolo anche perche' non mi sono mai cimentato nella pesca estrema e non ho mai catturato super esemplari.

In acqua dolce credo ci siano meno pesci pericolosi rispetto al mare e di conseguenza si corrono meno rischi maneggiando i pesci (a parte i denti del luccio).

In mare per il momento di pericoloso ho preso solo tracine!

Altro discorso invece per i luoghi di pesca. Cerco sempre di non scegliermi postazioni pericolose, sia al mare che al lago od in fiume. Non dev essere bello venire travolti da un ondata di piena di un fiume o da un onda su di una scogliera.

Per quanto riguarda gli attrezzi i piu' fastidiosi e pericolosi sono gli ami ed ancorette. DI solito almeno un infilzamento me lo provoco sempre durante una battuta di pesca, soprattuto mani e gambi ma utilizzando ami poco grossi il dolore e la "riparazione" sono pick indolor.

ciao
ANCIENTMYND
00giovedì 29 giugno 2006 11:38
a parte la pericolosità insita dei pesci...io ho sempre predicato la massima prudenza in mare( ovvio anche in acque dolci)
cito sempre il caso di quei due pescatori morti nel molo Leonardo da Vinci a Genova....un'onda anomale li ha travolti e solo uno di qeusti è stato ripescato; pure io pesco volentieri col mare agitato ma, finora, il mio buon senso mi ha aiutato a rientrare, magari senza pesci, ma rientrare integro.
Nella mia carriera di pescatore ho viso mare ben più agitato di quello visualizzato in quelle foto di maestralata ( ricordate?........
)..........quelle erano frangenti alti "solo" 4 mt ed erano onde di chiara natura di maestrale.......quelle di scirocco sono , a mio avviso, ben più pericolose perchè muovono le acque profonde ben più al largo del maestro
giotos
00giovedì 29 giugno 2006 11:39
Nel caso dei due ragazzi austriaci,pescavano dalla barca e credo non indossassero il giubbotto di salvataggio,aggiungiamo poca esperienza nel nuoto....Penso che da terra la pesca piu' rischiosa sia il rock-fishing da una costa alta.Quali calzature sono piu' adatte?Scarponcini tipo trekking o sandali con suola antiscivolo?Altro pericolo sono le cosidette "onde anomale".
Nel caso di pesci pericolosi che rilasciamo senza togliere l'amo avevo letto di prodotti che si corrodono velocemente lasciando libero l'apparato boccale del pesce.Ne sapete qualcosa?
ciao [SM=x53598]
giotos
killer79
00giovedì 29 giugno 2006 11:46
di materiali speciali non ne so niene.


Su una rivista del settore leggevo che , nel caso di catch & release, se la trota (di sicuro non e' un pesce pericoloso) ingoia l'esca e l'amo e' meno traumatico tagliare il terminale che cercare di slamarla. L'amo dovrebbe essere sciolto dai suoi succhi gastrici.

Sara' vero ?

Non so se tutti i materiali possono essere sciolti dai succhi gastrici di un pesce ma magari materiali specifici e creati apposta si. Se ci sono sarebbe gradito usarli secondo me!

ciao

killer79
00giovedì 29 giugno 2006 12:01
Quando da Marzo ad Ottobre decidiamo di andare a pescare in torrenti di montagna, nel risalire le impervie rive puo' capitare di fare l'incontro con la Vipera, il rettile piu' pericoloso del nostro paese. Si tratta di un animale molto timido che attacca solo se minacciato. occore molta attenzione durante il cammino e nell'appoggiare le mani per terra perche' spesso sosta sui sassi e nella vegetazione.

Queste le zono in cui si puo' incontrare e sono tante....



Questa e' la vipera



nome comune: vipera comune

common name: aspic viper

sottospecie: Vipera aspis atra, Vipera aspis francisciredi, Vipera aspis hugyi

subspecies: Vipera aspis atra, Vipera aspis francisciredi, Vipera aspis hugyi

distribuzione: tutta Italia

dimensioni: lunghezza massima 94cm, femmina piu' grande

habitat: boscaglie, campi, pietraie; fino a 3000m

alimentazione: roditori e sauri

Okkio alla vipera.

ciao


killer79
00lunedì 3 luglio 2006 11:29
BAVOSA OCCHIUTA
free.imd.it/colapesce/PescItalia/Pesci/Perciformi/Blennidi/BlenniusOcell...

Su una rivista leggevo che la bavosa occhiuta puo' mordere, attaccandosi tenacemente con i denti alle dita del mal capitato pescatore. Non parla di veleno, credo che sia solo doloroso per il morso.

"Occhio" alla bavosa occhiuta !

Distribuzione: E’ specie comune in Atlantico orientale, Mar Mediterraneo, Mar Nero.

Ambiente: Vive a profondità maggiori rispetto le altre specie di bavosa, spingendosi raramente sui fondali sabbiosi e fangosi con una profondità inferiore ai 30 m.

Descrizione: Come tutti i pesci della famiglia ha il corpo privo di squame e abbondantemente ricoperto di muco. Presenta una conformazione allungata; la testa ha notevoli dimensioni con grandi occhi sporgenti e tra essi due escrescenze ramificate. La pinna dorsale è alta e anteriormente sostenuta da raggi rigidi allungati. Sviluppate anche le pinne pettorali per l'appoggio sui fondali. E' dotata di colorazione mimetica bruno grigiastra per confondersi tra le rocce; uniche note di colore sono striature tendenti al rosso nella parte superiore e una grossa macchia nera a forma di occhio sulla prima sezione dorsale.

Dimensioni: Raggiunge i 17 cm di lunghezza.

Caratteri distintivi: La bavosa occhiuta si caratterizza per il muso praticamente verticale e per una membrana frastagliata, su ogni lato della base della prima spina della pinna dorsale.

Biologia: Depone le uova in conchiglie vuote di gasteropodi e in zone frequentate dall’uomo. Barattoli vuoti e bottiglie adagiate sul fondo diventano frequentemente la tana di questi pesci. Dopo la deposizione delle uova i genitori rimangono a sorvegliare e difendere la tana fino alla schiusa. Come gli altri blennidi ha una vescica natatoria poco sviluppata e sosta a lungo sulle rocce. Per questo ha una territorialità molto accentuata e necessita di una vasca molto ampia dato che può aggredire i pesci più piccoli. La sua alimentazione è costituita principalmente da crostacei, molluschi, piccoli pesci e ogni tipo di carne. Si pesca con le reti a strascico.


giotos
00lunedì 3 luglio 2006 16:24
Ciao killer 79 [SM=x53598] ,complimenti per l'interessante documentazione! [SM=x53609] [SM=x53609] Tornando a situazioni pericolose:mi trovavo in Toscana e una mattina,da solo,me ne sono andato nella splendida spiaggia di Marina di Alberese(Grosseto).Era mia intenzione praticare un po' di pesca a fondo.Mi inoltrai per alcuni chilometri lungo la spiaggia deserta:cominciava ad albeggiare.Conoscendo la spiaggia caratterizzata da un basso fondale mi venne l'idea di entrare in acqua e arrivare fin dove l'acqua mi arrivava alla cintola per guadagnare metri nel lancio.Funzionava perfettamente,ma dopo 4/5 volte che avevo ripetuto il tentativo fui punto sotto la pianta del piede da un pesce ...Dolore acuto e formicolio [SM=x53626].Cosi' dovetti recuperare l'attrezzatura, sciropparmi i chilometri di ritorno all'auto e il rientro all'appartamento.Dopo alcune ore il dolore passo' e non dovetti andare al pronto soccorso...Fatalita' volle che accadesse proprio quel giorno che ero solo e mi venisse l'idea di guadagnar metri...
Cos'era che mi punse non so forse una tracina o una piccola razza.
giotos
killer79
00lunedì 3 luglio 2006 16:32
Ciao Giotos.

Da piccolino fino a quando ho compiuto 20 anni sono sempre andato in vacanza a Viareggio in Versilia.

Li, almeno una volta a stagione mi capitava di essere punto proprio come hai raccontato tu. La differenza fra te e me e' che io non pescavo tu si!

Sempre li a Viareggio i signori del posto mettevano le reti di notte e come tutti i ragazzini all'alba andavamo ad aiutarli e ci raccomandavano di non toccare il pesce con le mani se non lo conoscevamo.

Questi pinnutti antipatici li chiamavano "RAGANELLE".

Leggi qui e capirai cosa sono le raganelle :

Raganella

La raganella è il modo in cui in Versilia vene chiamata la tràcina, pesce piatto, che abita i fondali sabbiosi, munito di una punta velenosa sulla schiena. Provoca urla concitate e per calmare il dolore ci vuole un secchiello pieno d'acqua dove viene immerso il piede ferito occhio all'odore dell'ammoniaca che puo' far svenire. La puntura della raganella non e' un evento raro.Nel resto dell'Italia la raganella è una rana piccola di colore verde smeraldo con un gracidio caratteristico, insistente e prolungato.

ciao

[SM=x53598] [SM=x53598] [SM=x53598]
giotos
00lunedì 3 luglio 2006 16:45
Certamente!! [SM=x53609]
In un'altra spiaggia della Toscana Calambrone (Pisa) ho visto e sentito un bimbo che urlava per il dolore dovuto alla puntura di una Tracina.Il bagnino lo faceva camminare in lungo e in largo sulla sabbia calda.Ho sentito dare alla tv il suggerimento di immergere il piede punto in acqua calda:si favorisce la vasodilatazione e la dispersione del veleno.Da ragazzo mi pungevo spesso pescando i pescegatti che sono dotati di 3 aculei velenosi.Ma il dolore passava presto anche perchè la voglia di pescare faceva dimenticare tutto...
giotos
Branzino-72
00martedì 4 luglio 2006 18:37
Argomento molto interessante e lodevole.

Alcune cose che mi vengono in mente:

- Una delle maggiori cause di morte in acqua dolce sono gli elettrodotti che attraversano fiumi e laghi. Fate molta attenzione, specialmente di notte. Prima dfi prendere postazione imparare il territorio che ci circonda e rimanere concentrati. Mai farsi prendere dalla fregola.

- Per i "rocciatori" (spinners e rockfishers) e specialmente per i neofiti. Mai sporgersi troppo. Mai avvicinarsi alle pietre bagnate per salpare il pesce (magari a causa di un guadino troppo corto). Memorizzare il posto per quando fa buoi.

Una regola generale è quella di conoscere gli spot un po per volta e comunque non dare mai nulla per scontato.
Se si cade e si perdono i sensi...........

Vediamo se mi viene in mente altro!

Sandro
AndreaPesceSpada
00martedì 4 luglio 2006 19:44
secondo me un buon aiuto e' andare a pescar sempre in coppia..
giotos
00mercoledì 5 luglio 2006 14:19
[SM=x53598] Penso anch'io che sia piu' sicuro andare a pesca con altri, soprattutto se si pratica rock-fishing e pesca dalla barca.Un altro pericolo puo' essere costituito dalle canne in carbonio facendo molta attenzione ai fili della luce e ai temporali.A proposito,ho notato che sulle mie nuove canne da surf,shimano speedmaster,non compare l'apposita etichetta che c'è di solito sulle canne in carbonio per avvertire dei pericoli.So che sono fatte con un misto di biofibre(naturali)e carbonio T100.Spero non ci siano problemi!!
[SM=x53600] [SM=x53600]
giotos
killer79
00mercoledì 5 luglio 2006 14:45
credo che un marchio come la Shimano non si possa permettere di sgarrare sulla sicurezza e sulle varie etichette obbligatorie che identificano il prodotto, ecc ecc

Deduco che se non c'e' e' perche' hanno i loro motivi, magari quel biofibra che dici di essere stato utilizzato non e' un conducente per l'elettricita'

ciao
Branzino-72
00mercoledì 5 luglio 2006 15:00
Fermi tutti.
Le canne sono tutte pericolose da quel punto di vista, altro che biofibre. State attenti.

Sandro.
killer79
00mercoledì 5 luglio 2006 15:17
ci spiegheresti meglio branzino-72

(sei sempre preciso e molto descrittivo, eri di fretta prima ????) [SM=g27835] [SM=g27835]

ciao

[SM=x53598] [SM=x53598]
Branzino-72
00mercoledì 5 luglio 2006 15:38


(sei sempre preciso e molto descrittivo, eri di fretta prima ????)



Allora vi ho abituato male............ [SM=x53620] [SM=x53620] [SM=x53620]

Chiarisco. Tutte le canne hanno il carbonio nella loro struttura. Le canne a cui ti riferisci hanno queste fantomatiche "biofibre" (non sanno più che inventare per vendere le canne). Questo nuovo elemento è presente in una bassa percentuale nel fusto; il resto è sempre carbonio. Quindi restano in vigore tutte le precauzioni del caso.
Ciao.

Sandro.
killer79
00mercoledì 5 luglio 2006 15:40
si ci hai abituato male ora ce ne vuole del tempo per cambiare le nostre abitudini [SM=x53612] [SM=x53612]


Quindi la shimano potrebbe essere nei guai per non aver applicato il simbolo di "attenzione pericolo di morte" ?

Strano pero' , un marchio cosi famoso.......


[SM=x53598] [SM=x53598]
Il Branca
00mercoledì 5 luglio 2006 16:06
Killer, è vero!
Le celebri "RAGANELLE" della Versilia!!!

Anch'io ne so qualcosa... o meglio, i miei piedi: ogni estate ne calpestavo una (ovviamente inavvertitamente)!
Mi ricordo ancora il dolore.. comunque dicono che siano presenti in ambienti sabbiosi e molto puliti!
Adesso no, ma fino a 5 anni fa l'alta Versilia (Marina di Carrara) era tappezzata da queste simpaticissime tracine; però non erano affatto male nel cacciucco [SM=x53624] [SM=x53624] [SM=x53624] .



killer79
00mercoledì 5 luglio 2006 16:11
gia' il caciucco !!! [SM=g27811] [SM=g27811]

Io da qualche anno ho cambiato costa, vado nell'adriatico e nel Conero in provincia di Ancona ci sono . Lo so non perche' le calpesto ma perche' le pesco!! [SM=x53611] [SM=x53611]

Li nel conero l'acqua e' subito fonda e la sabbia e' a granulometria spessa (ghiaia per intenderci).


ciao
giotos
00mercoledì 5 luglio 2006 16:53
In effetti la mancanza dell'etichetta mi rende perplesso! [SM=g27833] [SM=g27833] Mi piacerebbe contattare la shimano tramite E-mail ma nel suo sito non si trova!Se qualcuno ce l'ha puo' fornirmela?Anche perchè in altra discussione qualcuno ha messo in dubbio la robustezza di dette canne che si romperebbero addirittura...Comunque l'avvento di nuove tecnologie nella costruzione delle canne è un fatto positivo se ne migliora le prestazioni e le alleggerisce.Questi miglioramenti devono però essere reali e comprovati dalla pratica di noi pescatori. [SM=x53609] [SM=x53609]
Saprete che molti prodotti sono costruiti da poche ditte specializzate e poi marchiati da altre ditte che li distribuiscono soltanto.L'abilità
sta nel scegliere il prodotto buono e scartare quello che non funziona o non e' adatto al mercato locale.
[SM=x53600] giotos
giotos
00mercoledì 5 luglio 2006 20:07
Rettifico!!!!Ho riguardato con piu'attenzione le canne(le possiedo da poco)e ho visto che sul manico e'serigrafata la scritta e il simbolo che avverte del pericolo.Io cercavo un bollino applicato perche ero abituato alle canne di qualche anno fa...SORRY SHIMANO! [SM=x53599] [SM=x53599] [SM=x53599] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
[SM=x53598] giotos
killer79
00giovedì 6 luglio 2006 09:32
e' vero, sono d'obbligo le scuse.
Branzino-72
00venerdì 14 luglio 2006 13:55
Bravi ragazzi,
imparate a ragionare con la vostra "capa". [SM=x53620] [SM=x53620] [SM=x53620]

Sandro.
killer79
00venerdì 14 luglio 2006 15:45
ciao sandro.


io ho la capa "de caz" [SM=g27832] faccio prima a non ragionare [SM=x53607] [SM=x53607]
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