00 03/03/2006 10:01
Spionaggio a prezzi popolari

I servizi di localizzazione diventano veramente
alla portata di tutti. Bastano pochi euro per sapere
dove si trovano il dipendente assenteista
o la fidanzata infedele.

News - 02-03-2006


La spia tira, non c'è che dire. Negli ultimi anni, le società che offrono servizi di tracking, cioè il monitoraggio della posizione geografica dei soggetti spiati, hanno potuto godere di incredibili progressi tecnologici e, nel silenzio generale, hanno fatto esplodere il proprio fatturato e i propri profitti.


Prima le aziende hanno potuto installare alla chetichella delle "cimici" nelle auto dei loro dipendenti o collaboratori, oggi è la volta dei Location Based Services: piazzata l'infida macchina volontariamente nel taschino dei potenziali clienti, sarà possibile tracciarli per bombardarli di pubblicità mirata sulla localizzazione fisica.

Questi servizi, com'era prevedibile, approdano al mercato di massa. E' fondamentale per un'azienda sapere se il dipendente o l'agente si trova realmente imbottigliato nel traffico, se è rimasto a casa con l'influenza, o se invece indugia al bar col cappuccino e la Gazzetta. Così è nata in Gran Bretagna Followus, la nuova frontiera dello spionaggio domestico. La società si è alleata con un provider di telefonia mobile e fornisce il servizio di localizzazione in tempo reale alle aziende.

Tutto ciò che serve per tracciare un cellulare è un Pc collegato a Internet. Una volta attivato il cellulare, la sua posizione può essere seguita sul sito web di Followus, al prezzo di pochi euro. Anche senza utilizzare la precisissima tecnologia Gps, di cui abbiamo detto in un articolo precedente su Zeus News, il sistema traccia le carte Sim con una precisione variabile a seconda della diffusione dei ripetitori. In città può sbagliare di cento metri, in campagna di qualche chilometro.

Tra i clienti di questo servizio, non solo aziende di trasporti, o negozianti che controllano lo stato delle consegne: ci sono anche aziende che desiderano conoscere gli spostamenti dei propri agenti di commercio.

Illegalità? Niente paura, sostiene il direttore Kevin Brown, le regole sono rispettate. "Il dipendente deve acconsentire preventivamente a farsi tracciare il cellulare. Una società non può richiedere il nostro servizio a sua insaputa," dice Brown. "A norma di legge, noi mandiamo messaggi casuali, che avvertono l'utente di essere sotto controllo".

In realtà, pare che l'utente possa disabilitare questi messaggi, quindi sarebbe sufficiente avere a disposizione il cellulare del dipendente per pochi minuti, e voilà: il controllo diventa invisibile.

Le giustificazioni dei clienti di Followus sono una scivolosa arrampicata sugli specchi: "Noi non spiamo, ci serve sapere in alcuni momenti dove si trovano i nostri addetti". Per qualcuno, è addirittura una questione di sicurezza: "Dobbiamo tenere d'occhio il personale," dicono, "per assicurare la sua incolumità in situazioni di crisi".

Sindacati all'erta: c'è la fondata preoccupazione che il lavoratore si senta costretto ad accettare il controllo via cellulare. Essere spiati non piace proprio a tutti, ma di questi tempi i contratti a tempo indeterminato non abbondano e spesso accettare qualche limitazione alla propria riservatezza è obbligatorio, per avere il sospirato rinnovo. Si può già dire di essere fortunati quando questi controlli sono noti e trasparenti.

Questo non è il solo cruccio che serpeggia tra gli psico-sociologi. La disponibilità a un prezzo accessibile di queste tecnologie potrebbe trasformarci tutti in spioni. Potremmo controllare i movimenti di quel debosciato di nostro figlio, che dice di andare a scuola, ma poi bigia. E perché non controllare, visto che ci siamo, anche i movimenti della fidanzata, "che non ho mai capito cosa ci va a fare dal parrucchiere due volte la settimana"?