00 22/08/2005 17:03
Google aiuta i terroristi?

Le minacce alla libertà della rete ora toccano gli affascinanti servizi Google.

News - 22-08-2005




Un traghetto pronto a partire,
nel porto di Cagliari (da Google Maps)


Il software Google Earth e il relativo servizio online Google Maps, per chi non li avesse ancora provati, sono un giocattolo sorprendente. Offrono a chiunque la possibilità di vedere, manipolare e stampare fotografie digitali scattate su tutto il territorio del globo con facilità e velocità. E, soprattutto, sono gratis.

Con semplici movimenti del mouse, permettono di spostarsi in pochi secondi in qualunque luogo del pianeta, selezionare il livello di dettaglio e, se è disponibile l'immagine alla massima risoluzione, il risultato è eccezionale: si possono vedere dettagli anche della propria casa, come un terrazzo o un giardino.

Il software Google Earth (ahimè, disponibile solo per Windows), ha qualche feature in più, permettendo anche una visione inclinata in 3D, simulando vaste zone della terra in un modo che molti sofisticati e costosi simulatori di volo non riescono a raggiungere. Inoltre, è possibile incrociare le fotografie con le mappe, per recuperare informazioni specifiche sulle diverse località, come servizi pubblici, ristoranti, scuole, eccetera. Per alcune città, è possibile ricostruire in 3D pure gli edifici.

Software e servizio online sono il risultato dell'acquisizione, da parte di Google, della società Keyhole e della relativa tecnologia. L'idea è semplice, ma non banale: unire sotto un unico database immagini provenienti da una varietà di fonti, in una sorta di collage. Il risultato d'insieme, pur non essendo le immagini omogenee, è impressionante.

Pure troppo, visto che più di qualcuno, anche qui in Italia, ha avanzato perplessità sull'opportunità della loro diffusione. Talvolta, queste paure si sono concretizzate in atti ufficiali delle istituzioni. Il governo australiano, per esempio, ha chiesto a Google di rimuovere le immagini dell'unico reattore nucleare del Paese.

A chi contesta l'inutilità del provvedimento, le autorità di Camberra rispondono che la precauzione non mira a fermare eventuali attacchi, ma almeno ad evitare di fornire informazioni riservate con troppa facilità.

La questione è rimbalzata pure all'interno di un parlamento europeo. Più precisamente, in Olanda, dove i deputati Frans Weekers del partito VVD, di ispirazione liberista, e Aleid Wolfson, della controparte laburista, in un'interrogazione parlamentare, hanno posto la questione "se un software gratuito e di accesso pubblico possa rendere la vita più facile a potenziali terroristi, fornendo loro dettagliate foto aeree di eventuali bersagli".

I due parlamentari avevano avuto notizia del software in un articolo su un giornale locale, che aveva avanzato la possibilità per i terroristi di avvantaggiarsi di questa applicazione per studiare aree sensibili come uffici governativi, depositi di materiale bellico o centrali nucleari.

Per la cronaca, la risposta del governo olandese deve ancora arrivare. Google, dal canto suo, ribatte che il servizio è costituito da informazioni già reperibili da fonti commerciali o di accesso pubblico, e che comunque è facile procurarsele noleggiando un piccolo aereo e una fotocamera digitale.

Il dibattito sulla libertà della rete assume di volta in volta forme diverse, ma la sostanza è sempre la stessa. Un'informazione è più pericolosa quando è pubblica, o quando è in possesso di pochi, potenti individui? Mettere il bavaglio all'internet costituisce un vantaggio per la sicurezza pubblica, oppure solo un ostacolo per gli utilizzatori comuni della rete (che tanto i delinquenti veri, le informazioni se le procurano ugualmente)?

La questione assomiglia in maniera sinistra a quella che riguarda Palladium e il Digital Rights Management, dove l'utente, che abbiamo chiamato ragionier Cagazza, è l'unica entità danneggiata da un'industria cieca e ingorda, che maschera i suoi appetiti con l'esigenza della sicurezza generale. Il nemico, che si chiami Al Quaeda o Pirat-industria, non viene nemmeno toccato da questi ridicoli provvedimenti.