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Anche l’Italia per fermare la caccia alle balene

New 29 Gennaio 2006




Continua nelle acque dell’Antartico l’azione di protesta dei militanti di “Greenpeace” per contrastare la cattura delle balene da parte di navi giapponesi a questa protesta si associano ben 17 nazioni di ogni parte del mondo.
Ricordiamo che dal 1986 è in corso una moratoria che vieta la caccia commerciale delle balene permettendola solo per motivi scientifici. Il Giappone, come è ormai risaputo, continua a cacciare i grandi animali marini giustificandosi con dubbie motivazioni scientifiche.
Ultimamente le catture di balene da parte del Giappone sono addirittura aumentate tanto da provocare una vera e propria protesta internazionale a cui recentemente si è unita anche l’Italia. La protesta formale sottoscritta dall’Italia insieme ad altri 16 paesi (Argentina, Australia, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Messico, Nuova Zelanda, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Svezia) è stata consegnata al Ministro degli Esteri e a quello della Pesca del Giappone.
Con questo atto di protesta si chiede al paese in causa di chiudere immediatamente l’intensa caccia alle balene che si sta attuando in contrapposizione a quanto richiesto dalla “Commissione Baleniera Internazionale” che aveva invitato il Giappone a diminuire il numero delle catture.
La Commissione Baleniera Internazionale opera dal 1946 con lo scopo di garantire la conservazione della popolazione di balene. All’interno di questa Commissione l’Italia, che vi ha aderito nel 1990, ha da sempre mantenuto una posizione favorevole al mantenimento della moratoria riguardante la caccia alle balene e continua, anche, a sostenere la posizione di chi vuole allargare ulteriormente le aree di protezione per balene ed altri cetacei.