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PESCA NEWS ^_^

  • Messaggi
  • lorette
    00 05/01/2006 17:52
    MONTE ARGENTARIO, PESCHERECCI FUORILEGGE

    New 03-01-2005

    Nelle acque dell'Argentario, in prossimità di Punta di Talamone, la Guardia Costiera di Porto S. Stefano nelle notti dei giorni scorsi ha eseguito delle operazioni di tutela e protezione delle risorse ittiche ambientali, durante le quali sono stati sorpresi e multati per una cifra complessiva di 2.064 euro - con sequestro delle reti e dei divergenti - due motopescherecci dediti alla pesca a strascico in forza a Porto S.Stefano. Le imbarcazioni sono state sorprese alle due di notte, a 1,5 e a 2,75 miglia da Talamone, su fondali di 35 metri e 44 metri, quindi in aree non consentite a tale attività.

    In questi giorni i prezzi applicati al dettaglio dei prodotti ittici sono in aumento per l'incremento stagionale della domanda dovuta alle festività, di conseguenza le risorse marine sono sottoposte ad un intenso prelievo, che purtroppo spesso sfociano in atti di pesca sconsiderata e bracconaggio. Sono giorni di intenso lavoro per le autorità preposte alla vigilanza, grande è l'impiego di uomini e mezzi della Guardia Costiera. Chiare le direttive della direzione Marittima di Livorno, che ha disposto l'intensificazione delle attività di vigilanza.

    Il problema dello strascico sottocosta nelle acque del Parco della Maremma è un fenomeno di illegalità sempre più preoccupante: da ottobre ad oggi ci risultano non meno di 5 imbarcazioni della flotta di Monte Argentario (una trentina di pescherecci) sorprese a strascicare di fronte a Talamone su batimetriche comprese tra i 18 ed i 45 metri. Purtroppo, le sanzioni previste dall'ordinamento giuridico sono di entità tale da non costituire un vero deterrente rispetto a questa attività altamente distruttiva e per questo illecita, ma sicuramente redditizia per chi la pratica.

  • lorette
    00 08/01/2006 15:34
    Pescatore muore a Diano

    Sanremo 07/01/2006



  • lorette
    00 08/01/2006 15:41

    Imperia: pescatore muore annegato

    07/01/2006



  • lorette
    00 10/01/2006 20:00
    Questa e una new di agosto in Sardegna ,che vi posto ugualmente ,
    perchè mi sta a cuore i danni che provocano le spadare.

    11/08/2005

    News Campagna Pesca
    14 Km di spadare sequestrate in Sardegna

    Il WWF Italia plaude all’operato della Guardia di Finanza che ha sequestrato quattordici chilometri di spadare oltre ad una rete lunga più di quaranta metri, utilizzata per la pesca a strascico, ad un peschereccio sorpreso a pescare a undici miglia al largo di capo Corallo, in Sardegna.

    L’ennesimo episodio che conferma le preoccupazioni del WWF che da tempo segnala la presenza nei nostri mari di imbarcazioni che effettuano la pesca illegale.

    L’azione della Guardia di Finanza e delle altre forze di Polizia oltre a reprimere e a prevenire gravi danni ambientali è anche una sicurezza verso gli operatori della pesca onesti e a cui sta a cuore la sorte dei nostri mari. La pesca illegale è una delle principali minacce alla biodiversità del Mediterraneo, già sofferente per l’inquinamento, il riscaldamento globale, l’impatto diretto e indiretto delle attività dell'uomo. Le spadare possono provocare la morte di delfini e di altre specie marine vulnerabili.



  • lorette
    00 15/01/2006 19:22
    TEMOLO RUSSO

    80 kg!!!!! ma non hanno esagerato un po' sti giornalisti?



  • lorette
    00 11/02/2006 18:22
    Omicidio del pescatore,
    il killer ha sbagliato bersaglio?

    NEW 09-02-2006


    Ucciso da un proiettile di piombo con la punta spaccata a croce in quattro parti, affinché i frammenti sortissero con certezza l’effetto mortale. Sopravissuto per dieci, dodici, forse quindici secondi. Poi la fine. E’ stato assassinato così Massimiliano Trombin, il pescatore quarantenne di Ariano Polesine (Rovigo), freddato a Taglio di Po domenica pomeriggio e in un primo momento scambiato per una vittima della strada. Il risultato dell’esame autoptico reso noto ieri pomeriggio parla chiaro, mentre oscuro rimane il movente di un omicidio premeditato con perizia e al contempo consumato alla luce del sole, a ridosso della statale Romea, la strada principale che attraversa il Polesine e che ospita quotidianamente il traffico ordinario e pesante.
    Dalla vita privata della vittima non emerge nessun elemento di rilievo: single, viveva con la madre, nessuna donna, nessuna compagnia fissa se non un paio di amici che frequentava nel weekend, nessun locale preferito, qualche rarissima serata in discoteca e un posto di rilievo nella locale associazione dei pescatori. Scartato il movente passionale, praticamente insostenibile, l’attenzione di tutti si rivolge proprio agli ambienti della pesca, anche se gli investigatori negano fermamente che vi sia, tutt’oggi, una pista più battuta di altre. Ma il paese è piccolo, la gente mormora e i pescatori sono noti per la loro efferata forza vendicativa da queste parti. Così, mentre vige il riserbo sull’inchiesta, la “vox populi” insinua ipotesi gravi, come il fatto che la vittima designata dell’esecuzione travestita abilmente da incidente, non fosse Massimiliano. Comunque sia, appare impossibile oggi pensare che il delitto sia maturato in un ambiente diverso da quello della pesca. Generosamente popolato ma altrettanto copiosamente defraudato delle sue risorse naturali, l’Adriatico è infatti da anni oggetto di pesca di frodo e teatro di violenti scontri tra i “padroni delle reti”. Le aree di pesca sono ben definite, come pure i tempi da rispettare per consentire la ripopolazione del mare, nel rispetto del ciclo della natura. Questo rispetto significa però mancato guadagno e poco conta che i finanziamenti dell’Unione Europea non manchino per garantire un equilibrato sfruttamento delle risorse: i pescatori spesso agiscono di frodo, di notte, a bordo di barchini velocissimi, con reti a strascico, benché rigorosamente vietate perché sfasciano la flora del fondo che serve da sostentamento alla fauna marina. Un passaggio in uno spicchio di mare di “proprietà” altrui e lo sgarro scatena il far west. Già in passato, tra il Polesine e Chioggia, si sono verificate sparatorie in mare aperto e qualcuno, per un pugno di vongole, ha già perso la vita. Ecco perché, da queste parti, che la vittima sia un pescatore, non può apparire come una semplice coincidenza.




    [Modificato da lorette 11/02/2006 18.31]

  • lorette
    00 11/02/2006 18:51
    Pubblicato il 02/02/2006

    Strano ma vero

    Paraguay, pescato pesce con mani e piedi


    Come in un film di fantascienza dove si parla di esseri mutanti due pescatori paraguaiani sono rimasti sconcertati dall'animale acquatico rimasto attaccato alla loro lenza.
    Lo strano pesce, infatti, una volta messo a terra si è sollevato ed ha tentato di tornare in acqua con i suoi piedi.
    Lo strano fatto, riportato da un giornale sudamericano, sarebbe accaduto sulle rive del fiume San Rafael nelle vicinanze della capitale del Paraguay, Asuncion.
    Secondo la testimonianza dei due pescatori la creatura avrebbe anche delle mani rudimentali. Cosa che avrebbe spaventato moltissimo i due uomini che hanno confidato di aver portato l'animale a casa ma senza riuscire a spiegarsi di cosa si tratti. Che sia una piccola sirena d'acqua dolce?

    Pesce con mani e piedi pescato in Paraguay?




    L’allucinante notizia della pesca di un pesce con mani e piedi, ai limiti della fantascienza,
    rientra nei confini di una realtà che
    - benché strana - appartiene al nostro mondo.

    Il pesce in questione appartiene alla bizzarra specie dei
    Rhinochimeridae.

    Si tratta di pesci che normalmente vivono a grandi profondità, lontanamente imparentati con gli squali,
    che impiegano i loro lunghi musi per scavare
    nel fondo marino per trovar di che cibarsi.

    Che poi questo, una volta pescato, abbia cercato di
    ritrovare la via marina avvalendosi delle singolari
    pinne di forma somigliante (vagamente!)
    a mani e piedi semrba abbia suscitato grande stupore
    (e schifo) tra i pescatori.

    Lo strano fatto, riportato da un giornale sudamericano,
    sarebbe accaduto sulle rive del fiume San Rafael
    nelle vicinanze della capitale del Paraguay, Asuncion.



    [Modificato da lorette 11/02/2006 19.02]

  • lorette
    00 22/05/2006 10:13

    Nel Gabon: un pesce che va a caccia dall'acqua alla terra.

    News Aprile 2006



  • lorette
    00 22/05/2006 10:23
    Nati a febbraio 2006
    allo zoo di Basilea pesci preistorici!


    Svizzera.
    Lo zoo di Basilea ha annunciato la nascita di sei Polipteri, pesci muniti sia di branchie che di polmoni, la cui prima apparizione risale ad oltre 70 milioni di anni fa all'epoca dei dinosauri. I genitori hanno decine di anni. I pesci Polypterus vivono nei fiumi e nei laghi africani. Il corpo siluriforme è coperto da varie serie di scaglie (squame) talmente robuste da sembrare una corazza.

    Fonte ADNKRONOS

  • lorette
    00 02/06/2006 10:52





    VIETARE I PESCI ROSSI NEI LUNA PARK IN LOMBARDIA

    Pesci rossi proibiti nei luna park

    Pesci rossi, addio.

    Maggio 06



    Almeno dalle lotterie dei luna park della Lombardia. La commissione Sanità del Consiglio regionale ha infatti approvato un progetto di legge sul randagismo che vieta, tra l'altro, di usare animali come premio in giochi e lotterie, inclusi i pesci rossi. Il testo di legge ora dovrà essere approvato dal Consiglio.

    City Milano, 19 maggio 2006


  • lorette
    00 26/06/2006 11:56
    Un quattordicenne muore a causa di un pesce velenoso
    dal colpo di coda di una razza a pochi metri dalla spiaggia

    lunedì 26 giugno 2006


    Una razza (Epa)

    È GIALLO in Costa Smeralda sulla morte di un ragazzino di 14 anni, Michele A., di Genova, avvenuto nelle acque di fronte al Cala di Volpe. Michele, in vacanza in Costa Smeralda, stava facendo il bagno con altri due bambini vicino al tender dello yacht in cui vi era anche la mamma che l'ha aiutato: aveva una ferita di un centimetro e mezzo all'altezza della pancia. I marinai hanno portato a terra Michele A. che è stato subito soccorso. La ferita è stata tamponata, ma le condizioni del ragazzo si sono aggravate in pochi minuti: è morto, infatti, dopo circa mezz'ora, poco prima delle 17 di ieri. Sul luogo oltre ai soccorsi sono giunti i carabinieri della Compagnia di Olbia, guidati dal capitano Gaspare Giardelli, per accertare le modalità del decesso mentre la Procura di Tempio Pausania ha aperto una inchiesta diretta dal procuratore Valerio Cicalò. Ieri pomeriggio Michele stava facendo un bagno di fronte alla spiaggia di Liscia Ruia, si era allontanato col tender dello yacht per fare un bagno a meno di 100 metri dalla spiaggia. Con lui vi erano anche altri due bambini più piccoli che sono stati sentiti dagli inquirenti per ricostruire il fatto. Sono stati i marinai ad accorgersi di quanto accaduto. Issato sulla imbarcazione, Michele perdeva sangue dall'addome. Da Liscia Ruia lo yacht si è diretto verso l'approdo più vicino, quello del Cala di Volpe. Tempestivo l'intervento del 118 il cui personale ha cercato, ma inutilmente, di rianimarlo con l'utilizzo anche del defibrillatore. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Porto Cervo e di Olbia. I militari hanno raggiunto subito lo yacht e grazie alla collaborazione del personale della Capitaneria di porto sono state effettuate anche delle immersioni nelle acque dove è avvenuto l'incidente per trovare una eventuale arma, o una fiocina, o un oggetto che possa aver ferito mortalmente il giovane bagnante. Le immersioni dei sub sul fondale nel quale è stato mortalmente ferito Michele A. non hanno consentito di trovare alcuna arma o fiocina o oggetto acuminato tale da causare quel tipo di ferita (dritta, liscia e priva di abrasioni) che è stata riscontrata nell'addome del giovane turista. Fra gli inquirenti si fa anche l'ipotesi che a cagionare il piccolo taglio possa essere stata la coda di una razza. Una certezza si potrà, comunque, avere solo dopo l'autopsia che è stata disposta per oggi dal procuratore di Tempio Pausania, Valerio Cicalò. Sarà, quindi, il medico legale nominato dalla magistratura locale a dare una certezza o meno all'ipotesi di una «sciabolata» causata dal pesce. Si cercheranno infatti tracce di veleno o altri elementi che possano avvalorare questo tipo di ferimento che ha portato rapidamente al decesso il ragazzo.



  • lorette
    00 26/06/2006 21:03
    Morto dopo bagno: emorragia interna

    Costa Smeralda, autopsia su 14enne
    Perforazione della vena e dell'arteria iliache e conseguente emorragia interna. E' questa la causa del decesso del 14enne genovese deceduto domenica sulla spiaggia di Cala di Volpe, in Costa Smeralda, in base alle risultanze dell'autopsia effettuata all'ospedale di Arzachena. Resta da stabilire cosa abbia perforato il ventre del giovane: ancora possibile l'ipotesi de l pungiglione velenoso della coda di una razza.

    Da quanto risulta dall'esame autoptico, la ferita che il giovane ha riportato sull'addome ha un foro di entrata molto piccolo, di mezzo centimetro, ed una profondità di 12 cm.


  • lorette
    00 12/07/2006 17:57
    Ecco il Narvalo, la balena con il corno
    Lo spuntone può arrivare fino a 5 metri

    12.07.2006



    Un «corposo» unicorno marino?
    Una balenottera con un chiodo fisso?
    Questi i possibili interrogativi nell’incrociare
    la rotta di un Narvalo (secondo la dizione latina
    «Monodon monoceros»). La ragione di tanta
    apparente impudenza è il curioso spuntone
    che parte da quella che su un viso umano
    chiameremo «fronte» di questo curioso membro
    della famiglia dei cetacei.
    Le sue misure variano dai 3 ai 5 metri –
    al livello dei grandi Leviatani del mare, quindi –
    e ha eletto la propria residenza nella zona
    del mare Artico. Quello che appare come un corno
    è in realtà un dente,un enorme “incisivo”
    che curiosamente cresce all’esterno
    del corpo del mammifero, fino a raggiungere
    la dimensione di due metri. Tralasciando la faceta
    ipotesi che buone cure odontotecniche –
    magari con l’applicazione di
    un apparecchio correttivo –
    avrebbero anche potuto evitare
    l’inconveniente estetico, viene spontaneo chiedersi
    quale possa essere la funzione di
    simile appendice. Già nel 18° secolo si
    era sviluppato un fiorente mercato avente
    ad oggetto il corno, cui veniva effettivamente
    riconosciuta una radice mitologica comune
    a quella dell’unicorno. In particolare si pensava
    che l’estratto del corno avesse forti poteri taumaturgici,
    soprattutto con effetto inibente dei veleni.
    Molti corni di Narvalo sono conservati
    in vari musei europei, e addirittura a
    controprova dell’assunto,
    il Kunsthistoriches Museum di Vienna
    ospita tra i suoi reperti più pregiati
    una coppa immunizzatrice dai veleni
    in corno di unicorno (in realtà chiaramente narvalo – ndr).
    Allora non era quindi ben chiara
    la effettiva natura della propaggine.
    Secondo alcuni essa era un’arma.
    In 20.000 Leghe sotto i mari lo stesso
    Nautilus del capitano Nemo viene
    in principio scambiato, a prima vista –
    per un narvalo gigantesco, almeno nel momento
    in cui sperona un piroscafo. La validità della ipotesi
    è fugata dalla evenienza che non tutti gli esemplari
    della specie sono dotati di corno, il che suggerisce
    che esso non poteva avere una funzione essenziale.
    Recentemente un contributo particolare è stato fornito
    da dottor Martin Nweeia, un dentista (proprio così!)
    del Harvard Medical School's dentistry department ,
    il quale ha condotto un accurato esame della
    struttura interna del corno, rivelando –
    sulla base di quanto appreso – che potrebbe trattarsi
    di un organo sensoriale. Apparentemente
    il dente/ corno è pieno di terminazioni nervose,
    pare più di dieci milioni,e sarebbe in grado di
    fornire un utile aiuto al cetaceo
    nella navigazione delle acque polari
    (temperatura, pressione, salinità).
    E’ lo stesso tipo di propaggine che
    completa la silhouette dei più
    moderni aerei sperimentali,
    che hanno sul muso una sorta
    di spillone-rivelatore delle
    condizioni atmosferiche.
    Se la tesi del dottor Nweeia non risponde
    alla domanda del perché non tutti
    i narvali ne siano dotati, è abbastanza
    plausibile da permettere di azzardare
    che almeno parte dell’enigma evolutivo
    del curioso animale sia stato svelato.


  • lorette
    00 14/07/2006 08:12
    TORNANO MOTOSCAFI KILLER

    13/7/2006



    Eolie: sub ucciso da yacht "pirata"
    Il corpo è stato dilaniato dalle eliche

    Il sommozzatore, che aveva regolarmente il
    palloncino segnalatore, è stato dilaniato
    dalle eliche di una grande imbaracazione poi scappata.

    La Guardia Costiera setaccia le Eolie
    Un testimone ha visto la barca lunga 15 metri
    dirigersi verso Filicudi.
    Ricerce in tutte le isole Eolie


    Drammatico incidente alle Eolie: un subacqueo,
    Mauro Falletta, è stato travolto e ucciso da
    uno yacht "pirata", a cento metri dalla costa
    dell'isola di Vulcano. Lo ha riferito un testimone
    che ha dato l'allarme alla Guardia Costiera.
    Il corpo della vittima, dilaniato dalle eliche dei motori,
    è stato recuperato dalla Capitaneria di Porto
    e trasferito a Lipari. Immediatamente sono scattate
    le ricerche dell'imbarcazione "pirata".

    Secondo una prima ricostruzione il sub era legato
    a un palloncino di segnalazione, la cui corda
    è stata tranciata. Immediatamente sono scattate
    le ricerche dell'imbarcazione "pirata",
    che secondo il testimone sembrava diretta verso Filicudi.
    Fino a questo momento, però, non hanno dato alcun esito.
    La Guardia Costiera ha così deciso di estendere
    i controlli a tutto l'arcipelago delle Eolie.


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    [Modificato da lorette 14/07/2006 8.24]

  • lorette
    00 14/07/2006 21:08
    Nuovo incidente in mare:

    14 Luglio 2006

    ANCORA UN SUB UCCISO A PONZA

    sub ucciso dalle eliche
    di un gommone a Ponza
    Solo ieri uno yacht pirata aveva travolto e ucciso un altro subacqueo alle Eolie.

    Dopo l'episodio alle Eolie, acque ancora fatali per un sub: Dodo Perri, 48enne, ha perso la vita mentre tentava di recuperare un'esca



    Ponza, sub ucciso da gommone


    La vittima è un uomo di 48 anni
    Un sub, Dodo Perri di 48 anni, è morto dopo essere stato travolto da un gommone nel porto di Ponza. Secondo una prima ricostruzione l'uomo aveva deciso di immergersi in una zona di transito dei natanti vietata alla balneazione per recuperare un'esca persa. Travolto dal gommone, è morto sul colpo. Sulla vicenda sono comunque ancora in corso gli accertamenti di carabinieri e guardia costiera.

    Chi era alla guida del gommone non si aspettava di trovarsi un sub nei paraggi, in un porto affollato di barche. Infatti l'operaio del pontile che stava svolgendo lavori con il gommone si è fermato immediatamente cercando di soccorrere l'uomo investito dalle eliche della sua imbarcazione. Ma i soccorsi sono stati vani, il sub è morto sul colpo e nemmeno l'intervento quasi immediato dei medici ha potuto strappare l'uomo alla morte.

    "Una scena agghiacciante - ha detto Umberto De Maio del pontile Ciccio Nero, tra i primi a intervenire - Ho sentito le grida di aiuto e sono andato subito, pensavo a un malore ma insieme agli altri ci siamo trovati di fronte a una situazione drammatica".

    La vittima, Dodo Perri, aveva 48 anni. Era originario di Courmayeur (Aosta) ed era noto perché svolgeva gare con i cani in Alaska. Abitava a Ponza sei mesi l'anno per la relazione con la titolare di un negozio dell'isola.




  • lorette
    00 28/07/2006 17:34
    Un pesce dalla strana dieta
    Pesci Mangiasassi nel lago di Tiberiade

    NEWS 26 luglio 2006

    Galilee St. Peter's fish, (Sarotherodon galilaeus)



    Veramente curioso questa specie di pesce San Pietro che si nutre di sassolini seppur ricchi di materiale organico. Si tratta di una scoperta fatta da due scienziati israeliani che nel Lago di Tiberiade hanno trovato un pesce che usa come nutrimento i sassolini che si trovano sul fondo dello stesso lago. Il Lago di Tiberiade è situato nella zona settentrionale di Israele in una regione chiamata Galilea è famoso anche perché diversi episodi evangelici sono ambientati proprio in questa zona. Per la sua estensione e pescosità il Il Lago di Tiberiade viene anche chiamato mare.
    Il pesce oggetto della curiosa scoperta assomiglia ad una carpa e viene chiamato Pesce di San Pietro perché, secondo la tradizione cristiana, è stato preso in mano dal pescatore Pietro che trovò al suo interno una moneta. Invece all’interno di questo stesso pesce il cui nome scientifico è Sarotherodon galilaeus gli scienziati israeliani hanno trovato una quantità sorprendente di sassolini. In un primo momento gli studiosi hanno pensato che il pesce ingurgitasse i sassolini scambiandoli per gli animaletti che vivono nei fondali del Lago oppure che servissero per favorire la digestione. Poi gli esami di laboratorio hanno fatto capire che i sassi venivano ingoiati di proposito perché ricchi di materiale organico utile nutriente per il pesce.
    Il Sarotherodon galilaeus è un pesce di acqua dolce che appartiene alla famiglia dei Ciclidi. La sua dimensione massima e di circa 13 centimetri ed è caratterizzato da alto tasso di prolificità, è stato calcolato che la sua popolazione raddoppia nel giro di 15 mesi.




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    [Modificato da lorette 28/07/2006 17.45]

  • lorette
    00 05/08/2006 22:25



    LA SCHIAFFEGGIA CON UNA TROTA: CONDANNATO

    Violenza ittica: John Hunter, 34 anni, di Edimburgo, e' stato condannato ad una multa di 100 sterline per aver ferito la sua convivente Susan Taylor schiaffeggiandola a colpi di trota. Non e' stata la moglie a costituirsi parte civile, ma gli ambientalisti.

  • lorette
    00 05/08/2006 23:01
    Pescivendolo condannato per maltrattamento di astici


    Pescivendolo condannato per maltrattamento di astici

    04 Aprile ore 07:39

    Il titolare di una pescheria di Aosta è stato condannato ad una sanzione di 300 euro per maltrattamento di alcuni astici messi in commercio vivi. L’uomo teneva gli animali, insieme con molluschi bivalvi, in contenitori di polistirolo con poca acqua e senza refrigerazione: questo quanto gli è stato contestato dal Nucleo Ispettivo della Capitaneria di Porto di Savona.

  • lorette
    00 11/08/2006 16:21
    pesce spada nel Mare del Nord

    E' un fatto senza precedenti, secondo esperto

    (ANSA) - LONDRA, 8 AGO


    Un pescatore di salmoni al largo del nordest
    dell'Inghilterra ha avuto la sorpresa di trovare
    nelle sue reti un pesce spada.Si tratta di una specie
    comune nel Mediterraneo ma non nel Mare del Nord,
    ulteriore prova - secondo alcuni esperti -
    del riscaldamento del clima. Peter Dent ha pescato un
    pesce spada di taglia apprezzabile - 1,80 m di lungezza
    per 26,3 kg di peso - ieri vicino alla Scozia.
    I pesci spada si trovano nell'Atlantico del nord,
    nel Pacifico e nel Mediterraneo.


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    [Modificato da lorette 11/08/2006 16.21]

  • lorette
    00 11/08/2006 16:24
    11 balene morte in bassa California

    Esperto: perso l'orientamento a causa di scossa terremoto

    (ANSA) - LA PAZ, 10 AGO




    Undici balene sono state ritrovate morte, arenate
    sulle spiagge dell'isola di San Jose', in bassa
    California (nord ovest del Messico). Lo ha reso noto
    il ministero messicano dell'Ambiente, secondo il quale
    i cetacei non recavano traccia di ferite e potrebbero
    aver perso l'orientamento in seguito a una scossa di
    terremoto registrata nel sud California 24 ore prima.
    'Le balene si orientano grazie ai campi magnetici:
    - spiegano dal ministero - il sisma potrebbe aver
    avuto effetti su di loro'.




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    [Modificato da lorette 11/08/2006 16.26]

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