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CURIOSITA E NOTIZIE DAI MARI NEL MONDO

  • Messaggi
  • lorette
    00 04/01/2006 00:33
    Mediterraneo a rischio maremoto

    03 Gennaio 2006




    Ormai è trascorso un anno dal terribile maremoto che ha sconvolto molte famose località dell’Oceano Indiano ed oltre ha fare il punto sull’opera di ricostruzione si fanno considerazioni di carattere scientifico sulla possibilità di prevenire tali catastrofici eventi nelle aree che sono più a rischio. Anche il nostro Mediterraneo e l’Atlantico nord-orientale rientrano in queste aree a rischio maremoto.
    Per quanto riguarda la regione del Mediterraneo la causa principale si deve alla presenza di due placche tettoniche, quella africana e quella euro-asiatica, che premono una contro l’altra causando movimenti verticali che potrebbero produrre dei maremoti.
    Ma anche altre cause potrebbero provocare onde anomale nel Mediterraneo come collassi vulcanici e frane sia sulla costa che nei fondali non tanto profondi.
    Recentemente infatti si è verificata l’onda anomala di Ginostra causata da una frana dello Stromboli ed anche in passato si sono avuti maremoti un po’ in tutti i nostri mari. Da Trieste al Gargano per quanto riguarda l’Adriatico e poi sulle coste di Calabria, Sicilia, Campania ed altre regioni del Tirreno. Particolarmente violento lo “tsunami” provocato dal terremoto di Messina del 1908. Tuttavia non si aspettano eventi paragonabili a quello che ha sconvolto il sud-est asiatico.
    Comunque per prevenire possibili effetti catastrofici vengono messi a punto sistemi di allarme per le aree del Mediterraneo a maggiore rischio sismico. Si pensa di utilizzare dei sensori da collocare sul fondale capaci di rilevare quelle differenze di pressione nel fondale marino che indicano lo sviluppo di onde di maremoto, i sensori poi farebbero arrivare i dati rilevati ai centri specializzati tramite boe poste in superficie.
    Visto l’estensione limitata dei mari che formano il Mediterraneo i tempi di allarme per le popolazioni che vivono sulla costa sono molto ristretti. È un sistema molto costoso e non si sa se verrà adottato dai vari governi interessati. Attualmente esiste nel Mediterraneo un unico sistema di allarme “anti-tsunami” situato nell’arcipelago delle Eolie.

  • lorette
    00 04/01/2006 16:15
    Censimento della vita marina

    04 Gennaio 2006




    Altre sorprendenti scoperte arrivano dal grande censimento della vita marina cominciato nel 2000 e che coinvolge più di 1700 scienziati di 73 paesi.
    Questo enorme sforzo della ricerca internazionale denominato “Census of Marine Life”durerà 10 anni ed intende fare luce sulla distribuzione delle varie specie marine nei diversi oceani.
    Per la ricerca vengono utilizzati piccoli sommergibili sia automatici che con persone a bordo che sono in grado di esplorare profondità oceaniche mai raggiunte ed è proprio in queste profondità che viene scoperto il maggior numero di specie sconosciute fra queste, nuove forme di “cetrioli di mare”, di spugne carnivore, tanti microbi completamente sconosciuti. Di questi nuovi organismi marini verrà fatto l’esame del DNA.
    Il progetto internazionale di studio della vita marina non è solo un censimento ma anche una ricerca sul comportamento dei pesci, infatti in circa 1800 animali marini tipo squali, tartarughe, foche, leoni di mare ecc. sono stati inseriti dei trasmettitori satellitari che hanno permesso di seguire gli spostamenti degli stessi animali quando si trovano in prossimità della superficie marina.
    Con questo sistema si sono fatte delle scoperte alquanto curiose e sorprendenti. Ad esempio si è scoperto che i tonni riescono a percorrere 40.000 km in 600 giorni e che alcuni squali bianchi percorrono in 305 giorni un intero ciclo migratorio muovendosi a 50 km all’ora. Inoltre si è scoperto che le balene usano la grande dorsale oceanica per spostarsi da una parte all’altra del mondo.
    Poi sempre nell’ambito di questa ricerca ben 1550 sensori sono stati posizionati sui fondali dell’Oceano Atlantico per captare i segnali emessi dai rilevatori inseriti in 17000 salmoni in modo da studiarne le diverse abitudini in fase di migrazione.

  • lorette
    00 05/01/2006 08:26
    Mediterraneo sempre più tropicale

    05 Gennaio 2006




    Arrivano nuove conferme sul riscaldamento del Mare Mediterraneo. Già alcuni anni sofisticati studi scientifici avevano rilevato un notevole aumento della temperatura del Mediterraneo, ben superiore a quello degli altri mari.
    Il nuovo studio a cura della Ciesm (Commissione internazionale per l’esplorazione scientifica del Mediterraneo) ha esaminato gli strati più profondi del “Mare nostrum”.
    La Ciesm è stata fondata nel 1919 da alcuni Stati del Mediterraneo per favorire la ricerca scientifica utilizzando le stazioni di ricerca nazionali. La sede è nel Principato di Monaco.
    Attualmente, con l’entrata nel Ciesm della Svizzera e di altri paesi del Mar del Nord e del Mar Nero (che pur non avendo sbocchi diretti sul Mediterraneo sono comunque interessati alle ricerche in questo mare), i componenti della Commissione scientifica internazionale ammontano a 23 paesi con migliaia di esperti nelle varie discipline. La Ciesm è organizzata in comitati scientifici ed organizza periodicamente congressi e riunioni interdisciplinari.
    Per quanto riguarda la recente esplorazione effettuata nei bassi fondali del Mediterraneo si è rilevato che le acque a questa profondità stanno diventando sempre più calde e più salate. Inoltre si è potuto constatare che in seguito a questo riscaldamento si stanno diffondendo specie di animali marini provenienti dall’Oceano Indiano e Pacifico che addirittura stanno prendono il posto delle specie locali.
    La ricerca è stata effettuata utilizzando la nave oceanografica italiana “Universitatis” nella zona fra Sicilia e Sardegna.

  • lorette
    00 07/01/2006 17:20
    Nuovi progetti per difendersi dai maremoti

    New 07 Gennaio 2006


    Ad un anno dal terribile disastro provocato dallo “tsunami” nel sud-est asiatico si continuano a studiare efficaci sistemi per evitare che nel futuro si ripetano tragedie simili.
    Si è già parlato di sistemi preventivi con allarmi anti-tsunami basati su di una rete di boe che dotate di sensori sottomarini segnalerebbero movimenti anomali sotto la superficie del mare.
    Sì è parlato anche dell’importanza che hanno le foreste di mangrovie nell’assorbire la terribile energia sprigionata dalle onde anomale chiamate “tsunami”, infatti, nel maremoto dello scorso anno si è verificato che nello Sri Lanka, dove le mangrovie erano maggiormente presenti, i danni sono stati più limitati.
    Recentemente è stata progettata una particolare abitazione a prova di maremoto. Il progetto si deve al “Seanseble City Laboratory” che fa parte del famoso Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston ed è diretto dall’ingegnere-architetto italiano Carlo Ratti.
    L’abitazione è stata studiata in base alle osservazioni fatte sulle case distrutte dal maremoto del dicembre 2004. Si tratta di una costruzione di 123 metri quadri in cui sono stati utilizzati materiali di provenienza locale e che potrà resistere ad un onda ben cinque volte superiore a quella dello scorso anno. Non possiede muri portanti perpendicolari alla direzione da cui potrebbe provenire un onda anomala, le pareti divisorie sono in bambù e poggia su di una piattaforma sopraelevata in modo che l’acqua possa scorrere al disotto.



    [Modificato da lorette 07/01/2006 17.21]

  • lorette
    00 09/01/2006 08:28
    Calamaro gigante sotto ghiaccio

    08 Gennaio 2006


    Il Melbourne Aquarium in Australia, ha aggiunto una nuova ed insolita attrazione alla sua collezione di creature del mare. Un calamaro gigante (Architeuthis dux), conservato in un enorme blocco di ghiaccio, sarà la star dell’esposizione “Mostri degli Abissi”.
    L’esemplare di 7 metri è stato pescato nelle acque tra la Tasmania e la Nuova Zelanda.
    Questa creatura misteriosa, che vive a mille metri di profondità proprio per il fatto che vive nelle profondità marine è ancora poco conosciuta. Proprio quest’anno, per la prima volta, due scienziati giapponesi, Tsunemi Kubodera, del Museo nazionale delle scienze, e Kyoichi Mori, dell’Associazione Ogasawara per l’osservazione delle balene, entrambi di Tokio, sono riusciti a filmare un l’animale di otto metri, a 900 metri di profondità, nel Pacifico settentrionale.
    Il curatore dell’acquario, Nick Kirby, su ABC News on line, spiega che mentre il calamaro gigante non è tanto inusuale, è piuttosto raro che venga catturato e sicuramente questo esemplare all’interno dell’acquario spaventerà diversi visitatori. Il modo in cui è esposto, infatti, con i tentacoli e gli occhi prominenti danno proprio l’impressione che l’animale sia sul punto di saltare fuori dal ghiaccio.


  • lorette
    00 15/01/2006 19:54
    Una crociera subacquea

    New 15 Gennaio 2006




    Se la consueta vacanza al mare o la crociera in
    qualche mare tropicale non vi soddisfa più
    si prospetta nel prossimo futuro una nuova possibilità
    per chi ama il mare anche come luogo di svago.
    La novità sta nel fatto che grazie ad un
    “imprenditore subacqueo” un certo Bruce Jones
    sarà possibile compiere una speciale crociera
    non solo in superficie ma anche sott’acqua.
    Il fantasioso imprenditore infatti ha intrapreso
    la costruzione di un fantastico sommergibile
    da crociera chiamato naturalmente “Poseidone”
    di cui si prevede il varo nel 2008.
    I posti disponibili sul sottomarino saranno
    una settantina e chi li occuperà avrà la possibilità
    di godersi gli spettacolari scenari dei fondali marini
    magari cenando a lume di candela nel previsto
    ristorante a cinque stelle.
    Il “Poseidone” sarà in grado di raggiungere
    gli 86 metri di profondità, avrà un’autonomia sott’acqua
    di 200 ore ed una velocità in superficie di 33 km orari.
    Sarà dotato di un minisommergibile in grado
    di allontanarsi dal sottomarino-madre per effettuare
    escursioni o fughe in caso di incidente.
    La quantità di ossigeno permette tre giorni
    di crociera mentre la riserva, in caso di necessità,
    garantisce la sopravvivenza per dieci giorni.
    La sala panoramica consente una suggestiva veduta
    della barriera corallina e dei pesci.
    Purtroppo questa meraviglia non sarà accessibile
    a tutti visto l’alto prezzo delle camere extra-lusso
    di cui e dotata l’imbarcazione che sarà
    di ben 1900 euro per notte.

  • lorette
    00 17/01/2006 08:28
    Una piroga di 8mila anni

    New 16 Gennaio 2006




    Il lago di Bracciano è il più famoso lago del Lazio ed è uno dei più grandi d’Italia. Presenta una superficie di quasi 58 chilometri quadrati ed una profondità di 160 metri. Questa zona è molto interessante non solo dal punto di vista ambientale ma anche per la presenza di importanti testimonianze archeologiche come il villaggio sommerso della “Marmotta” considerato il sito neolitico più importante d’Europa.
    Ed è proprio in questo villaggio preistorico che recentemente è stata fatta una straordinaria scoperta. Si tratta di una bellissima piroga di ottomila anni fa lunga più di dieci metri è ricavata da un unico tronco di quercia scavato all’interno. La piroga che sarebbe stata in grado di affrontare anche il mare aperto è stata trovata sepolta a dieci metri di profondità ed era ancora in fase di costruzione.
    È la seconda piroga rinvenuta nelle acque del lago presso il villaggio neolitico “La Marmotta” entrambe ritrovate incomplete e con gli attrezzi usati per costruirle come asce e raschiatoi sparsi intorno a loro. I motivi per cui il lavoro di costruzione venne improvvisamente interrotto ed il villaggio abbandonato non sono ancora conosciuti.
    Si ritiene che gli abitanti di questo antico villaggio siano arrivati via mare dalle coste del Medio Oriente e che quindi erano già dei veri e propri lupi di mare. Il ritrovamento della seconda grande piroga confermerebbe questa teoria perché la solidità della primitiva imbarcazione avrebbe consentito di affrontare anche il mare aperto.

  • lorette
    00 17/01/2006 08:32
    Pianificare la crociera

    New 17 Gennaio 2006


    “La pianificazione della crociera” è il titolo della conferenza che si svolgerà mercoledì 18 gennaio, alle ore 21, al Circolo Nautico “Amici della Vela” di Cervia, per spiegare tutti i segreti di un viaggio in mare.
    Le conferenze sono tenute da Pier Paolo Marini, che utilizzerà testi di Pietro Caricato, Pero Ottone, Flavio Guglielmi, Angelo Preden, Elisabetta Eordegh, Mario Deventag e lo stesso Per Paolo Marini.
    Dopo aver introdotto l’argomento, Marini parlerà della motivazione, del “perché si viaggia”, per poi passare ai doveri del comandante ed ai controlli dell’imbarcazione e dell’attrezzatura. Marini terminerà la conferenza con una discussione sull’equipaggio e sulla vita di bordo.
    Secondo appuntamento con Marini è previsto per martedì 24 gennaio, sempre alle 21 e sempre al Circolo Nautico di via Leoncavallo, con una conferenza su “La partenza”. Si analizzeranno vari aspetti, tra cui il breefing del comandante, la cambusa, la pianificazione delle rotte, il radiotelefono, il meteo e le previsioni del tempo.
    Ultimo appuntamento con il ciclo di conferenze è per martedì 31 gennaio, sempre alle 21 al Circolo Nautico, con un incontro intitolato “La navigazione”. Si parlerà della traversata, della navigazione notturna e dello spirito del crocerista.








    [Modificato da lorette 17/01/2006 8.33]

  • lorette
    00 18/01/2006 13:36
    Il caviale, un cibo proibito

    Sono le uova di pesce più ricercate al mondo, e le più costose: al dettaglio in Europa costano tra 200 e 600 euro all'etto. E sempre più care saranno, perché il commercio di uova di storione - meglio note come caviale - sarà presto illegale.

    16 gennaio 2006


    Questa è la minaccia della Cites, organismo delle Nazioni unite che regolamenta il commercio di specie viventi minacciate. L'annuncio è stato dato ieri a Ginevra: la Cites non approverà le quote di export di caviale chieste per il 2006 da Iran, Russia, Azerbaijan e Kazakhstan, i quattro paesi produttori affacciati sul mar Caspio, finché questi non forniranno notizie precise sullo stato della popolazione di storioni. Dal Caspio viene almeno l'80 percento del caviale messo sul mercato mondiale negli ultimi anni. Ma se vogliono esportare, ha dichiarato ieri il segretario generale della Cites, Willem Wjinstekers, «devono dimostrare che la quantità di pesca e di export proposte riflettono la tendenza reale della popolazione» di storioni. La Cites sospetta invece che le quote richieste non tengano conto né del declino della popolazione, né della pesca illegale. Da tempo ormai la Cites cerca di regolamentare in modo più severo il commercio di caviale. La Convenzione sul commercio internazionale di specie minacciate, a cui aderiscono 169 paesi, cataloga flora e fauna in diversi elenchi: per le specie a rischio di estinzione è vietato ogni commercio internazionale; per quelle minacciate l'export è limitato. È il caso del caviale, le uova non fertilizzate di una delle 27 specie note di storione (Acipenseriformes), gruppo di pesci molto antico che popola le acque costiere e interne di diversi paesi in Asia, Europa e Nord America. I caviali più ricercati vengono proprio dal Caspio: l'osietra, il sevruga, e il più ricercato di tutti, il beluga, dallo storione Huso Huso che può raggiungere i 100 anni di età e 2 tonnellate di peso.

    Alla Cites però stimano che la popolazione di storioni sia scesa del 70% dagli anni '70. Sono pesci che vivono in media 40 anni ma raggiungono la maturità sessuale tra i 6 e i 25 anni, e le femmine non sono fertili tutti gli anni. Le nascite così non tengono dietro alle morti: la pesca è la prima minaccia (se ne pescano troppi); le altre sono la perdita degli ecosistemi vivibili, l'inquinamento. Dunque tutte le specie di storione sono protette dalla Cites dal 1998. Da allora tutto il caviale esportato, importato e riesportato deve avere un documento della Cites (rilasciato dai singoli governi), rispettando un sistema di quote riviste di anno in anno.

    Non è noto quale quota chiedessero per il 2006 i quattro paesi del Caspio, salvo che era minore di quella del 2005 (105 tonnellate complessive), che a sua volta era inferiore alle 147 tonnellate del 2004, che era crollata rispetto alle 300 tonnellate del 2003. La quantità prodotta diminuisce sia perché declina la popolazione di pesci, sia perché aumenta il commercio illegale (senza contare che nei paesi produttori c'è un ampio consumo interno, in gran parte non regolamentato).

    Pesca e commercio illegale sono un grande business. Unione europea, Svizzera e Stati uniti, che hanno importato l'85% di tutto il caviale venduto legalmente tra il 1998 e il 2003, ha sequestrato nello stesso periodo 12 tonnellate di merce illegale. Ma il contrabbando ha dimensioni ben più ampie: Traffic, organismo di controllo che coopera con la Cites, non azzarda stime, ma secondo Armen Petrossian, il maggior importatore di caviale in Europa, il mercato nero si aggira sulle 100 tonnellate all'anno, quasi quanto il mercato legale. Petrossian spiega (all'agenzia Reuter) che il bando sull'import di beluga decretato a settembre dagli Usa ha avuto l'effetto contrario: far salire prezzi e contrabbando.

    Sulle coste iraniane del Caspio intanto cresce il malumore: l'Iran, dicono là i pescatori, punisce la pesca illegale e organizza la pesca rispettando i periodi riproduttivi; ha anche dimezzato il numero dei pescatori negli ultimi 15 anni, con programmi di occupazione alternativa. La pesca illegale invece fiorisce nelle acque dei vicini, dicono - ma ora, quando in febbraio ricomincerà la stagione della pesca, il bando dell'export colpirà tutti.

  • lorette
    00 21/01/2006 12:27
    Fermata portaerei Clemenceau

    New 21 Gennaio 2006




    Era considerata il gioiello della Marina Militare francese la portaerei “Clemenceau” entrata in servizio all’inizio degli anni sessanta e posta in disarmo nel 1997. La grande nave doveva essere definitamene smantellata in India, ma una clamorosa azione di protesta da parte di attivisti dell’organizzazione ambientalista internazionale Greenpeace ha bloccato il viaggio, previsto senza ritorno, della grande nave verso le coste indiane.
    I motivi che sono all’origine della protesta degli ambientalisti sono da ricercarsi nel fatto che la Clemenceau conterrebbe ancora diverse centinaia di tonnellate di amianto particolarmente pericoloso sia per l’ambiente che per i lavoratori indiani già scarsamente tutelati.
    La portaerei partita da Tolone lo scorso 31 dicembre stava per attraversare il Canale di Suez quando è stata clamorosamente abbordata da due militanti di Greenpeace che una volta saliti a bordo hanno innalzato uno striscione che diceva “Porta-amianto, fuori dall’India”.
    In seguito a ciò il governo egiziano ha per ora vietato l’ingresso nelle proprie acque della nave francese richiedendo al Ministero della Difesa francese la necessaria documentazione così come previsto dalla “Convenzione di Basilea” che regola il trasporto di materiali pericolosi.
    Secondo questo trattato anche le navi da smantellare, comprese quelle militari, sono da considerarsi rifiuti. Se non saranno presentati tutti i documenti richiesti la portaerei dovrà fare ritorno al porto di partenza così come era già avvenuto nel 2004 quando era stata la Grecia a vietare alla Clemenceau l’attraversamento delle proprie acque.






    [Modificato da lorette 21/01/2006 12.28]

  • lorette
    00 25/01/2006 15:18
    La balena del Tamigi

    25 Gennaio 2006




    Purtroppo non è sopravvissuta la balena avvistata nei giorni scorsi nelle acque del Tamigi in pieno centro di Londra. Willy, così era stato chiamato il grande cetaceo, è deceduto durante il tentativo di salvataggio da parte di una squadra di soccorritori che avevano issato il grande animale marino a bordo di una chiatta nel tentativo di riportarlo in mare.
    La balena di Londra appartiene ad una specie rara e protetta di “iperodonte dal rostro” (Hyperoodon ampullatus) che vive nel Nord-Atlantico e normalmente caccia a grandi profondità.
    Gli esemplari di questa specie possono raggiungere i dieci metri di lunghezza, quello finito nel Tamigi era lungo all’incirca 5 metri e pesava 7 tonnellate. Detti anche “iperodonti boreali” assomigliano ad enormi delfini con il muso a forma di becco.
    Non si sa il perché “Willy” sia finito nel famoso fiume che attraversa Londra e sia risalito per ben 30 miglia portandosi all’altezza del ponte di Westminster davanti alla sede del parlamento inglese, per ora si fanno solo delle ipotesi. L’animale potrebbe essersi smarrito allontanandosi dal gruppo oppure potrebbe spinto verso riva perché malato, eventualità questa considerata abbastanza consueta.
    Per diverse ore il grande cetaceo ha dato spettacolo richiamando sulle sponde del Tamigi migliaia di londinesi muniti di telecamere o macchine fotografiche per riprendere lo straordinario evento. Anche la televisione ha seguito l’evento in diretta portando in tutto il mondo le immagini della strana presenza di una balena nel fiume.
    Dopo aver corso alcune volte il rischio di spiaggiarsi grazie all’opera dei soccorritori e della gente, che tirava sassi per cercare di allontanarlo dalla riva, Willy sembrava dovesse farcela avendo preso la giusta via che lo avrebbe riportato verso l’Oceano. Purtroppo però la balena si è arenata su di una secca ed i soccorritori hanno pensato di issarla su di una chiatta che avrebbe fatto arrivare il grande cetaceo fino all’estuario per poi proseguire fino al mare aperto a bordo di una nave. Il tentativo di salvataggio si è interrotto a causa della morte della balena dovuta a convulsioni. Ora si pensa di conservare in un museo i resti dello sfortunato animale marino che tanto ha commosso gli inglesi ed anche tutti quelli che hanno seguito in tutto il mondo la sua triste fine.

  • lorette
    00 25/01/2006 15:21
    Chiedetelo al mio cielo e…Il Pescatore

    25 Gennaio 2006




    Dopo “I Silenzi della Sera” e “Oltre lo Sguardo”, il poeta Nino Falato ci ha regalato un altro capolavoro: “Chiedetelo al mio Cielo”. 78 composizioni contenute in un volume di 120 facciate, edito da “Il Sipontiere” per i tipi di “Armillotta”.
    Scrive Antonio Tomaiuoli nella prefazione: (...)L’impegno artistico di Nino Falato è dar voce e colore, esistenza ed immediatezza alle presenze che la comune sciatteria ignora (...) Silenzioso guarda, ascolta, toglie il velo, rompe i muri dell’ostilità, accoglie in sé , trasfigura e consegna un mondo (i suoi “sogni”!) autentico nella sua stupefacente semplicità. Operazioni, queste, struggevolmente sincere ed istintive, prive degli espedienti del mestiere e della retorica”.
    In questa raccolta è presente anche la poesia “Il Pescatore” e la nostra recensione, che qui di seguito riportiamo, unitamente alla versione integrale della stessa che desideriamo offrire agli affezionati lettori di “Mareinitaly” ed a quanti amano il mare.
    “Può sembrare impossibile associare la figura di Nino Falato al “pescatore” visto che appartengono a due mondi diversi. Il primo, maresciallo della Guardia di Finanza in pensione, per anni servitore dello Stato e difensore degli interessi dei cittadini, il secondo, colui che dal mare trae sostentamento per sé e per la propria famiglia, da ciò che la rete gli riserva quotidianamente.
    Ad unire queste due meravigliose figure, però, galeotta è stata la poesia, quel sentimento che ti travolge e ti fa sentire diverso, che ti proietta in un mondo quasi surreale, che dà al tuo essere abitatore di questo pianeta, una dimensione che va oltre il consentito.
    La poesia il “Pescatore” ci dice l’autore, “nasce e prende corpo in un caldo pomeriggio d’estate durante una delle mie solite passeggiate lungo la scogliera. Distrattamente, nel volgere lo sguardo all’orizzonte, noto una barca ed il pescatore che, ricurvo sui remi, con poderose vogate, lentamente si avvicina alla terra ferma. Il mare, la barca, il pescatore, tre elementi che fanno scattare in me l’estro poetico. Torno a casa e... di getto butto giù i primi versi”.
    È una delle composizioni più belle e struggenti partorite dalla mente del nostro poeta, premiata in diversi concorsi. Il pescatore, figura emblematica tanto cara ed amata dal popolo sipontino, che con il suo infaticabile, e molto spesso rischioso lavoro, offre alla economia della città un notevole contributo.
    L’autore descrive in venticinque versi, divisi in quattro strofe, “il pescatore” esaltandone i momenti più intensi della sua giornata in mare, carichi di tanta partecipazione che, a volte, va oltre l’umano. Il pescatore ha l’alba negli occhi / stringe tra le mani preghiere di vento / e fremiti di voli di gabbiani/.
    Inizia così il fantastico dipinto del poeta. L’alba, il vento, il volo dei gabbiani sono la vera essenza per il pescatore che, non pago della fatica quotidiana, sogna e... s’addormenta su culle di nostalgie / chiuse in bianche conchiglie portate / dalle onde da spiagge lontane. (...) Si china a baciare il mare / là dove caddero preghiere di stelle / nell’ora della furia dei nembi.
    Egli prega e bacia il mare e (...) getta reti rattoppate di speranza / per raccogliere brividi d’argento / trinati da guizzi di plenilunio. (...). Anche di fronte alle avversità ed alla sofferenza del quotidiano, (...) il pescatore non piange, accarezza / il dolore chiuso in cicatrici di sale, / non si arrende, ma trova la forza di cantare (...) al soffio del grecale la canzone / antica del pane sudato e racconta / di una ninfa vestita di corallo nata / da un fiore di spuma in una notte di luna.
    Al calar della sera il pescatore “tira a terra” la barca e... nel volgere lo sguardo al mare, alla luna, che si riflette sullo sciabordìo delle onde che s’infrangono sulla scogliera (...) non piange, accarezza il dolore...

  • lorette
    00 25/01/2006 15:24

    Le ostriche cattolichine

    25 Gennaio 2006





    Fra le tante bontà che vengono pescate nei nostri mari possiamo trovare anche un particolare tipo di ostrica veramente gustosa che si pesca in pochi esemplari al largo di Cattolica, nota località balneare della Riviera Romagnola. Le ostriche di Cattolica (Ostrea edulis) si trovano a circa due miglia dalla costa in un banco naturale ed è un fatto molto raro.
    Il banco è ricomparso recentemente dopo quasi 40 anni di assenza. Un tempo, infatti, le ostriche venivano pescate in abbondanza e venivano mandate in Francia ed in Spagna dove erano allevate per aumentarne le dimensioni. Ora i banchi naturali di ostriche sono due uno si sviluppa sottocosta tra Cattolica e Senigallia e l’altro più al largo tra Cattolica e Rimini.
    L’Ostrea edulis, chiamata anche ostrica europea, presenta forma piatta, ha un ottimo sapore e viene più apprezzata della ostrica lunga francese e a detta degli stessi francesi che commercialmente sono disposti a pagare per il prodotto di Cattolica quasi il doppio rispetto a quello francese.
    Attualmente il consumo italiano è di 5.700 tonnellate di ostriche: la produzione di ostriche piatte è stimata in 4.000 tonnellate a fronte delle 100 mila raccolte in Francia.
    Purtroppo è poca la quantità di questo eccellente prodotto che viene pescata tra novembre e fine primavera. Le ostriche vengono pescate da imbarcazioni munite di draga che raschia il fondo marino e una volta a bordo vengono messe in particolari contenitori per poter essere depurate in mare aperto.
    A Cattolica oltre alle ostriche si possono trovare altre specialità ittiche come vongole, lumachini e cozze allevate negli impianti di molluschicoltura.

  • lorette
    00 29/01/2006 15:57
    Carnevale all’Acquario di Genova

    29 Gennaio 2006


    All’Acquario di Genova il Carnevale 2006 si festeggia per un mese intero!
    Dal 4 al 28 febbraio speciali animazioni itineranti lungo il percorso espositivo consentiranno a tutti di immergersi nel mondo delle tartarughe.
    Esperti biologi e naturalisti incontreranno i visitatori interessati e li accompagneranno per una visita guidata gratuita della durata di circa mezz’ora alla scoperta della biologia e dell’ecologia di questi antichissimi rettili di terra e di mare ospiti della struttura.
    Rispettando la filosofia edutainment che caratterizza l’Acquario di Genova, le animazioni offriranno spunti educativi e didattici in modo divertente, coinvolgente e interattivo. Oltre a vivere questi incontri di approfondimento tematici, i visitatori potranno portare a casa in omaggio divertenti cappellini e calendari a tema tartaruga.
    Le visite guidate si svolgeranno tutti i weekend del mese di febbraio quattro volte al giorno (ore 10, 10.30, 14.30 e 15) e dal 18 al 28 anche nei giorni feriali due volte al giorno (ore 14.30 e 15) e saranno comprese nel prezzo del biglietto di ingresso alla struttura.
    L’appuntamento sarà nella Grande Nave Blu, di fronte al nuovo terrario del Madagascar: qui i visitatori potranno conoscere la testuggine aracnoide comune (di terra) (Pyxis arachnoides), specie endemica malgascia fortemente a rischio e riprodotta presso la struttura genovese grazie al protocollo di intesa della struttura con il governo dell’isola africana.
    Accanto al terrario, verranno quindi illustrati i diversi progetti di conservazione e sensibilizzazione che l’Acquario di Genova e la Fondazione Acquario di Genova portano avanti, tra i quali: il recupero e l’accoglienza di animali importati illegalmente e sequestrati, l’ospedalizzazione di Caretta caretta o altre tartarughe marine in difficoltà, entrambi condotti in stretta collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, il progetto di studio e conservazione di una tartaruga palustre (Emys orbicularis ingauna) originaria dell’area albenganese, la partecipazione a Shellshock, campagna internazionale di raccolta fondi per la conservazione di testuggini e tartarughe promossa dall’Associazione
    Europea di Zoo e Acquari.
    Alcuni di questi progetti sono resi possibili, oltre che grazie alle competenze e al lavoro dei biologi, veterinari e acquaristi della struttura, anche grazie al supporto di alcune aziende che, come Sammies by Samsonite, si impegnano concretamente in attività di salvaguardia ambientale.
    La tappa conclusiva della visita si svolgerà davanti alla vasca della Laguna del Madagascar, dove sarà raccontata la storia di Cuba, un esemplare di tartaruga verde importata illegalmente da un ignoto turista e arrivata all’Acquario di Genova il 17 aprile 2000 all’interno di uno scatolone con una breve lettera che ne rivelava la data di nascita (agosto 1996) e la provenienza: l’isola di Cuba.
    L’iniziativa si sposa pienamente con la mission della struttura, da sempre impegnata a sensibilizzare ed educare il grande pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici attraverso la conoscenza e l’approfondimento delle specie animali e dei loro habitat.













  • lorette
    00 29/01/2006 16:02
    Anche l’Italia per fermare la caccia alle balene

    New 29 Gennaio 2006




    Continua nelle acque dell’Antartico l’azione di protesta dei militanti di “Greenpeace” per contrastare la cattura delle balene da parte di navi giapponesi a questa protesta si associano ben 17 nazioni di ogni parte del mondo.
    Ricordiamo che dal 1986 è in corso una moratoria che vieta la caccia commerciale delle balene permettendola solo per motivi scientifici. Il Giappone, come è ormai risaputo, continua a cacciare i grandi animali marini giustificandosi con dubbie motivazioni scientifiche.
    Ultimamente le catture di balene da parte del Giappone sono addirittura aumentate tanto da provocare una vera e propria protesta internazionale a cui recentemente si è unita anche l’Italia. La protesta formale sottoscritta dall’Italia insieme ad altri 16 paesi (Argentina, Australia, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Messico, Nuova Zelanda, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Svezia) è stata consegnata al Ministro degli Esteri e a quello della Pesca del Giappone.
    Con questo atto di protesta si chiede al paese in causa di chiudere immediatamente l’intensa caccia alle balene che si sta attuando in contrapposizione a quanto richiesto dalla “Commissione Baleniera Internazionale” che aveva invitato il Giappone a diminuire il numero delle catture.
    La Commissione Baleniera Internazionale opera dal 1946 con lo scopo di garantire la conservazione della popolazione di balene. All’interno di questa Commissione l’Italia, che vi ha aderito nel 1990, ha da sempre mantenuto una posizione favorevole al mantenimento della moratoria riguardante la caccia alle balene e continua, anche, a sostenere la posizione di chi vuole allargare ulteriormente le aree di protezione per balene ed altri cetacei.

  • lorette
    00 04/02/2006 15:21
    Il ritorno dei piranha

    News 04 Febbraio 2006




    La società di produzione francese Wild Bunch ha intenzione di realizzare un remake di Piranha, il cult movie del 1978 di Joe Dante con protagonisti i voracissimi pesci tropicali.
    Nel film del 1978 il governo degli Stati Uniti alleva in un laboratorio segreto, per scopi bellici, una speciale razza di piranha particolarmente famelica e aggressiva. I feroci pesci sfuggono accidentalmente al controllo e si disperdono fra le acque costiere, facendo una strage.
    Il film aveva già subito un rifacimento nella versione televisiva del 1995 di Roger Corman, ma questa volta l’intenzione è quella di portare il tutto sul grande schermo e Chuck Russell (già autore dello script di un altro remake di un classico del genere, quello di Blob – Il fluido che uccide del 1988) è già al lavoro sulla sceneggiatura e forse si occuperà anche della regia.
    Il film avrà un budget compreso tra i 16 ed i 20 milioni di euro e sarà girato negli Stati Uniti a partire dal marzo o dall’aprile prossimi, mentre l’uscita del film è prevista per il 2007. Nel rifacimento la storia è ambientata nel lago vulcanico Havasu di origine preistorica, da sempre isolato dal resto del mondo, dove vive un gruppo di piranha primordiali che a causa di una falla provocata da un terremoto viene liberato e misteriosamente la gente comincia a sparire…

  • lorette
    00 04/02/2006 15:40
    Scoperto il vertebrato più piccolo del mondo

    "paedocypris progenetica"

    News Del 25-01-2006




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    Scoperto il vertebrato più piccolo del mondo


    Un piccolissimo pesce scoperto nell'isola indonesiana di Sumatra si è rivelato l'animale vertebrato più piccolo del mondo. Lo afferma uno studio pubblicato sui Proceedings of The Royal Society, Biological Sciences.
    Il microscopico vertebrato è stato chiamato dai suoi scopritori "paedocypris progenetica" ed è imparentato con la carpa, anche se le sue dimensioni sono molto più ridotte: non arriva infatti a 8 millimetri (7,9 per la precisione) di lunghezza.
    Proprio questa riduzione delle dimensioni ne fanno - per un solo millimetro - il vertebrato più piccolo del mondo. Un record che era finora detenuto da un altro pesce, un gobbio (cioè un pesce teleosteo, con lo scheletro completamente ossificato) scoperto nella regione indo-pacifica.
    A scoprire e a descrivere il nuovo animale da record è una équipe di esperti guidati da Tan Heok Hui e Maurice Kottelat, del Museo Raffle di studio della Biodiversità a Singapore. L'esemplare maschio di "paedocypris progenetica" è stato scoperto in una palude le cui acque avevano un livello di acidità molto elevato.
    I ricercatori hanno osservato che, nonostante le sue minuscole dimensioni, lo "paedocypris progenetica" presenta degli alettoni pelvici dotati di muscoli eccezionalmente grandi che il pesce utilizza per afferrare la femmina durante l'atto sessuale
    "Si tratta di uno dei pesci più strani che mi sia capitato di vedere durante la mia esistenza - ha commentato Ralf Britz, zoologo del Museo di Storia Naturale di Londra, che ha analizzato lo scheletro dell'animale - vive in acque molto acide, addirittura cinque volte più acide della pioggia, e presenta questi alettoni straordinari"
    Gli scienziati hanno potuto osservare anche che questo pesce è dotato di un corpo trasparente anche da adulti, mentre di solito questo accade con le larve. Inoltre vive in acque molto scure. Gli scienziati sono anche convinti che nel corso degli ultimi anni siano state perse molte popolazioni di questo minuscolo pesce a causa della trasformazione dell'ambiente naturale: "spero che si avrà il tempo per studiare sono questa specie prima che il suo habitat scompaia definitivamente", ha commentato Ralf Britz.




    [Modificato da lorette 04/02/2006 15.54]

  • lorette
    00 09/02/2006 23:30
    Fogli di mare

    news 08 Febbraio 2006




    La cucina, come vediamo è sempre più aperta a nuove tendenze e ad originali tecniche che la portano sempre più a varcare nuove frontiere.
    Il “quaderno di fogli di pesce”, realizzato dallo chef Carlo Cracco, è un modo originale di comporre un piatto usando sapori tradizionali.
    Fatto di veri e propri fogli impilati e raccolti che possono essere sfogliati come libro, il quaderno può essere annusato e staccato per essere cucinato, spezzettato e condito in insalata, insieme alle verdure. Oppure tagliato a listarelle e cotto come una pasta vera e propria.
    Ottenuto tritando sogliole, polipi, o salmoni, l’impasto una volta steso, viene cotto in forno. Il pesce trattato in questo modo conserva tutto il suo aroma, e la stessa tecnica prossimamente verrà adoperata per trattare anche carne e verdure.

  • lorette
    00 13/02/2006 10:46
    Navi da crociera da guinness

    New 12 Febbraio 2006




    Come si chiama il grattacielo galleggiante più grande del mondo? Ancora nessuno lo sa, quello che è certo è che si tratta di una nave da crociera di 378 metri di lunghezza, 49 di larghezza e 77 di altezza e che verrà varata nell’autunno del 2009 dalla statunitense Royal Caribbean international, la seconda compagnia crocieristica al mondo. La battaglia del comfort tra trasporti aerei e trasporti navali è diventata un botta e risposta senza tregua, dalla palestra sul jumbo al campo da golf sul ponte della nave, ma la nuova proposta della Royal Caribbean sembra aver battuto ogni record: piste di pattinaggio sul ghiaccio, muri per il free climbing e piscine per il surf sembrano costruiti apposta per farci dimenticare di essere in mezzo al mare. Che siano questi i servizi che fanno la differenza quando si prenota una crociera? La costruzione delle città galleggianti sembra non conoscere limiti, sono tanti gli esempi di strutture sempre più avanzate che sembrano sfidare la stessa immaginazione, l’arena per cinema e concerti è ormai una banalità che si può trovare anche sui traghetti più piccoli che coprono rotte giornaliere. Sulla Costa Concordia della Costa Crociere varata nel 2005 era installato un simulatore di guida F1, sulla Liberty addirittura 22 bar, un teatro e 4 ristoranti. È con l’implementazione di nuove tecnologie e lo sfoggio di design avveniristico che l’ingegneria navale si affaccia, almeno una volta all’anno, al guiness dei primati.

  • lorette
    00 13/02/2006 10:49
    Una nave per le profondità della terra

    New 13 Febbraio 2006




    Le esplorazioni spaziali hanno permesso agli scienziati di acquisire una enorme quantità di informazioni sul sistema solare ma ancora poco sappiamo del mondo sotterraneo e su come sia realmente fatto centro della terra.
    Le perforazioni della crosta terrestre effettuate fino ad ora si sono spinte solo fino a pochi chilometri di profondità ottenendo comunque importanti informazioni ma ora una nave giapponese tenterà per la prima volta di raggiungere, con una speciale trivella, il mantello terrestre che si trova alcuni chilometri al disotto della crosta.
    L’obiettivo del progetto giapponese è quello di studiare l’origine dei terremoti che si originano dai movimenti delle placche tettoniche e per raggiungere più agevolmente il mantello terrestre è stato scelto l’ambiente marino in quanto la crosta che si trova sotto gli oceani e che viene chiamata “crosta oceanica” a uno spessore più sottile rispetto alla “crosta continentale”.
    La nave giapponese impegnata nel tentativo di perforazione della crosta terrestre si chiama Chikyu. La nave lunga 210 metri e del peso di quasi 57 mila tonnellate possiede una torre di 112 metri che permetterà di estendere una trivella di 10 km che si inoltrerà per 3-4 chilometri al disotto della superficie marina e per 6 chilometri all’interno della crosta.
    La trivella è munita all’estremità di un potente trapano in grado di resistere a pressioni di centinaia di atmosfere e a una temperatura di 300°C, condizioni che si registrano man mano che si scende nel sottosuolo terrestre.
    Il progetto giapponese prevede di raggiungere il mantello entro il 2012. La prima perforazione, che avverrà al largo delle coste meridionali del Giappone, porterà in superficie i primi campioni roccia da esaminare.
    Precedenti perforazioni hanno portato alla scoperta di alcuni batteri che si nutrono di rocce e che vivono in prossimità delle dorsali oceaniche, particolari forme di vita che si sono adattate a vivere a temperature che superano i 100°C e a pressioni dell’ordine di centinaia di atmosfere.

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