00 01/09/2005 16:15
Criminalizzazione di massa degli utenti di 3

Mezzo milione di utenti avrebbero craccato il proprio telefonino "bloccato" e acquistato sottocosto. Si ipotizzano i reati di violazione del copyright e di accesso abusivo a sistemi informatici.

News - 01-09-2005



Sarebbero ben trecentomila - ma forse addirittura mezzo milione - i craccatori, ovvero gli italiani che hanno acquistato a basso costo (o addirittura sottocosto) un videofonino 3 Umts di H3G, pagandolo addirittura 99 euro (come l'offerta attuale di fine estate) invece dei 250-400 euro che costano gli stessi modelli, marchiati Tim, Vodafone o Wind.

Questi clienti non si sono accontentati di pagare poco il cellulare all'ultima moda ma hanno voluto provare per il gusto della tragressione: o perché affezionati al vecchio gestore, o perché timorosi della number portability nei suoi tempi, a volte, non abbastanza brevi.

I craccatori, dicevamo, sono andati da qualche smanettone o da qualche trafficone, che ha sbloccato la loro Sim Lock, ossia il lucchetto digitale che li avrebbe costretti a rimanere con 3. Oppure lo hanno fatto da soli, scaricando un programmino da qualche sito della rete - e ce ne sono tanti che "ti aiutano a sbloccare il tuo 3".

Secondo H3G, alla base di questa "fuga di massa" ci sarebbe addirittura un complotto di Vodafone: se non dell'azienda, almeno di molti suoi negozi franchising troppo intraprendenti, che avrebbero allettato molti clienti con i bonus previsti per passare da 3 a Vodafone e, già che c'erano, li avrebbero aiutati a sbloccare il videofonino.

Vodafone sdegnata ha rifiutato l'accusa e ha querelato H3G, che aveva citato per danni Vodafone, chiedendo un risarcimento superiore a quello richiesto per i presunti danni dai cinesi di 3, in Italia rappresentati da Vincenzo Novari.

Ora si esprimerà la magistratura ma, senza voler fare l'avvocato di Vodafone che non ne ha bisogno, pensiamo che questi cinesi siano stati molto ingenui a pensare di poter imporre agli italiani il legame con 3 attraverso i telefonini bloccati.

Sappiamo tutti che ben due società di pay Tv italiane (Stream, che aveva dietro il colosso Telecom Italia, e D+, che ha avuto dietro Berlusconi, i francesi del maggiore gruppo multimediale e la Deagostini) sono arrivate al fallimento, e hanno dovuto passare la mano a Sky di Murdoch, dopo aver bruciato nel'impresa migliaia di miliardi, a causa della diffusione di massa del craccaggio del satellitare, che ha fatto sì che gli abbonati portoghesi, non paganti, fossero in un rapporto 1 a 10 con quelli regolari: intere zone del Paese vedevano gratis calcio e film delle pay Tv ed era fiorito un ricchissimo mercato illegale della pirateria per il satellitare.

Tentare di sfondare con il blocco dei telefonini poteva essere possibile solo a patto di possedere "tecnologie assolutamente blindate" o comunque molto più difficili da decodificare. Oggi si ipotizza che 3 non voglia limitarsi a perseguire e a farla pagare ai "pirati" che, a pagamento o gratis, sbloccavano i suoi videofonini, ma anche agli stessi utenti, finora risparmiati dai rigori della legge, che potrebbero essere accusati di molti reati, tra cui la violazione del copyright del software dei cellulari e l'accesso abusivo ai sistemi informatici.

Al di là della validità giuridica di queste accuse e del fatto che molti utenti non pensavano di commettere un reato facendosi sbloccare un telefonino (che tutto sommato avevano comprato e per il quale volevano godere, come gli altri, della libertà di cambiare gestore), bisogna concludere che: se 3 scegliesse l'impervia strada della criminalizzazione di massa (la giustizia italiana, viste le cifre, lavorerebbe solo per 3) è perché si trova con l'acqua alla gola, con un forte indebitamento per fare un enorme investimento e con la paura che la scelta del modello "telefonino a basso costo e utente imprigionato" non si riveli vincente.

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[Modificato da lorette 01/09/2005 16.16]