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Provvedimenti per salvare l’anguilla

17 Ottobre 2005




È già da alcuni anni che viene lanciato l’allarme di una possibile estinzione della popolazione mondiale delle anguille. Nel 2003 è stato uno scienziato svedese ha dichiarare e dimostrare che dal 1978 le anguille americane, europee ed asiatiche sono diminuite del 99 %.
L’ultimo allarme è stato lanciato dal Commissario europeo per la Pesca e gli Affari Marittimi Joe Borg. Il Commissario avverte che l’anguilla, risorsa fondamentale per la pesca e l’acquacoltura, è in uno stato di grave depauperamento.
L’anguilla vive nelle acque interne fino al raggiungimento della maturità sessuale poi raggiunge il mare dove va per riprodursi in precise zone dell’Oceano (Mar dei Sargassi, Isole Bermude). Da queste zone le larve, percorrendo incredibili distanze, arrivano alla foce dei fiumi e, in uno stato ormai adulto, cominciano a risalirli.
Nei giorni scorsi a Bruxelles è stata presentata un proposta per tentare di ricostituire gli stock di anguilla europea. Nella proposta si prevede l’istituzione da parte degli Stati membri di piani di gestione nazionale che dovranno, in modo efficace, affrontare le cause della marcata diminuzione degli stock di anguilla. Le cause principali della diminuzione sono la pesca intensiva e l’inquinamento.
L’obiettivo è quello di raggiungere un tasso di migrazione per esemplari adulti di anguilla argentata del 40 %. Altro provvedimento contenuto nella proposta della Commissione europea è un fermo da effettuare dall’1 al 15 di ogni mese salvo nel caso in cui lo stato membro dimostri di aver già attuato iniziative valide per il raggiungimento dell’obiettivo stabilito. La Commissione, inoltre, ha l’intenzione di proporre tra breve l’istituzione di un sistema di tracciabilità con lo scopo di contrastare eventuali infrazioni.