00 30/09/2005 08:50
Fotografato per la prima volta un calamaro gigante
La colossale creatura ripresa nel Mar del Giappone,
a quasi 1000 metri di profondità.
I ricercatori hanno utilizzato tecnologie tutt'altro che costose

30 Settembre 2005






Finora erano stati trovati soltanto esemplari morti finiti su qualche spiaggia ocatturati accidentalmente dalle reti di sbigottiti pescatori.Nei secoli passati erano considerati solo mostri leggendari, creature fantastiche frutto della fantasia di qualche scrittore di racconti di mare
o terribile protagonista di impressionanti racconti di vecchi marinai. Si tratta dei calamari giganti di cui ormai
si era stabilita la reale presenza negli abissi marini
ma di cui mancavano immagini dal vivo.Finalmente è successo quello che tanti studiosi si aspettavano, fotografare vivo nel suo ambiente naturale un calamaro gigante (architeuthis rex).
Ci sono riusciti due ricercatori giapponesi Tsunemi Kubodera, del Museo nazionale delle scienze (nella foto), e Kyoichi Mori, dell’Associazione Ogasawara per l’osservazione delle balene, entrambi di Tokio, che hanno ripreso un l’animale di otto metri, grande quanto un autobus, a 900 metri di profondità,
nel Pacifico settentrionale. L’eccezionale avvenimento costituisce un passo in avanti nello studio di questa isteriosa creatura marina che può raggiungere una lunghezza di 18 metri con tentacoli di 12 metri e di cui si conosce ancora poco. Per realizzare la difficile impresa di fotografare il calamaro i due studiosi hanno seguito dei capodogli che sono naturali predatori di calamari giganti. Fermata la nave nel punto giusto hanno calato in mare una apparecchiatura fotografica legata ad
un lungo cavo e una grossa esca. Un enorme calamaro dai lunghissimi tentacoli si è avventato sulla preda ed ha addirittura cercatodi risalire dalle profondità marine arrivando a poche decine di metri dalla superficie e
con i tentacoli si è attaccato ad una fiancata della nave
su cui si trovavano gli scienziati giapponesi.Nel tentativo di liberarsi dalla presa ha persouno dei tentacoli che è rimasto attaccato all’imbarcazione.Si è trattato di un comportamento particolarmente aggressivo che ha stupito gli studiosi
che non credevano che la misteriosa creatura marina
fosse un così vorace predatore.