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Per arrivare al punto in cui il Merse si congiunge con l’ Ombrone si deve prendere una strada completamente diversa. Lasciamo perdere per il momento tutti i percorsi di cui abbiamo parlato fino a questo momento. La strada che dobbiamo attraversare per arrivare alla nostra meta è la Siena Grosseto. Prima di arrivare al grande ed alto Ponte stradale di Petriolo che separa le due provincie di Siena e Grosseto, dobbiamo abbandonare la strada principale ed immetterci nella strada vecchia. Troveremo un bivio per i “Bagni di Petriolo” e scenderemo per la Val di Farma. La Farma è un torrente che in passato era completamente Salmonide. Oggi gran parte delle acque a valle del ponte di Petriolo sono pubbliche e anche a monte le poche Trote che vi si trovano sono prevalentemente alloctone. La Farma gode comunque di un paesaggio naturalistico veramente affascinante. Molti, tra pescatori ed escursionisti risalgono a piedi il suo corso per poter ammirare gli stupendi picchi rocciosi e verdeggianti che si stagliano lungo il torrente; torrente che sfocia naturalmente nel Merse. In fondo alla valle l’ odore di zolfo è veramente forte. Qui, in molti vengono a fare il bagno nell’ acqua solforica e potremo osservare molta gente e molte auto parcheggiate lungo la strada, roulotte, tende ecc. Superato un piccolo ponticello (si tratta del vecchio ponte di Petriolo che fu sostituito negli anni settanta da quello nuovo che si staglia al di sopra) entreremo in provincia di Grosseto e inizieremo una lenta risalita della valle. Mentre risaliamo dopo poche decine di metri troveremo un bivio stradale a sinistra senza indicazioni di rilievo. Non possiamo sbagliare perché si tratta del primo bivio che incontriamo da quando abbiamo superato il ponticello ed abbiamo cominciato a risalire. In passato questa strada era tutta a breccia ed era un vero tormento per la macchina. Recentemente l’ hanno dotata di una striscia d’ asfalto poco più grande di una singola corsia ma che ci permetterà comunque di raggiungere la nostra destinazione senza troppe complicazioni. Questa strada è in discesa ed è piena zeppa di curve. Dovremo continuare per diversi chilometri fino a che ci troveremo in mezzo ad una grande pianura costeggiata in tutte le direzioni da boschi. In fondo alla pianura una striscia di piante leggermente distanziate dalle boscaglie ci indicherà il luogo dove si trova il fiume. Ad un certo punto la strada fa una curva dopodiché prosegue dritta verso un Agriturismo. In questa curva inizia una breve strada a breccia facilmente praticabile anche con la macchina. La prendiamo e dopo un centinaio di metri parcheggiamo. Il Merse è davanti a noi!
Ci troviamo all’ interno della riserva naturalistica del basso Merse. Le acque del Merse a questo punto sono Zona di Frega: un posto veramente ideale per pescare Cavedani a Mosca stando immersi nel fiume fino alla vita.
Siamo leggermente al di sopra di dove il Merse si unisce con l’ Ombrone. Per arrivare al punto esatto dove questi fiumi s’ incontrano, si deve proseguire a piedi lungo la strada a breccia che fino a questo punto abbiamo percorso in macchina. La strada s’ incurva e prosegue lungo il fiume ma ad un certo punto si trasforma in un piccolissimo viottolo perché la carreggiata è in gran parte franata a seguito delle numerose piene che si sono succedute nel corso degli anni. Arrivati dall’ altra parte la strada riprende il suo aspetto consueto e possiamo proseguire. Ad un certo punto arriviamo ad un bivio a destra, noi però proseguiamo a sinistra lungo il fiume. Il bivio a destra è una strada che proviene dal paese di Pari ma non la consiglio come strada alternativa a quella che abbiamo fatto a meno che non abbiamo il fuoristrada. Una volta passai di li in cinquecento e per poco non riuscii a tornare indietro.
Proseguendo a sinistra arriveremo ad una cava di breccia abbandonata. Poco più sotto, il fiume ha prodotto delle “morte” che sono piene zeppe di Cavedani. La strada che seguiamo scende al fiume. Ci troviamo dal lato del Merse ma riusciamo a vedere dall’ altra parte l’ Ombrone. In questa zona Merse e Ombrone fungono da confine provinciale naturale; le acque chiare del Merse si uniscono a quelle quasi perennemente torbe dell’ Ombrone. Non dobbiamo pensare, però, che le acque dell’ Ombrone siano così perché sono inquinate. Non è affatto vero! Posso aggiungere che finché l’ Ombrone non passa dalle vicinanze di paesi come Paganico o Istia d’ Ombrone (dei quali parlerò in altra occasione), non è affatto inquinato. Le acque sono in questo modo perché il letto dell’ Ombrone per quasi tutto il suo percorso è molto argilloso.
Se abbiamo dei cosciali o comunque anche degli stivali non troppo bassi possiamo guadare il Merse per mettersi a pescare dal centro della forcella che formano i due fiumi.
A legering con il pasturatore, lanciando verso l’ Ombrone, in questo punto si fanno catture eccellenti.


Un’ immagine dal torrente Farma.