CURIOSITA E NOTIZIE DAI MARI NEL MONDO

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lorette
00domenica 16 ottobre 2005 11:17
Cento dipinti di marina al Galata

NEW 14 Ottobre 2005


È stata inaugurata da poco al nuovo Museo del mare Galata a Genova una nuova sezione permanente intitolata “Yachts portraits” una collezione di Beppe Croce di cento dipinti di navi e barche.
In passato infatti era consuetudine dei capitani di bordo, soprattutto inglesi, avere un dipinto della propria nave o barca, e il genovese Beppe Croce (dirigente e poi presidente della Federazione Italiana Vela dal 1957 al 1981), da grande appassionato di mare quale era, ne raccolse un centinaio, tra i più prestigiosi in Europa. Alla fine della sua carriera li lasciò alla sua famiglia che oggi ha deciso di prestarli, ad uso gratuito, al nuovo museo del mare Galata.
Gli Yachts portraits o i Captain’s paints, i quadri del capitano, ritraggono navi molto precise, yacht è infatti un termine olandese per definire una veloce barca da regata. La collezione si compone di dipinti di notevole interesse, risalenti per lo più alla metà dell’Ottocento, che offrono ai visitatori l’opportunità di vedere quella che è stata l’evoluzione degli yachts tra il 1832 e il 1907, epoca in cui muovevano i primi passi competizioni sportive leggendarie, come la Coppa America e la Fastnet.
I cento dipinti saranno esposti a rotazione trenta alla volta e l’ingresso nella sala dedicata è compreso nel prezzo del biglietto del museo.
Le opere, realizzate per lo più da grandi maestri britannici del dipinto di marina, sono una tipologia quasi introvabile nel nostro paese che mette a livello europeo e mondiale la collezione ospitata al museo del mare genovese ...MY WEBPAGE

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00domenica 16 ottobre 2005 11:27
Le marine di Miriam Salvalai

NEW 14 Ottobre 2005


Le “marine” con le reti e le cime, gli scorci di porti,
di rive e di trabucchi, le barche e le vele ritratte nei quadri di Miriam Salvalai
sono esposte proprio in questi giorni ad Aosta
per iniziativa dell’Azienda di Informazione e
Accoglienza turistica del capoluogo regionale.
La personale dell’artista propone una vasta rassegna tematica
“su un itinerario simbolico che evoca la sottile nostalgia
da sempre legata ai luoghi ed alla gente di mare.”
Sarà possibile visitare la mostra fino al 20 ottobre.
Suggestiva cornice della rassegna è la bella sala
espositiva all’interno della “Torre Sancti Ursi”
adiacente alle Porte Pretoriane di Aosta.
La mostra è aperta al pubblico dalle ore 10 alle 12.30
e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.
Il catalogo è accessibile anche sul sito:MY WEBPAGE

lorette
00domenica 16 ottobre 2005 11:35
Percorso subacqueo per non vedenti

NEW 14 Ottobre 2005




Il “Parco Nazionale delle Cinque Terre”
è un’area veramente affascinante con i suoi antichi borghi marinari, i fondali a strapiombo e l’acqua trasparente che si estende da Tramonti,a levante, in provincia di La Spezia,
fino al comune di Monterosso, a ponente.Gli appassionati di subacquea troveranno in questi fondali una notevole varietà di fauna marina fra cui numerose specie poco frequenti
in altre zone del Mediterraneo.Lungo le coste si trovano anche immense praterie di “Posidonia Oceanica” ed è presente anche il
corallo rosso ed il raro corallo nero.Tutte queste bellezze che finora sono apparse soltanto allo sguardo di fortunati sub ora,
grazie ad una speciale iniziativa, saranno in qualche modo apprezzate anche da persone con problemi di vista.È stato infatti realizzato,lungo le coste del Parco, un particolare percorso subacqueo attrezzato per non vedenti. Si tratta di un progetto dei centri diving di Levanto e Riomaggiore in collaborazione con il presidente del Parco delle Cinque Terre.
Già lo scorso anno i subacquei avevano accompagnato
persone con problemi di vista nei fondali marini facendogli direttamente toccare, alghe, spugne e posidonie e raccontando eventuali incontri con le tante specie di animali marini che
popolano questi fantastici fondali. Per poter effettuare queste esperienze insolite gli istruttori subacquei si sono muniti di particolari attrezzature come ad esempio una maschera speciale
che consente tramite una ricetrasmittente di rimanere costantemente in contatto con il visitatore non vedente e di trasmettergli l’emozione dell’incontro con le bellissime presenze sottomarine. Per preparare i visitatori non vedenti alla visita dei fondali delle cinque terre si pensa di tenere
anche delle apposite lezioni usando dei modellini tridimensionali di pesci e piantine.



[Modificato da lorette 16/10/2005 11.44]

lorette
00domenica 16 ottobre 2005 11:42
Il tesoro dei pirati

NEW 16 Ottobre 2005




È da sempre argomento di indubbio fascino e fonte di ispirazione per appassionanti racconti di mare. Stiamo parlando della presenza di tesori nascosti dai pirati su qualche misteriosa isola sperduta nell’Oceano.
Numerose ricerche di questi fantastici tesori però spesso non hanno dato i risultati sperati tanto da mettere in dubbio l’esistenza di queste fantomatiche isole del tesoro, ma una notizia circolata nei giorni scorsi annuncia una scoperta che se confermata si presenta veramente eccezionale. Nei fondali della famosa isola di Robinson Crusoe che si trova nell’Oceano Pacifico a centinaia di chilometri dalle coste del Cile cui l’isola appartiene sarebbero state individuate ben 8000 tonnellate di oro.
La scoperta sarebbe stata effettuata grazie ad un sofisticato sottomarino progettato dall’ingegner Manuel Salinas. Il robot appartiene all’impresa “Wagner Tecnologias” che ha anche annunciato che intende recuperare il tesoro senza danneggiare il delicato ecosistema dell’isola.
L’impresa che ha scoperto la massa metallica che si ritiene essere oro se ne considera anche proprietaria mentre, naturalmente, il governo del Cile afferma che secondo la legge tutta la ricchezza scoperta appartiene, invece, allo Stato.
Comunque sia il tesoro scoperto sarebbe composto da 800 tonnellate di oro ma anche da gioielli e diamanti e fra di essi anche la fantastica “rosa d’oro” sottratta dagli spagnoli agli Inca e poi bottino dei pirati che insieme al resto l’avrebbero portata sull’isola.
Questo tesoro, infatti, se ne verrà confermato il ritrovamento ha un origine Inca ed è stato inizialmente depredato dagli spagnoli e successivamente è finito nelle mani dei pirati per poi essere nascosto nell’Isola di Robinson Crusoe.
L’isola è così chiamata perché vi è finito naufrago un certo Alejandro Selkirk la cui vicenda ha ispirato Daniel Defoe nel creare il protagonista del suo noto romanzo “Robinson Crusoe”.
Secondo alcuni studiosi inglesi, comunque, il ritrovamento del tesoro in Cile non è un fatto così eccezionale come si pensa in quanto i tesori sommersi sarebbero un quantità veramente notevole. Secondo i loro calcoli infatti nei fondali marini si troverebbe addirittura un quarto di tutto l’oro, l’argento e le pietre preziose estratte dalle miniere di tutto il mondo. Tutta questa ricchezza sarebbe finita in fondo al mare per i vari naufragi delle antiche imbarcazioni a vela che trasportavano i materiali preziosi, naufragi dovuti sia a cause naturali sia per i violenti attacchi dei pirati.

lorette
00sabato 22 ottobre 2005 12:01
Provvedimenti per salvare l’anguilla

17 Ottobre 2005




È già da alcuni anni che viene lanciato l’allarme di una possibile estinzione della popolazione mondiale delle anguille. Nel 2003 è stato uno scienziato svedese ha dichiarare e dimostrare che dal 1978 le anguille americane, europee ed asiatiche sono diminuite del 99 %.
L’ultimo allarme è stato lanciato dal Commissario europeo per la Pesca e gli Affari Marittimi Joe Borg. Il Commissario avverte che l’anguilla, risorsa fondamentale per la pesca e l’acquacoltura, è in uno stato di grave depauperamento.
L’anguilla vive nelle acque interne fino al raggiungimento della maturità sessuale poi raggiunge il mare dove va per riprodursi in precise zone dell’Oceano (Mar dei Sargassi, Isole Bermude). Da queste zone le larve, percorrendo incredibili distanze, arrivano alla foce dei fiumi e, in uno stato ormai adulto, cominciano a risalirli.
Nei giorni scorsi a Bruxelles è stata presentata un proposta per tentare di ricostituire gli stock di anguilla europea. Nella proposta si prevede l’istituzione da parte degli Stati membri di piani di gestione nazionale che dovranno, in modo efficace, affrontare le cause della marcata diminuzione degli stock di anguilla. Le cause principali della diminuzione sono la pesca intensiva e l’inquinamento.
L’obiettivo è quello di raggiungere un tasso di migrazione per esemplari adulti di anguilla argentata del 40 %. Altro provvedimento contenuto nella proposta della Commissione europea è un fermo da effettuare dall’1 al 15 di ogni mese salvo nel caso in cui lo stato membro dimostri di aver già attuato iniziative valide per il raggiungimento dell’obiettivo stabilito. La Commissione, inoltre, ha l’intenzione di proporre tra breve l’istituzione di un sistema di tracciabilità con lo scopo di contrastare eventuali infrazioni.

lorette
00sabato 22 ottobre 2005 12:05
Lo storione rischia di estinguersi

18 Ottobre 2005


Da sempre considerata, a causa del suo alto costo, una prelibatezza riservata a pochi, il caviale è una specialità gastronomica particolarmente ricercata dai buongustai che si ricava dalle uova di storione.
Lo storione è un pesce esistente sin dalla preistoria che vive in mare o nei fiumi su fondali sabbiosi o fangosi vicino alla costa in varie parti del mondo, ma è nel Mar Caspio che vivono cinque specie di storione e in particolare da tre di questi si ricavano le uova più pregiate che servono a produrre oltre il 90% del caviale presente sul mercato mondiale.
È quindi russo o iraniano il caviale più pregiato che possiamo trovare in vendita, inoltre il caviale russo è quello maggiormente commercializzato mentre quello iraniano è il preferito dai cuochi di fama internazionale.
Le tre specie di storioni del Mar Caspio da cui si estraggono le uova per ricavarne caviale sono il “Beluga”, l’“Asetra” , il “Sevruga”.
Vista la grande richiesta e gli ottimi ricavi, si capisce l’intenso sforzo di pesca cui è sottoposto lo storione, tanto che recentemente è stato lanciato un nuovo allarme per il pericolo di estinzione che corre questa specie.
È soprattutto la pesca di frodo ad essere accusata di aver ridotto addirittura del 90% la presenza di storioni nelle acque del Mar Caspio. Ad essere a rischio è il cosiddetto “caviale nero” il vero caviale ricavato dalle uova di storione mentre per il “caviale rosso” più economico non esiste pericolo in quanto viene ottenuto dalle uova di salmoni allevati.
Per evitare l’estinzione dello storione nel 2001 l’Onu aveva imposto una moratoria alla pesca di questa specie nel Mar Caspio. Il divieto riguarda solo la Russia in quanto l’Iran adotta il Monopolio di Stato. Il divieto ha comunque fatto aumentare in modo notevole la pesca di frodo.
Ora anche i russi cercano di prendere provvedimenti. Il Ministro della pesca ha proposto di mettere sotto controllo statale la commercializzazione del caviale vincolandolo con un monopolio che permetta la vendita solo in alcuni negozi specializzati, mentre il governatore di una regione che si affaccia sul Mar Caspio ha vietato la pesca industriale degli storioni per un anno. Queste iniziative pare che siano soltanto delle buone intenzioni con scarsi risultati vista la notevole quantità di prodotto di contrabbando che giunge sul mercato.

lorette
00sabato 22 ottobre 2005 12:09
Carpe robot all’acquario di Londra

20 Ottobre 2005


I primi pesci-robot autonomi sono l’ultima attrazione all’acquario di Londra. I tre cyber-pesci vivono in una vasca accanto a pesci veri e nuotano in completa autonomia.
I pesci robot non sono una novità, esistono infatti da circa 10 anni, ma quest’ultimo tipo, la cui realizzazione ha richiesto tre anni del lavoro di un gruppo di scienziati dell’Essex University, è in assoluto il più intelligente e grazie a dei sensori è in grado di evitare gli ostacoli nuotando nella vasca senza l’utilizzo di comandi a distanza.
Una cosa simile era accaduta nel luglio del 2003 quando era stato messo uno squalo robot chiamato Roboshark 2 in una vasca al National Marine Aquarium a Plymouth. Questi ultimi fish-robot hanno una forma simile a quella di una carpa, sono veloci come i tonni, hanno l’accelerazione di un luccio e l’abilità nel nuotare di un’anguilla.
Le future generazioni del pesce-robot potranno essere usate per esplorare il fondo dei mari, come rilevatori di perdite di oleodotti, ma anche per attività di spionaggio. È stato perfino indetto un concorso per bambini per dare loro un nome



[Modificato da lorette 22/10/2005 12.12]

lorette
00giovedì 27 ottobre 2005 07:54
Halloween...parky

24 Ottobre 2005




Il party di Halloween più spaventoso e insolito è quello dei parchi romagnoli Italia in miniatura a Rimini e Parco Le navi a Cattolica del gruppo S.E.P.A.R. Spa. Tre giorni di scherzetti da brivido, a un prezzo da... dolcetto, per un lungo weekend di paura dal 29 al 31 ottobre!
Le Streghe lasciano le zucche e arrivano con l’oscurità, si appostano dietro alle torri e ai campanili della piccola Italia, gli scheletri scivolano sull’acqua nelle gondole del Canal Grande, dagli abissi marini emergono mostri il cui aspetto è sufficiente a gelare il sangue, insieme a spiriti di pirati scheletrici e sirene-zombi dal canto fatale: questi non sono che alcuni degli esseri che popoleranno Italia in Miniatura di Rimini e l’Acquario di Cattolica nel lunghissimo weekend di Halloween.
Da sabato 29 a lunedì 31 ottobre va in scena Halloween Party anzi... Halloween Parky! Dove la Halloween di terra con zucche, ragni, streghe e vampiri di Italia in Miniatura si unisce alla Halloween degli Abissi, con i mostri marini, i relitti e i corsari fantasma dell’Acquario di Cattolica.
Ma sono le “Notti Horror degli Abissi” la vera sorpresa dell’Acquario di Cattolica: dal 29 al 31 ottobre, ogni sera dalle 21 alle 24 il terrore raggiunge il suo culmine, grazie alle speciali visite guidate, per le quali è consigliabile prenotare, per scoprire come è profondo... un incubo.
Per chi visita i due Parchi nei 3 giorni del lungo weekend di Halloween, è prevista una promozione “da brivido” dedicata a chi osa sfidare la paura, il mistero e la magia: il biglietto per visitare entrambi i parchi viene offerto a 20 euro per gli adulti e 15 euro per i ridotti. Inoltre, l’ingresso è gratuito per tutti i bambini che si presentano in costume: roba dell’altro mondo !!!

lorette
00giovedì 27 ottobre 2005 07:59
La vista dei ciclidi

25 Ottobre 2005




Così come ogni altro aspetto che riguarda la vita su questo pianeta anche la funzione visiva degli esseri viventi viene modificata dall’evoluzione e dall’adattamento. Specie di animali che per una serie di caratteri risultano essere molto simili possono avere fotorecettori diversi a seconda delle diverse lunghezze d’onda della luce dell’ambiente a cui si sono adattati.
Alcuni studiosi inglesi che hanno compiuto recentemente una ricerca sui Ciclidi dei grandi laghi africani pubblicata su Current Biology hanno scoperto che la funzione visiva di questi pesci subisce importanti modificazioni in tempi evolutivi relativamente brevi.
I Ciclidi sono una specie di acqua dolce presente in Africa ed America e che comprende una variegata quantità pesci dalla forma, dai colori e dalle dimensioni molto diverse. Ospitati negli acquari di tutto il mondo in virtù dei loro colori vivaci, fra i pesci d’acqua dolce sono considerati tra i più “intelligenti”.
Dalle analisi genetiche e fisiologiche condotte sulla visione dei colori dei Ciclidi che vivono nelle acque del lago Malawi, il terzo lago più grande d’Africa, gli studiosi inglesi hanno scoperto che ciò che rende diversa la visione fra diverse specie della stessa famiglia dipende dai differenti pigmenti visivi che gli animali acquatici usano. Una notevole quantità di questi pigmenti è ha disposizione di tutta la gamma di specie ma poi ciascuna di esse seleziona particolari pigmenti che danno differenti visioni.
Questa scoperta è importante per capire come la visione a colori possa cambiare nelle specie che hanno una rapida evoluzione. Il differente modo di vedere può influire sul processo di formazione di nuove specie perchè la scelta del partner dipende in gran parte dal colore.

lorette
00giovedì 27 ottobre 2005 08:02
A Cesenatico appuntamento con il pesce

26 Ottobre 2005




Il 29, 30, 31 ottobre e 1 novembre torna nel centro storico e lungo il ponte leonardesco di Cesenatico l’appuntamento con “Il pesce fa festa” la manifestazione che ogni anno rinnova il forte legame che unisce la città alla sua antica tradizione marinara.
E proprio dalla pesca e dalle ricette dei marinai deriva il successo della gastronomia di mare che caratterizza e qualifica l’offerta turistica di Cesenatico che tutti conoscono anche come il Borgo dei pescatori.
E per quattro giorni sarà proprio questa gastronomia di pesce la grande protagonista che permetterà di gustare le antiche ricette marinare dai brodetti alle grigliate.
L’Arice, l’Associazione dei ristoratori, allestirà alla Colonia Agip una degustazione (dalle ore 11.30 alle 15 e dalle 18 alle 21) di antiche ricette della tradizione marinara a prezzi scontatissimi (da 4 a 10 Euro) preparate dagli chef dell’associazione.
I pescatori di Cesenatico prepareranno la classica “rustida” (pesce “povero” fresco cotto su grandi graticole) nello Squero a prezzi più che accessibili. Nel corso della festa c’è anche la possibilità di acquistare pesce freschissimo, resterà infatti aperta la Pescheria Comunale e sul porto canale ponente si terrà il mercatino dei pescatori.
Realizzata dall’amministrazione comunale e da Gesturist con la collaborazione delle categorie economiche della città, “Il pesce fa festa” è una sorta di omaggio alla pesca, attività che, negli anni, ha saputo dare alla città buoni bilanci economici e un’ottima immagine sul piano della gastronomia. Cesenatico, possiede infatti una flotta di 100 pescherecci e ha un mercato ittico molto attivo di circa 20mila quintali di pesce all’anno, di cui 6mila di pesce azzurro, e 20mila quintali di cozze, provenienti dagli allevamenti a poche miglia dalla costa.


[Modificato da lorette 27/10/2005 8.03]

lorette
00martedì 1 novembre 2005 18:20
Un hotel a cinque stelle....marine

01Novembre 2005


Se foste alla ricerca di un luogo da favola, lontano dallo stress di tutti i giorni, vi interesserà sapere fra non molto sarà possibile prenotare un’insolita vacanza in un fantastico hotel a cinque stelle, ma non un cinque stelle qualunque bensì un “cinque stelle marine”.
Sì perché l’hotel in questione si trova nei fondali delle splendide Isole Bahamas che vantano barriere coralline considerate fra le più belle al mondo. Il costo dell’opera è stimato in circa 40 milioni di dollari e l’apertura è prevista per la fine del 2006.
La costruzione e la posa nei fondali marini della struttura si deve a Bruce Jones presidente e proprietario di un’azienda che costruisce sottomarini per uso privato, la “US Submarines”.
Il progetto prevede la realizzazione di una struttura centrale ancorata a 18 metri di profondità a cui saranno fissate le suite in cui alloggeranno gli ospiti.
Le stanze, particolarmente comode ed ampie, potranno essere raggiunte attraverso due ascensori che scorrendo in due tunnel collegheranno la struttura sommersa alla superficie.
Le stanze saranno munite di una volta trasparente in polietilene metacrilato, un materiale molto più resistente del vetro, che permetterà ai fortunati ospiti di ammirare il paesaggio sottomarino.
Per garantire la “privacy” le volte saranno ricoperte da una speciale patina oscurante. Dalle stanze si potrà inoltre azionare uno speciale dispositivo che permetterà di nutrire la fauna sottomarina. L’hotel, completamente eco-compatibile, sfrutterà l’energia ricavata da pannelli solari e al suo interno ospiterà anche un ristorante ed una sala conferenze.
Per chi fosse interessato e volesse cominciare a mettere da parte i soldi, una camera al “Poseidon” costerà intorno ai 1500 dollari.
Del resto è o non è il primo resort di lusso in fondo al mare?

lorette
00giovedì 3 novembre 2005 17:32
Iniziative di protesta della pesca italiana

02 Novembre 2005

Negli ultimi tempi il settore pesca sta conoscendo una preoccupante crisi dovuta soprattutto al continuo aumento del prezzo del gasolio. Per manifestare la forte preoccupazione per il futuro di questa importante attività che rischia di diventare antieconomica, le marinerie italiane organizzano una serie di manifestazioni di protesta che coinvolgeranno tutte le flotte pescherecce, da nord a sud della penisola.
Si comincerà il 7 novembre con il blocco nazionale di tutte le attività di pesca. Le modalità di svolgimento della protesta saranno comunque diverse da regione a regione.
La decisione di intraprendere la via di una decisa azione di protesta che arriverà a Bruxelles e poi a Roma è stata presa al termine della giunta unitaria dei direttivi di Federcoopesca, Lega Pesca, AGCI Pesca, Federpesca nello stesso periodo in cui anche i pescatori spagnoli e francesi erano fermi in segno di protesta.
I Presidenti di queste associazioni di categoria nazionali, per spiegare i motivi dello stato di agitazione, hanno dichiarato che “l’incapacità e l’indisponibilità delle Istituzioni comunitarie ad affrontare l’emergenza pesca più volte registrata in questi ultimi mesi, non ci lasciano altra via da seguire che quella della mobilitazione. Le azioni concrete che dovevano seguire a quanto promesso dal Commissario Borg non sono arrivate, ormai non possiamo più attendere”.
Le principali richieste che vengono dal mondo della pesca e che verranno sostenute con tre diverse giornate di protesta sono: l’assenso di Bruxelles agli aiuti de minimis; l’applicazione del regime speciale agricolo IVA; un’interpretazione autentica del dettato dell’art. 16 del Regolamento CE 2792/99.
Dopo la prima giornata di protesta che si terrà il 7 novembre e prevista una manifestazione internazionale da tenere a Bruxelles nella seconda metà di novembre. Infine è prevista all’inizio di dicembre una manifestazione nazionale a Roma in concomitanza con l’approvazione da parte del Senato del maxi emendamento della Finanziaria che riguarda anche la pesca.

lorette
00lunedì 7 novembre 2005 16:24

ISTITUITO UN DIVIETO TEMPORANEO DI PESCA
Provincia di Ferrara


New del 1 ottobre 2005


divieto pesca

La Provincia di Ferrara, per prevenire possibili incidenti e salvaguardare l'integrità dei numerosi pescatori sportivi che potenzialmente potrebbero trovarsi entro la portata di tiro dei fucili da caccia, consentendo tuttavia l'esercizio della pesca nelle giornate di silenzio venatorio, (martedì e venerdì), ha istituito IL DIVIETO TEMPORANEO DI PESCA SPORTIVA E RICREATIVA
AD ESCLUSIONE DEL MARTEDI' E DEL VENERDI'
Dal 01 ottobre 2005 al 31 gennaio 2006
con qualsiasi attrezzo, quantità e varietà delle esche, su entrambe le sponde del CANALE CIRCONDARIALE VALLE LEPRI (Nord-Ovest), in Comune di OSTELLATO(FE) , tratto prospiciente la Zona di Caccia alla selvaggina migratoria.”

lorette
00mercoledì 9 novembre 2005 15:38
Una pacifica remata

07 Novembre 2005


È riuscita l’impresa di attraversare a remi l’Oceano Pacifico. A realizzare la fantastica traversata, con la sola forza delle braccia, è stato un giovane francese di 32 anni Emmanuel Coindre.
Il francese non è nuovo a questo genere di eccezionali imprese, infatti nel 2000 aveva attraversato l’Oceano Atlantico su di un pedalò. Si trattava di un particolare mezzo a pedali in resina, inaffondabile, lungo 7 metri e largo 1,30 con cui il formidabile atleta francese attraversò l’Atlantico in circa 98 giorni partendo dalle Canarie e dopo aver percorso 2629 miglia.
Per la nuova impresa invece sono stati percorsi 9.000 chilometri in 129 giorni, 17 ore, 22 minuti, 22 secondi. La partenza era avvenuta il 24 giugno 2005 da Choshi ad est di Tokio in Giappone, l’arrivo dopo 129 giorni di remata solitaria nelle acque di San Francisco in California.
La speciale imbarcazione a remi utilizzata da Coindre ha una lunghezza di 6,50 e 1,50 di larghezza era dotata di un impianto di dissalazione e di un sistema GPS, che ha permesso di localizzare costantemente il navigatore solitario.
Il percorso effettuato dal giovane francese è considerato uno dei più pericolosi della terra ed in effetti le condizioni fisiche e psicologiche di Coindre sono state messe a dura prova da condizioni ambientali particolarmente sfavorevoli.
Il formidabile rematore ha dovuto remare anche per 16-18 ore al giorno e si è nutrito principalmente con puré di patate, biscotti e cioccolato. Molto importante è stato l’incoraggiamento avuto dal team dello sponsor che lo ha seguito minuto per minuto nella fantastica traversata.



[Modificato da lorette 09/11/2005 15.44]

lorette
00mercoledì 9 novembre 2005 15:41
Datteri di mare

07 Novembre 2005





I datteri di mare (Lithophaga lithophaga), sono dei molluschi simili alle cozze, ha una crescita lentissima può impiegare 15-25 anni per raggiungere 5 centimetri e proprio questa crescita lentissima ha sempre scoraggiato qualsiasi tentativo di allevamento.
Un’altra particolarità di questi molluschi è quella di vivere all’interno di rocce calcaree, caratteristica che lo ha sempre reso difficile da raccogliere. Per raccogliere il mollusco occorre infatti frantumare la roccia con scalpelli e addirittura con martelli pneumatici con un impatto assolutamente devastante per i fondali e per tutto l’ecosistema, il che è gravissimo se si considera che proprio le specie bentoniche di roccia calcarea sono tra quelle a più alta biodiversità del Mediterraneo.
Tutto questo purtroppo non scoraggia alcuni ristoratori se ne infischiano altamente e li propongono ancora nei loro menù. Si è visto anche in questi giorni nel servizio di Marco Berry per le Iene che ha mostrato un ristorante dove venivano serviti i datteri ignorando il divieto che è in vigore dall’agosto del 1988 (D.L. nº 401) con il quale in Italia viene vietata la pesca, il consumo e il commercio dei datteri di mare.
Sembra incredibile che si possa pensare a soddisfare la gola quando per pochi molluschi si distruggono intere scogliere rocciose e con esse numerose specie marine che tra queste rocce hanno il loro habitat e la loro fonte di sostentamento.
La speranza è che affrontare questi problemi su programmi popolari come “Le Iene” possa servire ad informare il pubblico. Se queste persone sapessero che per un solo piatto di “linguine ai datteri” si distrugge una superficie di fondo marino di circa un metro quadrato che per ricostituirsi impiega almeno vent’anni probabilmente ne farebbero volentieri a meno.

lorette
00mercoledì 9 novembre 2005 15:50
Mediterraneo domestico

09 Novembre 2005




“Mediterraneo Domestico. Scienza come incontro fra culture. Immagini sul campo” è il titolo di una mostra fotografica che si tiene al Museo di storia naturale dell’Università di Firenze, alla Sezione Zoologica de “La Specola”, dal 10 al 20 novembre.
La mostra fa parte degli eventi organizzati per i partecipanti al Congresso “Le aree costiere del Mediterraneo dai bacini fluviali al mare: interazioni e cambiamenti”, che si tiene presso l’Aula magna dell’Università di Firenze dal 10 al 14 novembre. Fra i temi esaminati la pesca, l’agricoltura, le foreste costiere, la diversità degli habitat e delle specie, l’educazione ambientale, il ruolo delle donne.
Filo conduttore è il progetto di ricerca scientifica interdisciplinare Medcore sugli ecosistemi costieri del Mediterraneo, finanziato dalla Commissione Europea e guidato da Felicita Scapini, professoressa di zoologia dell’Università di Firenze.
La mostra, aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30 (compresa la domenica - ingresso libero), illustra un’esperienza di ricerca, attiva dal 1998, in cui collaborano studiosi di paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Malta, Marocco, Tunisia ed Egitto).
Il progetto Medcore mira a preservare le risorse naturali delle aree costiere del Mediterraneo, analizzate dal punto di vista naturale e culturale, geografico e biologico, contribuendo alla loro gestione sostenibile.



[Modificato da lorette 09/11/2005 15.52]

lorette
00domenica 13 novembre 2005 22:24
Mare in Italy a Slow Fish 2005

News 11 Novembre 2005




Dopo il successo della prima edizione svoltasi nel 2004 torna a Genova “Slow Fish, il Salone del pesce sostenibile” organizzato da Slow Food con il contributo di Regione Liguria, Provincia di Genova, Camera di Commercio di Genova, Fondazione Carige. Alla manifestazione partecipano Federcoopesca, Lega Pesca, A.G.C.I. Pesca e sarà presente anche l’Associazione Mare in Italy presso lo stand istituzionale di Federcoopesca, dove si svolgeranno dei convegni e delle degustazioni e dove sarà possibile iscriversi all’associazione, abbonarsi per ricevere il mensile, acquistare i prodotti dello shop e prendere parte alle iniziative che Mare in Italy organizza per difendere e promuovere la cultura del mare.
La manifestazione che si terra presso la Fiera di Genova dall’11 novembre al 13 novembre 2005 è dedicata al mondo ittico ed ai suoi problemi. Questi problemi verranno discussi in 17 seminari tematici denominati Laboratori dell’acqua a cui partecipano rappresentanti della comunità scientifica, delle istituzioni, del mondo della pesca, delle associazioni di categoria.
Le questioni più importanti che verranno prese in esame sono lo stato degli ecosistemi, del mare, delle acque salmastre, dei fiumi, dei laghi, la sempre maggiore sofisticazione dei sistemi di pesca, l’acquacoltura, la piccola pesca e la pesca d’altura, il mercato del pesce ecc. Inoltre in un convegno che si svolgerà domenica mattina di discuterà sul tema “Il mare: una risorsa, tante responsabilità. Pratiche e politiche per un pesce buono, pulito e giusto”. I Laboratori dell’acqua sono aperti a tutti.
“Slow Fish” è anche un’iniziativa di carattere internazionale, saranno presenti, infatti, decine di comunità della pesca provenienti da tutto il mondo. Fra gli altri saranno presenti i pescatori di merluzzo e di aringhe della Norvegia, gli affumicatori di salmone selvatico dall’Irlanda, le donne che lavorano la bottarga di cefalo in Mauritania. Questi insieme a tanti altri daranno vita ad un bazar dove si troveranno prodotti ittici provenienti da ogni parte del mondo e prodotti con sistemi ecocompatibili.
“Slow Fish” è soprattutto una manifestazione dedicata ai consumatori, per questo non mancheranno momenti dedicati alla gastronomia con degustazioni di eccellenti preparazioni a base di prodotti ittici. Lo scopo e di far conoscere le tipiche specialità gastronomiche italiane a base di pesce.


lorette
00domenica 27 novembre 2005 09:01
Disarmo della Maddalena entro il 2006

26 Novembre 2005




Dopo tante discussioni ed iniziative
di protesta è arrivata la tanto attesa notizia,
i sommergibili nucleari americani presenti
alla Maddalena,in Sardegna, verranno trasferiti fuori
del territorio nazionale “secondo tempi e modi che
verranno stabiliti più avanti”. Il comunicato è
del Ministero della Difesa e l’accordo è stato raggiunto
dal Ministro della Difesa Antonio Martino nell’incontro
avuto al Pentagono con il suo collega statunitense
Donald Rumsfeld. La tanto contestata base è presente
sull’isola di Santo Stefano fin dal 1972 ed
ospita sommergibili a propulsione nucleare che
sono stati accusati, fra l’altro, di provocare
inquinamento radioattivo in questo splendida zona
che si trova fra la Sardegna e la Corsica che è
anche Parco Nazionale. L’Arcipelago della Maddalena
è costituito da più di 60 isole ed isolotti
e possiede uno dei paesaggi considerati
tra i più suggestivi del mondo.
La base militare è formata da due strutture
una della Nato ed una specificatamente statunitense
per l’appoggio a sottomarini atomici.
Il Ministro Martino ha chiarito che verrà trasferita
l’intera base e non solo i sommergibili.
L’operazione fa parte del programma di diversa
dislocazione delle forze Usa in Europa per le diverse
esigenze strategiche che riguardano
la sicurezza del Mediterraneo.La notizia non ha però
avuto esito positivo per tutti, sono emerse infatti
anche serie preoccupazione da parte di chi traeva
beneficio economico dalla presenza della base americana.
Si pongono problemi di lavoro per almeno un centinaio
di persone. Problemi che verranno affrontati con la
messa a punto di un piano di sviluppo economico
alternativo per l’isola di La Maddalena.
Particolarmente soddisfatto comunque è stato
il governatore della Regione Sardegna Renato Soru
che ha colto l’occasione anche per ribadire
l’annoso problema delle “servitù militari” nell’isola.

lorette
00domenica 27 novembre 2005 09:11
Allarme ghiacci in Groenlandia

27 Novembre 2005




Continuano ad arrivare preoccupanti notizie sugli
effetti del riscaldamento globale.
Dopo le allarmistiche previsioni sulle conseguenze che
si avrebbero nei prossimi anni con lo scioglimento dei
ghiacci della calotta polare ora sono i ghiacci
della Groenlandia a destare maggiore attenzione.
Secondo uno studio californiano, infatti, è proprio in
quella che viene considerata l’isola
più grande del mondo, ricoperta di ghiacci per
l’84% della superficie, che gli effetti dell’aumento
della temperatura media della terra si stanno
manifestando nel modo più preoccupante.
I ghiacci che sono presenti su questa terra che si
trova vicina al polo nord si stanno sciogliendo ad
una velocità impressionante, provocando un enorme
in mare di acqua con il conseguente aumento
del livello marino.Per i ricercatori dell’Università
della California quello che sta avvenendo in Groenlandia
è la peggiore manifestazione finora osservata del
cambiamento climatico in corso da alcuni anni e
che molti ritengono sia dovuto all’ormai famoso
“effetto serra”. Se tutti i ghiacci che ricoprono
la Groenlandia dovessero sciogliersi,
secondo gli scienziati, il livello degli oceani
salirà di ben 6 metri. Le conseguenze sarebbero
disastrose soprattutto per i paesi situati al livello
del mare o sotto come il Bangladesh che vedrebbero
scomparire gran parte delle zone costiere,
ma si avrebbero inondazioni anche in tutte
le città costiere del mondo.Lo scioglimento dei ghiacci
ha avuto un impennata da record la scorsa estate
ed enormi quantità di acqua dolce sono finite in mare,
lo spessore del ghiacciaio si è così assottigliato
di 30 metri mentre negli ultimi 4 anni l’intero
ghiacciaio è arretrato di 6 chilometri.
La quantità di acqua dolce che finisce in mare non ha
come unica conseguenza quella di alzare il livello marino,
ma provoca anche un altro grave effetto, il rallentamento
della corrente del Golfo che porterebbe ad un
nuovo raffreddamento del Nord-Europa e del Canada.
Lo studio dell’Università della California verrà
pubblicato sulla rivista scientifica
“Geophisycal Research Letters” ed è stato anticipato dal quotidiano inglese “Independent”.

lorette
00giovedì 1 dicembre 2005 22:18
Cronache e meraviglie di mare

30 Novembre 2005




“Cronache e meraviglie di mare” è il titolo della suggestiva e interessante mostra che il Museo della Marineria di Cesenatico propone dal 4 dicembre al 8 gennaio, in occasione delle manifestazioni del Presepio della Marineria. Nei nuovi locali della Sezione a Terra inaugurata la scorsa estate, sarà esposta una straordinaria collezione di immagini originali a tema marittimo provenienti dalle copertine di rare riviste illustrate italiane e francesi dal 1880 al 1960.
Prima dell’avvento dei reportage fotografici e filmati, i fatti di cronaca sono stati raccontati agli occhi dei lettori attraverso le rappresentazioni che figuravano sulla prima pagina e sulla quarta di copertina delle riviste illustrate, come “La Domenica del Corriere”, “La Tribuna Illustrata”, “L’Illustrazione del Popolo” e, all’estero, il “Journal des Voyages”, il “Petit Journal Illustre”, e molti altri. Autori di queste illustrazioni erano artisti come Achille Beltrame, Walter Molino, Vittorio Pisani, Ugo Matania, per citare solo gli italiani, nei cui lavori l’elemento di cronaca è spesso solo l’occasione per la realizzazione di opere dove sono ben visibili echi e tramandi della grande tradizione pittorica.
La mostra al Museo della Marineria di Cesenatico propone oltre cento illustrazioni originali che riguardano, appunto, “cronache” o “meraviglie” del mare, un elemento da sempre al centro delle avventure e delle fantasie umane. Non stupisce, allora, trovare accanto alle notizie di naufragi, esplorazioni, ed altri avvenimenti che emozionavano un’opinione pubblica ancora non desensibilizzata, anche illustrazioni che sembrano avere a che fare, più che con il racconto della realtà, con l’immaginario e le paure collettive: assalti di mostri marini (prima fra tutti l’onnipresente piovra gigante), incontri con vascelli fantasma, insolite piogge di pesci.
La mostra si avvale della preziosa collaborazione con l’Istituto di Ricerche sulle Arti e il Folclore “Arturo Graf” di Bologna, nella persona del suo Presidente Giordano Berti, che ha curato il progetto della mostra e reperito nel suo archivio iconografico i numerosi pezzi esposti.
L’organizzazione è del Museo della Marineria e dell’Ufficio Turismo del Comune di Cesenatico, in collaborazione con Gesturist Cesenatico S.p.A.
Il catalogo della mostra è disponibile in vendita al bookshop del Museo della Marineria.

lorette
00giovedì 1 dicembre 2005 22:24


Il mercoledì dei genovesi

30 Novembre 2005




Nuova iniziativa del prestigioso Galata Museo del Mare di Genova. Ogni mercoledì fino al 29 marzo sarà possibile ai soli residenti a Genova una visita guidata gratuita alla scoperta dei quattro piani dello straordinario museo.
L’iniziativa denominata il “mercoledì dei genovesi” sarà una buona opportunità per i genovesi di riscoprire un aspetto fondamentale della loro storia, il rapporto con il mare, che ha determinato in larga parte l’identità di chi abita in questa grande città marinara.
Il Galata è stato inaugurato lo scorso anno, si chiama così perché ha preso il nome dal quartiere Galata che nel 1600 era un cantiere navale per la costruzione e riparazione delle galee. L’edificio in cui si trova il Museo è il più antico fra quelli che componevano l’antica darsena. Nell’area espositiva, che ha un’ampiezza di seimila metri quadri e si innalza su quattro piani, è possibile compiere un vero e proprio viaggio nel tempo alla scoperta dell’evoluzione della civiltà del mare e della navigazione.
I visitatori del “mercoledì dei genovesi” ed anche i normali visitatori avranno la possibilità di ammirare, oltre al resto, anche una nuova sezione permanente da poco inaugurata ed intitolata “Yachts portraits”. Si tratta di una interessante collezione di Beppe Croce composta da cento dipinti che risalgono in gran parte alla metà dell’Ottocento e fanno vedere quale è stata l’evoluzione degli Yachts tra il 1832 ed il 1907.
Si potrà ammirare anche un’altra mostra permanente dedicata ai transatlantici -“Transatlantici. Dall’Unità d’Italia alla Seconda Guerra Mondiale” – La mostra offre l’occasione per conoscere la vita che si faceva a bordo dei grandi transatlantici italiani che dal 1861 trasportarono tanti emigranti in cerca di una vita migliore.
Di durata limitata invece un’altra nuovissima mostra “Lavorare, lavorare, lavorare……preferisco il rumore del mare” opere inedite di Ugo Nespolo dedicate al mare che si concluderà l’8 gennaio 2006.

lorette
00sabato 3 dicembre 2005 10:36
Gente di mare in tv

NEWS 03 Dicembre 2005




Dopo carabinieri e poliziotti, ora tocca alla Guardia Costiera italiana partire alla conquista del mondo televisivo, con partner d’eccezione come Sony Pictures Television International e Palomar. Da domenica 4 dicembre giorno della Festa della Marina, infatti, Rai Uno manderà in onda alle 20.45 il primo episodio di Gente di mare, una fiction in tredici puntate (due episodi di 100 minuti per puntata), ambientate in Calabria, proprio dedicate alla Guardia Costiera delle Capitanerie di Porto.
Protagonista della serie è un giovane e brillante ufficiale della Guardia Costiera (Angelo Sammarco, interpretato da Lorenzo Crespi), che viene trasferito da Genova in Calabria, dove è nato e cresciuto, a dirigere il Circomare di Tropea.
L’anteprima del primo episodio di Gente di mare, è organizzata per sabato 3 dicembre, alle 10.00, presso la sala Conferenze (3°piano) della Capitaneria di Porto di Genova.
Presentata all’ultimo Mipcom di Cannes, la fiction è già stata venduta in Francia e Spagna ma ci sono trattative con più di venti paesi in tutto il mondo.
Le problematiche affrontate dalla Guardia Costiera, sono sempre d’attualità soprattutto quando si tratta di lotta all’immigrazione clandestina e ai pirati del mare e l’evento televisivo sarà sicuramente un importante veicolo di promozione dell’immagine e delle attività specialistiche della Guardia Costiera, con riflessi promozionali sull’intero settore nautico-portuale. La Guardia Costiera quest’anno presenta anche un’altra novità cioè quella di partecipare, insieme con il Ministero dell’Ambiente, al Motor Show di Bologna.

lorette
00sabato 3 dicembre 2005 12:42
Alla conquista del Polo Sud

News 02 Dicembre 2005




È un impresa veramente unica quella che tenterà di realizzare lo skipper quarantenne Davide Freschi, romano ma residente ad Olbia. Freschi tenterà di circumnavigare l’Antartide con una imbarcazione a vela chiamata “Giundungo”. La fantastica impresa che è cominciata nei giorni scorsi ad Olbia dove lo skipper è salpato insieme con il suo equipaggio di cinque uomini, non è mai riuscita a nessuno e dovrebbe essere realizzata in circa tre anni.
Davide Freschi è uno skipper professionista con un notevole curriculum nell’ambito della navigazione a vela, due anni fa si trovò per la prima volta in Antartide e nacque subito una forte passione per questo splendido ambiente che fece nascere il sogno di navigare a vela tra le isole e gli iceberg dell’estremo sud. Il sogno, si spera, diventerà realtà verso la fine di febbraio 2006 quando Freschi e i suoi compagni raggiungeranno il Circolo Polare Antartico per poi cominciare la navigazione intorno alla massa ghiacciata solcando le acque di tre oceani, Atlantico, Indiano e Pacifico.
La speciale imbarcazione utilizzata per realizzare la difficile impresa, che è stata denominata “Antarctica Sailing Project”, è un particolare cutter in acciaio di 15 metri. Molte le attrezzature speciali presenti a bordo che permetteranno l’attraversamento di un ambiente così esclusivo. Sarà dotato fra l’altro di sistemi satellitari per il controllo della rotta e delle condizioni del mare e per prevenire gli effetti di improvvise gelate, le temperature, infatti, possono raggiungere i -80 gradi, ed è possibile la formazione di blocchi di ghiaccio che bloccano la navigazione.
L’energia necessaria verrà da fonti rinnovabili quali il sole, il vento, le correnti marine mentre un impianto di dissalazione dell’acqua marina e un sistema di termoregolazione e riscaldamento consentirà di sopravvivere in autonomia per tre mesi.
La “Antarctica Sailing Project” non è solo una grande impresa sportiva, ma ha anche finalità scientifiche ed umanitarie, infatti sulla Giundungo saranno presenti due ricercatori che disporranno di un laboratorio scientifico attrezzato dal Decos dell’Università della Tuscia e gli uomini che partecipano alla missione distribuiranno nelle tappe in America Latina ed Africa viveri e medicinali.
Infine l’impresa, la cui conclusione è prevista nel 2010, verrà seguita a distanza dall’Istituto di Navigazione dell’Università Partenope di Napoli e dal Centro Internazionale Radio Medico (Cirm).

lorette
00giovedì 8 dicembre 2005 22:40
Nei mari di Melville

07 Dicembre 2005




Sarà presentato il 9 Dicembre a Pesaro presso Palazzo Gradari Enoteca 075 il libro “Nei mari di Melville” di Andrea Crostelli: un viaggio, un diario, uno svelamento autobiografico di questo poliedrico artista marchigiano, pittore, illustratore, fumettista, critico artistico e letterario.
L’appuntamento è per le 21.30 ed è previsto un recital di poesie con l’accompagnamento al piano del musicista jazz Michele Donati.
Quest’ultimo lavoro si presenta come una raccolta di immagini, di poesie e di prosa ispirate dal famoso racconto di Herman Melville Moby Dick, una raccolta tutta incentrata sul mare, sulla sua potenza, sulle creature che lo abitano e sulle avventure che lo hanno avuto come scenario fino a trasformarsi in un viaggio interiore, in un percorso di libertà in cui il filo conduttore è la ricerca dell’assoluto.

lorette
00giovedì 8 dicembre 2005 22:46
Inaugurato il sottomarino Enrico Toti

08 Dicembre 2005




Al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano è stato inaugurato ieri il sottomarino Enrico Toti. Dopo 38 anni dal varo in mare, avvenuto il 12 marzo 1967, il sottomarino riceve il battesimo in terra nella festa di Sant’Ambrogio.
Dopo la sua partenza da Cremona l’8 agosto il Toti è giunto a Milano nella notte “felliniana” del 13 agosto, accolto da oltre 100 mila persone. Dopo alcuni mesi di sistemazione e assemblaggio finalmente sarà possibile salire sul sommergibile ed ammirare il suo interno. Oggi partono le visite guidate e le prenotazioni sono già più di duemila.
Il sottomarino “S 506 Enrico Toti”, lungo 55 metri, è stato il primo sottomarino costruito in Italia dopo la II Guerra Mondiale da Fincantieri. Si tratta di un SSK (Submarine-Submarine Killer) ma, a dispetto del nome, era destinato all’individuazione di altri suoi simili nelle acque del Mar Mediterraneo (cosiddetto sommergibile di scoperta).
Il Toti potrà essere ammirato dai visitatori del Museo, a cui viene messa a disposizione anche una mostra nel Padiglione Aeronavale invece, la visita all’interno del sottomarino e a un’area riservata sono guidate e per accedervi si può acquistare il biglietto per il giorno stesso direttamente alla cassa del Museo (fino a esaurimento dei posti disponibili) o prenotare telefonicamente.
La visita durerà circa 20 minuti e si procederà a gruppi di 6 persone . Del Toti da gennaio ci sarà anche un documentario della durata di 54 minuti dal titolo “Aldilà del mare”.
Per l’occasione le Poste Italiane hanno emesso un francobollo da 0,62 euro dedicato al Toti e l’Azienda dei Trasporti milanesi già da fine novembre diffonde biglietti
per i mezzi pubblici con l’immagine del sommergibile.

lorette
00giovedì 8 dicembre 2005 22:50
Il Permafrost dell’Antartide

07 Dicembre 2005




In Antartide si trova una base italiana di ricerca “Mario Zucchelli” chiamata così in onore di colui che per 16 anni è stato alla guida del “Progetto Antartide” dell’ENEA e prematuramente scomparso nel 2003.
La base si trova precisamente nella zona denominata “Baia Terra Nova”. L’insieme delle strutture della base occupa un superficie di 7.500 mq e, a seconda del periodo, la si può raggiungere o con l’aereo (esiste infatti una pista di atterraggio ricavata sul ghiaccio marino) o con la nave.
Nella base italiana si stanno effettuando ricerche nell’ambito del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide) finanziato dal Ministero per l’Istruzione l’Università e la Ricerca e gestito dal consorzio che comprende CNR, ENEA, OGS, INGV.
Un importante risultato recentemente raggiunto da questo programma di ricerca è stata la scoperta del cosiddetto permafrost. Il permafrost è uno strato compatto e particolarmente duro di terreno ghiacciato. Del permafrost marino antartico si supponeva l’esistenza fin dagli anni 70. Della sua esistenza esistevano solo prove indirette come la misurazione delle onde sismiche sul fondale marino.
I ricercatori italiani, invece, hanno effettuato una perforazione nel “pack” con una apposita macchina. Dopo la perforazione dello strato di ghiaccio la trivella ha attraversato l’acqua profonda tre metri e, una volta giunta sul fondale, ha continuato la perforazione per altri tre metri ed è in quel punto che i geologi hanno notato una brusca diminuzione della temperatura con presenza di ghiaccio che normalmente in zone sottomarine non dovrebbero esserci.
Questo fa supporre che quello che oggi si trova sotto il fondale marino migliaia di anni fa era una terra emersa esposta a temperature tanto rigide da formare il permafrost poi sommerso dal mare a causa del riscaldamento del clima e la conseguente scioglimento dei ghiacci ed innalzamento del livello marino. Ora si tratta di studiare a fondo i campioni prelevati in Antartico per sapere quando è avvenuto il cambiamento climatico.

lorette
00mercoledì 14 dicembre 2005 22:02
Un mare…di whisky

10 Dicembre 2005




Dei pescatori dell’Irlanda del Nord sono riusciti a spiegare il mistero dell’incredibile pesca che avevano effettuato quando sono andati a recuperare le loro reti gettate in mare per la pesca dei gamberetti.
Le squadre sono rimaste sbalordite quando in tre sciabiche che erano state gettate separatamente tra loro, hanno trovato delle bottiglie di crema al whisky irlandese fra i gamberetti mentre pescavano fuori del litorale dell’Inghilterra. E non è finita sono rimasti ancor più stupiti quando hanno visto che in ogni pacco insieme ad ogni bottiglia c’erano anche due bicchieri!
È risultato che diversi pescherecci, in diversi punti del mare in quelle zone avevano trovato casualmente nelle loro reti i pacchetti regalo con dentro la crema al whisky irlandese Carolans.
Il whisky, prodotto in Irlanda faceva, parte di un carico di 8mila pezzi per un valore di 128000 dollari, un container, che era finito in mare durante il trasporto, ha spiegato da Dublino l’impresa produttrice, la C&C.
Le bottiglie erano confezionate in versione natalizia perché la nave che le trasportava in Spagna ha perso una parte del carico, durante una tempesta il mese scorso nel golfo di Biscaglia, ed erano destinate proprio al mercato di Natale. La corrente li ha poi trasportati fuori del litorale ad ovest dell’Inghilterra, proprio nella zona in cui i pescatori gettano le loro reti.
Non c’è che dire i pescatori si saranno fatti una gran bella bevuta dato che la crema di whisky, secondo la ditta produttrice è stata ritrovata in ottime condizioni, anche la scatola dell’imballaggio non si è deteriorata nonostante sia stata sul fondo dell’oceano per più di un mese.

lorette
00giovedì 29 dicembre 2005 11:49
Nuova datazione della crosta terrestre

27 Dicembre 2005


La crosta terrestre è la parte più superficiale del globo. È costituita da un sottile strato di rocce allo stato solido e la si può dividere in crosta continentale e crosta oceanica.
La crosta oceanica è caratterizzata da uno spessore più sottile rispetto alla crosta continentale, ma ha una densità maggiore; è composta da un sottile strato superficiale di sedimenti che ha uno spessore medio inferiore ad un chilometro al disotto del quale si trovano dei basalti ed ancora più sotto si trovano delle rocce magmatiche intrusive.
Recentemente scienziati dell’Università del Wyoming, dell’US Geological Survey, e della Woods Hole Oceanographic Institution, hanno stabilito il metodo più efficace per determinare l’età della crosta oceanica.
Il metodo, già usato efficacemente per determinare l’età delle rocce che si trovano sulla terra e per determinare i processi formativi della crosta continentale, viene definito “metodo degli zirconi” perché prende in esame gli zirconi che vengono datati con un sistema di datazione detto U/Pb (Uranio-Piombo).
Gli zirconi simili ai diamanti si trovano sotto forma di cristalli nelle rocce eruttive. Gli scienziati americani hanno accertato la presenza di piccolissimi cristalli di zircone nella crosta oceanica e ne hanno effettuato la datazione con il metodo U-Pb, scoprendo che il 25% dei campioni esaminati presentava un età di ben 2,5 milioni di anni più vecchio di quanto avevano stabilito le precedenti datazioni, meno precise, basate sul magnetismo.
Lo studio sarà particolarmente importante anche per capire come si è formata la crosta oceanica. La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica “Science”.

lorette
00giovedì 29 dicembre 2005 11:53
Spedizione scientifica sui fondali dello tsunami

28 Dicembre 2005




In questi giorni ricorre il primo anniversario di quella immensa tragedia che è stato lo “tsunami” nei paesi del sud-est asiatico, ovvero quello che si è verificato il 26 dicembre 2004 che è stato uno dei terremoti più violenti registrati negli ultimi cento anni ed ha prodotto un devastante maremoto che ha provocato centinaia di migliaia di vittime e danni incalcolabili.
Il maremoto si è prodotto perché l’epicentro del terribile sisma si trovava in mare e precisamente al largo della costa nord- occidentale di Sumatra alla profondità di circa 10 chilometri.
Recentemente un gruppo internazionale di scienziati ha esplorato per la prima volta il fondale marino dove è stato localizzato l’epicentro del terremoto del dicembre 2004. Gli studiosi volevano constatare direttamente gli effetti sul fondale prodotti dal terremoto.
I risultati della spedizione sono stati diversi da quanto gli scienziati si aspettavano considerata la particolare violenza del sisma. Sono state osservate un numero ridotto di frane sottomarine ed uno sconvolgimento del fondale meno esteso del previsto.
Secondo gli studiosi probabilmente gli effetti delle onde sismiche sono stati attenuati grazie ai materiali presenti nei fondali marini dove è stato localizzato l’epicentro del terremoto. Una delle frane più significative esaminate dai ricercatori si è sicuramente verificata più di mille anni fa mentre altri spostamenti in verticale del fondale marino sono più recenti e quindi da attribuire agli effetti del terremoto del 26 dicembre.
Lo studio sarà importante, anche, per fare migliori previsioni riguardo eventuali futuri terremoti.

lorette
00giovedì 29 dicembre 2005 11:55
Attenzione ai frutti di mare

29 Dicembre 2005




Tra i tanti prodotti del mare che spesso allietano le nostre tavole troviamo i gustosi frutti di mare. A questo genere di prodotti marini vengono appartengono i molluschi senza conchiglia (calamari, seppie), i molluschi con conchiglia unica (lumachine di mare, patelle), i molluschi bivalvi (cozze, vongole, ostriche).
Caratteristica principali di questi organismi marini è che si nutrono filtrando grandi quantità di acqua, anche 400 litri al giorno ed è proprio questa particolarità che produce dei grossi rischi per i consumatori meno accorti. Infatti oltre a trattenere il plancton e le varie particelle organiche di cui si nutrono i molluschi, nella loro azione di filtraggio dell’acqua marina trattengono anche diverse sostanze inquinanti che poi accumulano nella loro carne. Si tratta di metalli pesanti, ma anche di batteri ed altri agenti patogeni.
Per difendersi dai rischi che comporta il consumo di frutti di mare è consigliabile, nonostante certe abitudini alimentari di alcuni paesi rivieraschi, consumare i frutti di mare solo dopo averli cotti.
Esistono comunque delle precise normative sul commercio dei molluschi bivalvi vivi che prevedono fra l’altro l’allevamento in acque classificate e rispondenti a determinati requisiti, depurazione (usando cloro e ozono) e stabulazione per molluschi provenenti da acque non idonee.
Purtroppo tutte le precauzioni, che devono essere adottate per legge, non bastano ed è probabile che qualche agente patogeno, come vibrionacee o virus enterici, la facciano franca. Per questo gli esperti consigliano di consumare questi prodotti sempre cotti, di non raccoglierli per proprio conto e di non acquistarli da rivenditori abusivi. Infine per verificare se siano ancora vivi, come vuole la legge, si possono immergere in acqua fredda e se non hanno reazione e non chiudono le valve non vanno consumati.

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