00 10/09/2004 12:37
Nel porto di Piombino hanno regolamentato l'accesso e la pesca in ambito portuale dopo un accordo tra FIPSAS, ARCI e cap. di porto; l'autorizzazione viene data, su richiesta, ai soci di quelle federazioni (questa è gia' una schedatura ed una "tassa" perchè devi obbligatoriamente essere iscritto ad una di queste federazioni)e rilasciata dall'ufficio circondariale marittimo; è a numero chiuso ed è a rotazione ( se ci sono piu' richieste l'autorizzazione ha valore per alcuni mesi poi passera' ad un altro socio)ed è "gratuita"[SM=x53604] [SM=x53604] . Questo è un esempio di come in realta', se c'è l'interessamento di strutture ed associazioni che lavorano nell'ambito della pesca sportiva, le cose potrebbero essere gestite meglio ed in accordo. Le persone autorizzate a "navigare" in queste zone (circoscritte) sarebbero, per cosi' dire, "schedate" e, "l'esubero", visto il numero chiuso, minimo. Questo potrebbe essere applicato in tutti quei porti con le medesime caratteristiche infrastrutturali e logistiche del porto di Piombino con una regolamentazione a livello nazionale ma noi pescasportivi marini, non essendo riconosciuti a livello legislativo e non avendo alcuna associazione a cui far capo, non potremmo mai far sentire la nostra voce se non in pochi casi e per interessi "locali" (gare?). Tutto cio' che riguarda il porto di Piombino (norme di accesso, regolamento ecc.) è stato pubblicato su di una importante rivista di pesca da un articolista pescasportivo molto conosciuto; non so' se a qualcuno interessa, nel caso chiedo se posso fare il nome della rivista ( che ho in mano in questo momento) e del giornalista che ha scritto l'articolo.Ciao,