Ci sono dei momenti nella mia vita di lavoratore in cui vorrei che tutto il mondo si fermasse, per far si che io possa farlo ripartire quando posso ricominciare a respirare.
Ci sono momenti in cui odio il mio amato lavoro di consulente, momenti che mi logorano dall’interno e mi annebbiano la mente, fida alleata di tutti i giorni, arma che mi permette di lavorare e guadagnare.
In quei momenti mi sento a terra, ogni pensiero positivo forzato rimane li’, in un angolo, incapace di uscire fuori e ridarmi vigore e forza per concludere la lunghissima, alle volte interminabile giornata di lavoro.
Il cellulare squilla incessantemente, sembra che tutti i clienti del mondo oggi ce l’abbiano con me, ognuno con un problema, ognuno si sente autorizzato proprio oggi ad aggrapparsi a me come unica ancora di salvezza.
Penso e bisbiglio parolacce, mi bevo l’ennesimo caffè e mi fumo un’altra sigaretta sapendo che non mi calmerà, ma questo gesto meccanico mi isola per pochi minuti dal mondo reale e mi calma virtualmente i pensieri che frullano incessantemente.
Poi, all’improvviso, penso alla pesca, agli amici pescatori, ai miei fiumi che chiamano me e le mie esche, ai pesci che non aspettano altro che ingoiare il mio amo, al fatto che Domenica mattina saro’ proprio lungo un fiume, nel freddo e nella nebbia col telefono spento, senza clienti che mi cercano, senza il mio ufficio e il mio pc sempre acceso, senza le fatture che sbraitano tanto quanto i colleghi nevrotici.
Domenica mi rimettero’ in pace con me stesso e col mondo intero, e pensero’ ad una frase pubblicitaria vera tanto quanto l’amore che ho per la pesca: NON BASTA MA AIUTA!!!
LORENZO E I SUOI SFOGHI, SORRY FRIENDS!!!!!