00 01/04/2005 13:30
Boe anti-tsunami



Molti si saranno chiesti,
vedendo le terribili immagini del maremoto
nel sud-est asiatico,
se eventi del genere possano accadere
anche nel nostro Mediterraneo
e se esistono sistemi
efficaci di allarme che facciano
diminuire i terrificanti effetti
di questi paurosi fenomeni naturali.
Purtroppo, considerati gli eventi
che si sono verificati nei secoli passati,
di cui si hanno chiare testimonianze,
ed eventi più recenti, si può dire che,
anche, nei fondali del Mediterraneo
esistono dei “punti caldi”
che possono provocare un maremoto.
Le zone a rischio si trovano un po’
in tutti i nostri mari.
Nel corso dei secoli onde anomale
prodotte da terremoti sottomarini
hanno investito le coste adriatiche
da Trieste al Gargano
ed hanno subito gravi maremoti
anche le coste di Calabria, Sicilia,
Campania e di altre regioni del Tirreno.
Particolarmente violenta fu l’onda anomala
che interessò lo Stretto di Messina
in seguito al terremoto del 1908
che provocò migliaia di vittime.
Recentemente una parete del vulcano Stromboli
cadendo in mare ha provocato un maremoto
che è stato avvertito anche in Sicilia.
Violenti “tsunami” hanno interessato anche
le coste di altri paesi mediterranei come la Grecia,
il Portogallo, l’Algeriae la Turchia.
Vista questa preoccupante situazione
si sta pensando di realizzare un sistema
di allarme per le aree del Mediterraneo
a maggior rischio sismico.
La proposta è stata fatta durante
una riunione di ministri della Ricerca
di tutti i paesi del Mediterraneo.
L’Istituto italiano di geofisica
e vulcanologia (INGV) “Mednet”
ha proposto di creare un sistema
di allarme preventivo anti-tsunami.
Si tratta di un sistema che utilizzerebbe
la rete di sorveglianza sismica già esistente
nei paesi che si affacciano sul mare.
Questa rete potrebbe, eventualmente,
essere potenziata e collegata con delle boe
in grado di rilevare la presenza di onde anomale
che si generano in prossimità dell’epicentro
di un terremoto sottomarino.
Queste boe, se il progetto verrà realizzato,
saranno dotate di sensori in grado
di rilevare quelle differenze di
pressione nel fondale marino che indicano
lo sviluppo di onde di maremoto.
La boa sarà, inoltre, dotata di strumenti
di trasmissione satellitare per
mandare ad un satellite i dati ricevuti
dai sensori sottomarini.
Dal satellite le informazioni verranno trasmesse
ad un centro di ascolto sulla costa
che dopo aver calcolato altezza e
velocità dell’onda provvederà
ad attivare un sistema di allarme
con sirene per permettere l’evacuazione
dei centri costieri a rischio “tsunami”.

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[Modificato da lorette 01/04/2005 13.33]