ottobre inoltrato, le foglie riempiono le strade di questo piccolo paese in riva al Ticino; la città, la Grande Milano, poco lontana da qui. Ma frenesia e quotidiano ti assorbono come si abitasse in città. Il lavoro poi, ti prende come tu prendi il caffè alla mattina: un sorso e sei andato.
a volte, in un attimo di pausa, tra una telefonata ed un fax, ti trovi lontano e stranamente assente ai tuoi problemi. certo, questione di un attimo, ma .....
ma come fare poi a cancellare il mare che hai negli occhi e, soprattutto nel cuore? no, cari amici, non è questione di pesca!
la pesca è, certo, una passione insanabile ma è ben altra la questione.
guardo in strada mentre fumo l'ennesima, dannata, sigaretta.
mi chiedo chi, come, quando e dove sia stato deciso il mio destino. Perchè non sia possibile ascoltare, da qui lontano, il fragore dell'onda che sbatte sulla roccia o, diversmente, scorgere il placido movimento di una vela ancorata nel porto.
intanto il cupo inverno che si affaccia alle porte propone immagini che non vorrei pensare.
guardate, voi che potete, il mare per me.
e serbatene memoria.
io, per ora, non posso.