La prima cosa da dire è senza dubbio la gioia di essersi rivisti dopo tanto tempo, si, ci siamo sentiti regolarmente al telefono, ma non è non sarà mai come poter passare del tempo insieme, comunque Lorenzo mi ha lasciato l’onere di scrivere qualche riga in proposito, speriamo di essere alla sua altezza, come narratore
Prima di passare al report della giornata a Trezzo, lo vorrei ringraziare pubblicamente della splendida cena che abbiamo fatto, un localino bavarese veramente carino
, dove ci siamo abbuffati
di specialità locali fatte a base di birra, salumi, spatzle, canederli, patate al forno e altri manicaretti e per far ricordare al nostro fegato di fare gli straordinari
, a conclusione della cena ci siamo fatti portare una bomba atomica di calorie, la fonduta di frutta, che, non lasciatevi ingannare dalla frutta
era composta da un piatto di mezzo metro di diametro pieno zeppo di pezzi di frutta la quale andava poi immersa in un recipiente di cioccolato fondente squagliato e tenuto così da una flebile fiammella in basso. Risultato, siamo usciti dal locale con l’affanno e il bottone dei pantaloni slacciato
Ma passiamo alla giornata su quello splendido spot che è Trezzo, giornata iniziata relativamente presto, ma la voglia era tanta che ci siamo alzati alle 4 per andare all’appuntamento con l’altro scapestrato del Branca in un autogrill dell’A4, dopo una veloce colazione e altri 15 min. di macchina finalmente arriviamo.
E’ ancora notte e quindi con calma cominciamo a preparare canne e montature, che finiscono in acqua appena si iniziava a percepire la posizione del cimino.
Passa un’oretta senza che si muovesse nulla, all’improvviso il Branca scatta in piedi e ferra... bene, dopo 5 minuti una bella anguilla fa mostra di se.
Anche io poso per la mia prima cattura a Trezzo, una splendido esemplare di chiocciolus acquaticus longobardae
Intanto l’omino della centrale ci rompeva i timpani con quell’arnese per togliere le alghe che altrimenti finivano nelle chiuse
Il tempo passa e dopo una bella partenza sulla mia canna, che è rimasta solo tale, il buon LOPEZ inizia un tiro e molla con un’altra anguillona, che però non voleva farsi fotografare e decideva di spezzare uno 0.25
proprio mentre stava entrando nel guadino, fate voi le proporzioni avendo rotto quel filo.
Manco solo io all’ appello e inizia a salirmi l’angoscia del cappotto Lombardo, ma Lorenzo mi rassicura dicendomi che le carpe di Trezzo non danno molta confidenza agli stranieri ma che una visitina la fanno sempre, detto fatto una bellissima specchi di tre kili e rotti accetta con piacere l’invito di una foto con me e dopo poco anche una reginetta non ha saputo dire no.
Le catture si susseguono con altre carpotte di circa un kilo fino a quando la mosella del LOPEZ a momenti non finiva in acqua e dopo un bel combattimento, con tanto di pubblico che nel frattempo si era avvicinato, richiamato dal canto del mulinello, ecco saltar fuori una specchi di quasi 5kili….bellissima
Per festeggiare apriamo un trancio di lardo di colonnata e accompagnato da un buon sangiovese ci prendiamo 5 minuti di relax.
La giornata prosegue con altre carpotte e altri bicchieri di vino, fino al momento di chiudere tutto e volgere un’ultmo sguardo verso l’invaso, con la mente che già pensava “a quando la prossima volta?”
Questo in sintesi il report della giornata, ma i ricordi di averla passata insieme a Lorenzo dopo tanto tempo, occupano uno spazio enorme nel mio cuore.
Grazie Lorè
ora cerca di ricavare un fine settimana libero che abbiamo un appuntamento con Paolo.
Ciao ciao