PREPARAZIONE DEL PANE FRANCESE

visto i numerosi solleciti posto volentieri la descrizione relativa alla sua preparazione:

questa confezione è commercializzata dalla NORMANDIE APPATS rinomata azienda che vende anche la tremolina , coreano ed altre esche.

altra immagine con ben visibile il tipo.........ebbene sì : questo tipo non è aromatizzato è un semplice pane con niente aggiunto ....e il motivo di tale scelta sarà più avanti evidenziato.

come si vede, in queste ultime due, è ben visibile la giusta porzione per una battuta di pesca.....di solito la metà del pane è più che sufficiente per una persona e per circa 4 ore di pesca.
Si noti l'intreccio del pane........in commercio ne esistono altri tipi che non presentano tale intreccio ma non mi hanno soddisfato , nonostante la corretta preparazione si disgregavano nell'innesco......quindi.
Preparazione: la metà che avrete tagliato dovrete porla in una capace bacinella, contenitore o quantaltro piena d'acqua; io preferisco lasciarlo tutta la notte in acqua e la mattina tolgo iltutto scolando , schiacciando con il palmo della mano per togliere l'eccesso di liquido:
Altra manovra è quello di rubare il classico strofinaccio da cucina del vostro tesoro, porlo al suo interno e schiacciarlo in maniera che la stoffa ne assorba il più possibile: quella specie di focacccia la porrete in carta assorbente da portarsi così in pesca.
In fase di innesco dovrete sbrogliare l'intreccio e prendere una buona porzione del pane, scrostate la buccia e sfilettate per lungo un brano dell'interno.....quello sarà appuntato all'amo, rigirato ed riappuntato diverse volte nello stesso fino a che avrete una classica nocciolina che sarà l'esca vera e propria.
Come preparazione è estremmente semplice ma come esca è micidiale e molto selettiva.......raramente i mugginetti ci provano.....quasi sempre ci prova il grosso , se non grossissimo , cefalo....per cui sempre pronti con il guadino.
Altre specie che prediligono il pane sono: saraghi , occhiate, mormore e purtroppo i ghiozzetti ..........quest'ultimi dovranno essere invitati a spostarsi da sotto il cimino con il solito lancio soft quando ve li ritrovate nell'amo, dopo aver eliminato questi piccoletti la maggior parte delle tocche saranno causate dai nostri amici cefali o da sparlottame vario.
Terminali : categoricamente lunghi anche 80 cm. , con relativa piombatura estremamente precisa e galleggiante a fuso, goccia , tess ma sempre molto sensibile.....inoltre il terminale più lungo a volte è meglio che appoggi sul fondo , sempre che sia sgombro da erba od incagli.
Ami: sempre al massimo del 14 ma si possono mettere a decrescere fino al 18 per certe tecniche ; sconsiglierei l'adozione di ami senza ardiglione: ° non siete in gara, 2° di solito lo si prende per il labbrone il cefalo.......e senza ardiglione è troppo facile che si slami.......quindi
ciao

[Modificato da ANCIENTMYND 07/11/2005 14.34]

ma come mai si usano sempre 2 ami? A senso mettere esche diverse per ogni amo, o conviene mettere la stessa?

per cui lo si compra solo nei negozi di pesca?

allora .......l'esca la trovi di sicuro in ben forniti negozi di pesca
per quanto riguarda l'adozione del secondo amo o terminale è solo per pescare anche i cefali di fondo: è noto che in pastura si mettono con la classica posizione in verticale proprio a contatto con il fondo ma non solo, nella stessa battuta avrai catture con l'amo che poggia sul fondo ma anche dal secondo amo che si trova a 5 cm. dal fondo stesso......quindi è solo per avere più possibilità........solo per questo.
Inoltre l'adozione di esche diverse nella stessa paratura non è da me gradita in quanto , credo, confonda il pesce o lo si mette in condizioni di selezionare il suo pasto: capita a volte di dover fare delle scelte in questo senso ma lo si pratica esclusivamente in situazioni difficili come le gare....e non mi sembra il nostro caso.......quindi il mio consiglio è quello di insistere con la stessa esca per tutti e due gli ami...se dopo un ragionevole lasso di tempo non hai risultati allora sì......cambia con la pastina, tremolina o bigattino, scampo, sardina...insomma quello che hai ritenuto giusto portarti dietro.
ciao

[Modificato da ANCIENTMYND 18/06/2004 14.44]

caro anc, avrei la mia umile esperienza da aggiungere che credo venga bene perchè è da ... non professionista. però può aiutare quelli poco esperti come me.
io pesco a galleggio tutta estate e queste esperienze sono state fatte sia in croazia a lussino, che a tropea, che all'elba. il pane si compra in negozio, anche le altre confezioni io le ho trovate buone, l'importante è che questi pani devono avere una molliche che, una volta bagnata ed asciugata, faccia una sorta di "straccetto" di pane. questo, come dicevi, lo infilzi e poi lo rigiri sull'amo. noi, savettari del ticino, facciamo un piccolo boccone sull'amo, al massimo, del 16 con fili che non vanno mai oltre lo 0.12 di terminale. il 0.12 è giustificato da eventuali pescioni sennò basta anche lo 0.10 o meglio (sempre obbligatorio in ticino) lo 0.08. però in mare bastano 4 occhiate per dover cambiare il filo segnato dai dentini delle amabili bestiole.
avendo sempre poco tempo non faccio la sera prima il bagnetto al pane ma lo faccio direttamente in loco di pesca con 10 minuti (insomma metto a bagno il panino prima di aprire le canne e fare la lenza). il problema che avevo io, ora superato, è che si staccava sempre. fatelo con cura e rigiratelo bene e soprattutto mettetene poco, il pane in acqua si gonfia e diventa enorme anche se è un piccolo boccone. boccone piccolo spesso si traduce in abboccata più netta (mica tutti i pesci sono amanti delle arti bolognesi no?).
indispensabile una buona pasturazione a base di sfarinati (che io ad esmepio i porto da milano tutti gli anni perchè in giro c'è poco o quel che c'è poco mi soddisfa. importantissimo, pasturare pochissimo (salvo le prime due palle per andare in pesca) ma spesso. io uso una noce di pastura (mai più grande) ogni tre / quattro lanci. Altra cosa di vitale importanza è la profondità e la corrispondente capacità di amalgama della pastura che deve essere bella tosta sennò si "sparpaglia" a galla e ciao pesci.
se c'è molto fondo, insiema a sfarinati, pane metto anche la sabbia (arte del ticino) che appesantisce. ma MAI da sfamare il pesce.
ultima cosa, la pastura a lanciata tra noi ed il galleggio MAI oltre sennò loro mangiano e noi ... anche! il fegato però!
anc, confido in una tua analisi critica dell'esposto. Ciao

la mia non vuole essere una critica.....anzi....
è solo uno scambio di esperienze per pesci e locazioni diverse.....ma andiamo per ordine:
l'innesco è simile e la sua prerogativa di gonfiarsi in acqua è simile...solo che nel tuo giudizio c'è un'attimino di luoghi comuni: i terminali del 12 li adtto in acque normali ma in occasioni di acque cristalline devo scendere anche con terminali veramente minimi se voglio cefali.....non sò se i tuoi cavedani siano così sospettosi come i miei cefali ma certe volte suppongo lo siano di sicuro...tanto è vero che esiste un detto sardo per magnificare la sospettosità di questo pesce: TOCCHE E LISSA....cioè toccata di muggine che è il massimo che si possa trovare in mare.
Quindi certe volte bisogna proprio rischiare anche con lo ø 0,08 , ovviamente con la bolognese,e con ami anche del 18( ma questi sono casi limite da usarsi solo se si è veramente pronti a combattere al limite degli attrezzi) quindi meglio ci si fermi al ø 10 ed ami del 16 .
Inoltre quello di preparare il pane proprio nel luogo di pesca è condizionato dalla qualità del pane........il mio ci mette almeno due ore a bagnarsi per benino..quindi troppo tempo.
Per la pasturazione parliamola stessa lingua: lancio di precisione sulla verticale del galleggiante, primo lancio massiccio di massimo tre o quattro palle di pastura e poi invii a seconda della mangianza.........ed ovviamente accertarsi che si disgreghi in pochissimo tempo e, quindi , aggiunte di materiali inerti che facilitino questa funzione o , in presenza di forte corrente opportune correzzioni con farine, amidi , fecole........insomma tutto bagaglio da garista che evito di porre in rilievo per non confondere ulteriormente l'utente......quindi carissimo amico non siamo così distanti per l'utilizzo di quet'esca..........variano, secondo me, solo i pesci che presumo( per non aver mai pescato i cavedani) siano più ostici, come forza e possanza , i cefali.......non di rado mi hanno rotto terminali del ø 12 con una canna fissa modificata a mò di roubasienne con elastico da un 1 mm. ma erano besti di stagno con pezzature fino a 5 kg........dei veri trattori della natura ...mettono la ridotta e rompono parature destinate alle carpe!!
ciao

tutto ok caro anc. per la differenza tra cefali e cavedani, avendoli pescati entrambi, direi che la sospettosità è identica ed anche il modo di mangiare. nulla invece a che vedere circa la resistenza che oppongono, un cavedano da un kilo lo tiri su abbastanza facilmente mentre per recuperare un cefalo di portata identica diventi matto. in ogni caso stiamo parlando dei due pesci più (bonariamente) bastardi che circolino nelle acque!

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Scritto da: pescostrano 19/06/2004 9.05
dei due pesci più (bonariamente) bastardi che circolino nelle acque!

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bastardi fuori e dentro
ma ci sono , allo stesso tempo , simpaticissimi
ciao ciao

pescando in porto di pozzuoli
grazie al pane sono riuscito a pescare i cefali....
2 da 100 g 1 da 400 g peccato che non sono riuscito
a prendere quelli persi....a recupero...

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Scritto da: alf-2004 05/09/2004 22.37
pescando in porto di pozzuoli
grazie al pane sono riuscito a pescare i cefali....
2 da 100 g 1 da 400 g peccato che non sono riuscito
a prendere quelli persi....a recupero...

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Che tipo di pastura può essere abbinata al pane francese?Per esempio su un fondale sabbioso di tirante circa 3,50 m.Se mi suggerite anche una marca sono più contento.

Sul fondale sabbioso la pesca col pane francese mi sembra errata,dato che non è proprio l'abitat ideale per le eventuali prede,perchè salpe e cefali preferiscono il fondale roccioso...io opterei per l'innesco o del mitico gamberetto vivo o del vivacissimo bigattino,alla ricerca di sua maestà.............SPIGOLA!!!