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CURIOSITA E NOTIZIE DAI MARI NEL MONDO

  • Messaggi
  • lorette
    00 17/07/2005 11:57

    Inaugurazione Zoomarine a Torvaianica



    Torvaianica è una frequentata località balneare del litorale Romano con una bella spiaggia. Nei pressi di questa nota stazione turistica del Comune di Pomezia oggi verrà aperto un grande parco marino che avrà un estensione di 34 ettari ed avrà al suo interno oltre cento esemplari di venti specie marine diverse anche di quelle considerate più insolite.
    Il parco si chiamerà “Zoomarine” ed intende eguagliare il famoso parco marino di Lisbona. Scopo di questo nuovo parco marino è quello di avvicinare adulti e bambini all’ambiente marino con iniziative di intrattenimento ma anche con attività didattiche. Per quest’ultimo scopo verrà utilizzata una sala cinematografica a 3D a forma di balena in cui verranno proiettati documentari scientifici ed educativi. Per quanto riguarda gli spettacoli saranno di quattro tipi: esibizioni di delfini con addestratori, esibizioni di otarie, foche e leoni marini, spettacoli di leoni marini con scenografie di galeoni e pirati, spettacoli con pappagalli brasiliani nell’“area amazzonia”. Molti di questi spettacoli si svolgeranno in cinque vasche all’aperto che compongono lo “Stadio Acquatico Multi-Show” da 1500 posti. Vi saranno anche 4 stadi- anfiteatro da più di 9000 posti con gradinate coperte e un delfinario considerato il più grande d’Europa con 3100 posti a sedere.
    Per osservare il mondo marino saranno presenti 13 vasche interrate che il pubblico potrà ammirare attraverso enormi vetrate. Particolarmente suggestivo un tunnel trasparente subacqueo con cui si potrà ammirare specie esotiche e rare ed anche gli squali.
    Non solo divertimenti ed attività didattiche caratterizzeranno questo parco marino al suo interno infatti presenta anche una struttura sanitaria attiva 24 ore su 24 per gli animali marini ospiti del parco che comprende un moderna clinica veterinaria molto attrezzata ed un centro recupero per animali spiaggiati lungo le coste del Mediterraneo.
    La struttura, che è costata circa 20 milioni di euro, prevede l’impiego di quasi 400 persone tra biologi, addestratori, personale addetto alla manutenzione ecc.

  • lorette
    00 01/08/2005 19:45
    Il pesce lupo




    L'Anarhichas lupus, ovvero il pesce lupo, è una sorta di anguillona lunga anche due metri che dimora tra le foreste di gigantesche alghe, nelle gelide acque canadesi dell'oceano Pacifico.

    Ha l'aspetto molto poco rassicurante: assomiglia a un rettile preistorico. Quando non caccia vive nelle buie grotte oppure negli anfratti tra gli scogli.

    Questo animale è della famiglia degli anaricadidi che è rappresentata da 5 specie, tre delle quali vivono nell'Atlantico settentrionale.

    Le sue poderose mascelle fanno rabbrividire. Secondo gli studiosi in realtà è innocuo. Se la prende solamente con i ricci e i molluschi, che tritura coi suoi grandi molari.


    Incontrarlo non porta alcun pericolo. Si instaura un rapporto di amicizia con i sub che lo imboccano. Questo pesce dalle terribili sembianze è la classica pecora travestita da lupo.

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    [Modificato da lorette 01/08/2005 19.46]

  • lorette
    00 16/08/2005 21:56
    Pescata una manta al largo di Levanto



    Recentemente dei pescatori di La Spezia sono rimasti sbalorditi quando si sono ritrovati nelle reti, oltre alle solite acciughe, anche una manta di due metri e mezzo di “apertura alare” e di un quintale di peso. L’eccezionale cattura è avvenuta ad un miglio al largo di Levanto dove si trovava il motopeschereccio normalmente dedito alla pesca delle acciughe con la lampara.
    Per liberare il grande animale marino è stata aperta la rete, ma ciò ha comportato la perdita dell’intero pescato. Non è raro che quando si usano reti con la lampara vengano accidentalmente catturati anche delfini e pesci luna che però è possibile liberare in mare senza aprire la rete. Questa operazione non è stata possibile con la manta a causa della sua forza e del suo peso che avrebbe provocato gravi danni alla rete.
    Curiosa creatura marina la manta che assomiglia più ad un grande aquilone che ad un normale abitante del mare. E’ uno dei più grandi pesci pelagici ed è anche il più grande rappresentante dell’ordine dei Riformi. Viene chiamata così perché il suo aspetto piatto la fa assomigliare ad un mantello. Una strana presenza del mare che ha colpito da sempre l’attenzione di pescatori e marinai per il suo fluttuare leggero nelle azzurre acque marine come un silenzioso volo d’aquilone nel azzurro del cielo.
    Il nome fu dato da navigatori spagnoli del sedicesimo secolo che la chiamarono manta per la sua somiglianza ad una coperta infatti in “casigliano” manta vuol dire proprio coperta. Per i suoi inconfondibili “corni neri” (pinne cefaliche) viene chiamata anche razza cornuta o pesce diavolo.
    Ha dimensioni veramente imponenti l’apertura alare può arrivare intorno agli otto metri ed il peso raggiungere le due o tre tonnellate. Nonostante le dimensioni è un pesce assolutamente tranquillo che si nutre di plancton che cattura in superficie servendosi delle appendici cefaliche. Il mantello presenta un colore scuro sul dorso mentre sul ventre è bianco. Ha una forma molto appiattita e le grandi pinne pettorali assomigliano piuttosto a delle ali. Possiede una coda piccola e sottile ed una pelle molto rugosa.
    Vive in acque temperate calde e nei mari tropicali, ma una specie che presenta minori dimensioni vive anche nel Mediterraneo. Altra caratteristica curiosa di questi pesci è il fatto che hanno l’abitudine di saltare fuori dall’acqua compiendo balzi di qualche metro aiutandosi con le enormi “ali”.
    Come dicevamo è un animale inoffensivo ma per il suo poco rassicurante aspetto è sempre stato temuto dalle popolazioni indigene delle zone tropicali e ha dato origine a leggende che rappresentano la manta come una creatura diabolica capace addirittura di trascinare una nave di grandi dimensioni.

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    [Modificato da lorette 17/08/2005 7.19]

  • lorette
    00 16/08/2005 22:00
    Le regole per chi va al mare



    Purtroppo sono ancora numerosi gli incidenti in mare dovuti all’imprudenza o al non rispetto delle regole. Anche in questi giorni di vacanza e le località marine sono affollate di turisti si è avuta notizia di due tragici incidenti che hanno coinvolto delle imbarcazioni da diporto e che hanno avuto conseguenze mortali.
    Un subacqueo è stato colpito dall’elica di una imbarcazione mentre effettuava un’immersione nelle Acque di Santa Marinella, vicino Civitavecchia, mentre una donna americana è stata travolta ed uccisa da un motoscafo in Sardegna.
    Per evitare questi spiacevoli incidenti si dovrebbe conoscere e rispettare maggiormente quelle che sono le regole dell’andare per mare indicate nelle ordinanze della Capitaneria di Porto. Sono diverse regole che dovrebbero rispettare i bagnanti, i subacquei e chi utilizza imbarcazioni da diporto. Per quanto riguarda i bagnanti la regola principale è di mantenersi nella zona riservata alla balneazione che in genere è delimitata da appositi gavitelli. Per i sub che usano le bombole l’indicazione più importante è di non allontanarsi oltre i 50 metri dalla bandiera di segnalazione, poi di tenere sotto controllo le varie attrezzature e la pressione delle bombole. Per chi invece si immerge in apnea è molto importante scendere sott’acqua legati ad una cima fissata all’apposito galleggiante “segnasub” e comunque sempre in compagnia di un’altra persona. I diportisti devono assolutamente ricordarsi di spegnere il motore a trecento metri dalla riva e comunque ove vi sia presenza di bagnanti e di mantenere una velocità di 10 nodi entro mille metri dalla costa. In presenza di segnali che indichino la presenza di sub di deve moderare la velocità e tenersi ad almeno 100 metri di distanza.
    Particolarmente pericolosi sono gli acquascooter il cui uso e riservato a chi abbia compiuto 18 anni e se il motore ha una potenza superiore a 40,8 cavalli occorre la patente nautica. Questi scooter d’acqua devono utilizzare gli appositi corridoi per prendere il largo e per ritornare a riva comunque mantenendo una velocità massima di tre nodi e mantenendo il tubo di scarico sotto il pelo dell’acqua.
    Altre regole si possono conoscere prendendo visione delle varie ordinanze della Capitaneria di Porto in sede locale oppure consultando il sito web della Guardia Costiera (www.guardiacostiera.it). Ricordiamo infine che esiste un numero gratuito per il soccorso in mare: “Emergenze in mare -1530”.

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    [Modificato da lorette 17/08/2005 7.18]

  • lorette
    00 06/09/2005 14:56
    Pesca illegale nel Po

    settembre 05, 2005




    Il Po, come è noto, è il più grande fiume italiano per lunghezza e portata. L’ecosistema di questo grande fiume è di fondamentale importanza per tutta l’Italia. Questa estate il fiume è stato al centro della cronaca perché ha causa di una prolungata siccità la sua portata ha raggiunto livelli minimi, ma un’altra sconcertante notizia ha riguardato questo importante fiume.
    Si tratta della denuncia fatta da alcune organizzazione ambientaliste e che riguarda la presenza di un notevole numero di pescatori di frodo venuti dall’Europa dell’est ed entrati in Italia con visto turistico che pescherebbero pesce nel Po per rivenderlo come pesce pregiato.
    La denuncia che è stata presentata alla Guardia di Finanza che ha aperto un inchiesta per “furto di beni dello Stato” viene anche dai pescatori sportivi che da anni ormai cercano di porre all’attenzione delle autorità competenti lo scabroso fenomeno.
    Secondo il rapporto i pescatori di frodo provenienti da paesi dell’Europa dell’est si sposterebbero lungo le sponde del fiume per catturare tonnellate e tonnellate di ittiofauna, in particolare pesci siluro, pesci gatto, cavedani e barbi che, dopo essere stati “puliti” con le stesse acque del fiume, pratica vietatissima dalle leggi sanitarie nazionali, verrebbero congelati e spediti nei paesi dell’est europeo. Qui il prodotto sarebbe poi confezionato, etichettato e rispedito in Italia per essere venduto addirittura come prodotto pregiato e d’importazione.
    Secondo gli ambientalisti tale commercio illegale oltre a produrre danni di tipo economico e sanitario costituirebbe una grave minaccia all’intero ecosistema del Po per l’impoverimento della fauna ittica.

  • lorette
    00 06/09/2005 15:04

    Campionato delle zuppe di pesce

    06 Settembre 2005




    Dal 14 al 18 settembre si svolgerà a Fano il campionato più goloso d’Italia. Ben 16 città di mare italiane infatti si sfideranno nella “Disfida di Zuppe di Pesce” nella terza edizione del Festival del Brodetto e delle Zuppe di Pesce promosso da Confesercenti, Federazione Ristoratori, insieme con Camera di Commercio, Regione Marche, Provincia di Pesaro-Urbino e Comune di Fano.
    Le squadre di queste 16 città partecipanti alla manifestazione rappresenteranno tutta l’Italia marinara: Genova per la Liguria, Cesenatico per l’Emilia-Romagna, Mestre per il Veneto, San Canzian d’Isonzo per il Friuli, Alghero per la Sardegna, Viareggio per la Toscana, Fano, Pesaro e San Benedetto del Tronto per le Marche, Termoli per il Molise, Brindisi per la Puglia, Sabaudia per il Lazio, Poliporo per la Basilicata, Caserta per la Campania, Catanzaro per la Calabria e Messina per la Sicilia.
    Le squadre si affronteranno a coppie e i piatti saranno assaggiati e votati da una giuria popolare. Tutti potranno entrare nella giuria della Disfida (15 euro). Alla fine vincerà quella giudicata la miglior zuppa di pesce dell’anno, che verrà premiata nel corso di una grande festa popolare (sabato 17 e domenica 18 settembre).
    Dall’1 al 30 settembre durante il “Mese del Brodetto”, nei ristoranti della riviera della provincia di Pesaro-Urbino si mangerà brodetto al prezzo promozionale di 11 euro.
    Durante il festival, inoltre, sarà possibile frequentare la “Scuola di brodetto” (sabato 17 settembre) o partecipare o al convegno sulle zuppe di pesce organizzato dall’Accademia italiana della Cucina (venerdì 16).

  • lorette
    00 30/09/2005 08:50
    Fotografato per la prima volta un calamaro gigante
    La colossale creatura ripresa nel Mar del Giappone,
    a quasi 1000 metri di profondità.
    I ricercatori hanno utilizzato tecnologie tutt'altro che costose

    30 Settembre 2005






    Finora erano stati trovati soltanto esemplari morti finiti su qualche spiaggia ocatturati accidentalmente dalle reti di sbigottiti pescatori.Nei secoli passati erano considerati solo mostri leggendari, creature fantastiche frutto della fantasia di qualche scrittore di racconti di mare
    o terribile protagonista di impressionanti racconti di vecchi marinai. Si tratta dei calamari giganti di cui ormai
    si era stabilita la reale presenza negli abissi marini
    ma di cui mancavano immagini dal vivo.Finalmente è successo quello che tanti studiosi si aspettavano, fotografare vivo nel suo ambiente naturale un calamaro gigante (architeuthis rex).
    Ci sono riusciti due ricercatori giapponesi Tsunemi Kubodera, del Museo nazionale delle scienze (nella foto), e Kyoichi Mori, dell’Associazione Ogasawara per l’osservazione delle balene, entrambi di Tokio, che hanno ripreso un l’animale di otto metri, grande quanto un autobus, a 900 metri di profondità,
    nel Pacifico settentrionale. L’eccezionale avvenimento costituisce un passo in avanti nello studio di questa isteriosa creatura marina che può raggiungere una lunghezza di 18 metri con tentacoli di 12 metri e di cui si conosce ancora poco. Per realizzare la difficile impresa di fotografare il calamaro i due studiosi hanno seguito dei capodogli che sono naturali predatori di calamari giganti. Fermata la nave nel punto giusto hanno calato in mare una apparecchiatura fotografica legata ad
    un lungo cavo e una grossa esca. Un enorme calamaro dai lunghissimi tentacoli si è avventato sulla preda ed ha addirittura cercatodi risalire dalle profondità marine arrivando a poche decine di metri dalla superficie e
    con i tentacoli si è attaccato ad una fiancata della nave
    su cui si trovavano gli scienziati giapponesi.Nel tentativo di liberarsi dalla presa ha persouno dei tentacoli che è rimasto attaccato all’imbarcazione.Si è trattato di un comportamento particolarmente aggressivo che ha stupito gli studiosi
    che non credevano che la misteriosa creatura marina
    fosse un così vorace predatore.


  • lorette
    00 09/10/2005 18:09
    45° Salone Nautico di Genova

    New Del 07 Ottobre 2005




    Si apre sabato 8 ottobre, a Genova, la 45° edizione del “Salone Nautico Internazionale” un appuntamento che gli amanti del mare e della nautica non possono assolutamente perdere ed anche quest’anno gli appassionati non resteranno delusi vista la vastissima esposizione di natanti di ogni tipo ed i numerosi eventi collaterali che come sempre accompagnano la prestigiosa manifestazione nautica.
    Saranno in esposizione barche a motore e a vela, super-yacht, accessori per la nautica e l’abbigliamento marino, il tutto in quattro padiglioni, in vaste aree all’aperto e marine attrezzate nella suggestiva scenografia dell’imboccatura del porto di Genova.
    Sono già in corso i lavori di ampliamento della Marina che termineranno nel 2006 e che permetteranno di avere a disposizione per il prossimo anno seicento posti barca contro i duecento attuali. Per la prossima edizione del Salone Nautico, quindi, la superficie a disposizione sarà superiore ai 288 mila mq della scorsa edizione e si potranno esporre eccezionali super-yacht superiori ai 40 metri di lunghezza, veri e propri gioielli della cantieristica da diporto.
    Nei nove giorni in cui si svolge il Salone Nautico Internazionale 2005, dall’8 al 16 ottobre, sono previste manifestazione sportive, culturali, e spettacoli, convegni e dibattiti sui temi più attuali del settore. Presso il Teatro del Mare si terranno anteprime internazionali mentre allo “Stadio dell’Acqua” vi saranno esibizioni, prove e lezioni che riguardano diverse discipline acquatiche tra cui vela, wind-surf, sci-nautico e canoa.
    La manifestazione si propone di promuovere una nautica responsabile alla portata di tutti. Il Salone è anche l’occasione per gli operatori nautici italiani e stranieri per importanti contatti e per realizzare buoni affari.

  • lorette
    00 09/10/2005 18:19
    Oltre le barriere

    08 Ottobre 2005




    Dopo aver solcato il Mar Mediterraneo fino alle coste africane, a bordo di uno splendido Vallicelli 65, l’equipaggio dell’Associazione Oltre le Barriere, in collaborazione con gli amici della Fondazione Internazionale di Liegro, partecipa con ben tre imbarcazioni a vela alla 37° edizione della storica regata “La Barcolana”, che si svolge, come ogni anno, la seconda domenica di ottobre, nelle acque antistanti il Golfo di Trieste.
    Oltre le Barriere prenderà parte a questa nuova, entusiasmante iniziativa, con l’impegno e l’entusiasmo che caratterizza da sempre il suo equipaggio, composto da pazienti del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL SA2, operatori sanitari, velisti e volontari che, a bordo di tre splendide imbarcazioni (Bavaria 50, Oceanist 473, Bavaria 35 Match Race), solcherà le acque del Golfo di Trieste, vivendo il mare non solo nella sua dimensione di benessere e competizione sportiva, ma anche come ponte fra culture, storia e tradizioni di cui l’Adriatico è grande teatro.
    L’attenzione di migliaia di persone quel giorno sarà rivolta verso il mare per godersi lo spettacolo delle duemila vele del Golfo; l’equipaggio di Oltre le Barriere, interprete di un modo nuovo di vivere la vela, come dimensione di benessere nel disagio psico sociale, sarà lì per testimoniare ancora una volta come la diversità di ciascuno rappresenti un valore per l’intera comunità, rendendo in tal modo questa manifestazione veramente speciale.
    La Barcolana, infatti, si propone come un evento unico che attira ogni anno nello stesso Golfo circa 25.000 velisti e un totale di 250.000 persone, dove lo spirito di gara è rimasto da sempre immutato: imbarcazioni di sei metri si scontrano con i giganti del mare, scafi di 30 metri, e tutti regatano contemporaneamente nel Golfo di Trieste, il punto più a Nord del mar Mediterraneo, al centro dell’Europa. Da molti anni, inoltre, la Barcolana è diventata un’occasione di visibilità e di sfida del mondo del sociale.
    Oltre le Barriere, il cui obiettivo è sostenere attività a favore dei diversamente abili, è lieta di poter utilizzare la Barcolana per promuovere il proprio messaggio di educazione civica e solidarietà, in forza del fatto che questa regata garantisce tanta visibilità. La Vela è uno sport che unisce, elimina le differenze e arricchisce tutti di una nuova dimensione.
    Prendere parte ad un evento sportivo come la Barcolana, sulla cui linea di partenza si confrontano circa duemila barche a vela, di ogni foggia e dimensione, dimostra che partecipare, esserci è importante, al di là delle differenze, perché solo la partecipazione di tutti rende questo evento davvero unico.

  • lorette
    00 09/10/2005 18:23
    Aretusa torna in mare

    07 Ottobre 2005




    È stata chiamata “Aretusa” come la ninfa di Artemide che venne trasformata in fonte nei pressi del porto grande di Siracusa, per sottrarla ai desideri di amore del dio fluviale Alfeo. Si tratta di un raro esemplare di Tartaruga verde (Chelonia Mydas) simile agli esemplari visti nel famoso film della Disney “Alla ricerca di Nemo”.
    Aretusa è stata trovata in condizioni fisiche precarie verso la metà del luglio scorso nelle acque del Lido Venere della Playa di Catania. Dopo le opportune cure l’esemplare di tartaruga verde è stato liberato nei giorni scorsi insieme ad altre tartarughe della specie Caretta caretta nella “Area Marina protetta del Plemmirio” di Siracusa.
    La tartaruga verde aveva ingerito un sacchetto di plastica insieme alle alghe di cui abitualmente si nutre rischiando di morire. Le cure necessarie sono state effettuate, inizialmente, dal Centro di primo soccorso del “Fondo siciliano per la natura” e successivamente da un centro specializzato di Comiso.
    La Tartaruga verde vive in prevalenza nelle acque tropicali ma, seppur raramente, la si può trovare anche nelle acque temperate del Mediterraneo. Può raggiungere una lunghezza di 150 centimetri ed è prevalentemente vegetariana, anche se non disprezza qualche medusa, ed è proprio questa abitudine alimentare che ha volte la porta, purtroppo, ha scambiare per una medusa qualche sacchetto di plastica e ad ingoiarlo, così come ha fatto “Aretusa”, rischiando la morte.
    Per fortuna Aretusa è stata salvata ed è stata scelta come mascotte dell’Area marina protetta del Plemmirio e, insieme alle altre tartarughe marine, come simbolo di mare pulito e di difesa della biodiversità.

  • lorette
    00 16/10/2005 11:17
    Cento dipinti di marina al Galata

    NEW 14 Ottobre 2005


    È stata inaugurata da poco al nuovo Museo del mare Galata a Genova una nuova sezione permanente intitolata “Yachts portraits” una collezione di Beppe Croce di cento dipinti di navi e barche.
    In passato infatti era consuetudine dei capitani di bordo, soprattutto inglesi, avere un dipinto della propria nave o barca, e il genovese Beppe Croce (dirigente e poi presidente della Federazione Italiana Vela dal 1957 al 1981), da grande appassionato di mare quale era, ne raccolse un centinaio, tra i più prestigiosi in Europa. Alla fine della sua carriera li lasciò alla sua famiglia che oggi ha deciso di prestarli, ad uso gratuito, al nuovo museo del mare Galata.
    Gli Yachts portraits o i Captain’s paints, i quadri del capitano, ritraggono navi molto precise, yacht è infatti un termine olandese per definire una veloce barca da regata. La collezione si compone di dipinti di notevole interesse, risalenti per lo più alla metà dell’Ottocento, che offrono ai visitatori l’opportunità di vedere quella che è stata l’evoluzione degli yachts tra il 1832 e il 1907, epoca in cui muovevano i primi passi competizioni sportive leggendarie, come la Coppa America e la Fastnet.
    I cento dipinti saranno esposti a rotazione trenta alla volta e l’ingresso nella sala dedicata è compreso nel prezzo del biglietto del museo.
    Le opere, realizzate per lo più da grandi maestri britannici del dipinto di marina, sono una tipologia quasi introvabile nel nostro paese che mette a livello europeo e mondiale la collezione ospitata al museo del mare genovese ...MY WEBPAGE

  • lorette
    00 16/10/2005 11:27
    Le marine di Miriam Salvalai

    NEW 14 Ottobre 2005


    Le “marine” con le reti e le cime, gli scorci di porti,
    di rive e di trabucchi, le barche e le vele ritratte nei quadri di Miriam Salvalai
    sono esposte proprio in questi giorni ad Aosta
    per iniziativa dell’Azienda di Informazione e
    Accoglienza turistica del capoluogo regionale.
    La personale dell’artista propone una vasta rassegna tematica
    “su un itinerario simbolico che evoca la sottile nostalgia
    da sempre legata ai luoghi ed alla gente di mare.”
    Sarà possibile visitare la mostra fino al 20 ottobre.
    Suggestiva cornice della rassegna è la bella sala
    espositiva all’interno della “Torre Sancti Ursi”
    adiacente alle Porte Pretoriane di Aosta.
    La mostra è aperta al pubblico dalle ore 10 alle 12.30
    e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.
    Il catalogo è accessibile anche sul sito:MY WEBPAGE

  • lorette
    00 16/10/2005 11:35
    Percorso subacqueo per non vedenti

    NEW 14 Ottobre 2005




    Il “Parco Nazionale delle Cinque Terre”
    è un’area veramente affascinante con i suoi antichi borghi marinari, i fondali a strapiombo e l’acqua trasparente che si estende da Tramonti,a levante, in provincia di La Spezia,
    fino al comune di Monterosso, a ponente.Gli appassionati di subacquea troveranno in questi fondali una notevole varietà di fauna marina fra cui numerose specie poco frequenti
    in altre zone del Mediterraneo.Lungo le coste si trovano anche immense praterie di “Posidonia Oceanica” ed è presente anche il
    corallo rosso ed il raro corallo nero.Tutte queste bellezze che finora sono apparse soltanto allo sguardo di fortunati sub ora,
    grazie ad una speciale iniziativa, saranno in qualche modo apprezzate anche da persone con problemi di vista.È stato infatti realizzato,lungo le coste del Parco, un particolare percorso subacqueo attrezzato per non vedenti. Si tratta di un progetto dei centri diving di Levanto e Riomaggiore in collaborazione con il presidente del Parco delle Cinque Terre.
    Già lo scorso anno i subacquei avevano accompagnato
    persone con problemi di vista nei fondali marini facendogli direttamente toccare, alghe, spugne e posidonie e raccontando eventuali incontri con le tante specie di animali marini che
    popolano questi fantastici fondali. Per poter effettuare queste esperienze insolite gli istruttori subacquei si sono muniti di particolari attrezzature come ad esempio una maschera speciale
    che consente tramite una ricetrasmittente di rimanere costantemente in contatto con il visitatore non vedente e di trasmettergli l’emozione dell’incontro con le bellissime presenze sottomarine. Per preparare i visitatori non vedenti alla visita dei fondali delle cinque terre si pensa di tenere
    anche delle apposite lezioni usando dei modellini tridimensionali di pesci e piantine.



    [Modificato da lorette 16/10/2005 11.44]

  • lorette
    00 16/10/2005 11:42
    Il tesoro dei pirati

    NEW 16 Ottobre 2005




    È da sempre argomento di indubbio fascino e fonte di ispirazione per appassionanti racconti di mare. Stiamo parlando della presenza di tesori nascosti dai pirati su qualche misteriosa isola sperduta nell’Oceano.
    Numerose ricerche di questi fantastici tesori però spesso non hanno dato i risultati sperati tanto da mettere in dubbio l’esistenza di queste fantomatiche isole del tesoro, ma una notizia circolata nei giorni scorsi annuncia una scoperta che se confermata si presenta veramente eccezionale. Nei fondali della famosa isola di Robinson Crusoe che si trova nell’Oceano Pacifico a centinaia di chilometri dalle coste del Cile cui l’isola appartiene sarebbero state individuate ben 8000 tonnellate di oro.
    La scoperta sarebbe stata effettuata grazie ad un sofisticato sottomarino progettato dall’ingegner Manuel Salinas. Il robot appartiene all’impresa “Wagner Tecnologias” che ha anche annunciato che intende recuperare il tesoro senza danneggiare il delicato ecosistema dell’isola.
    L’impresa che ha scoperto la massa metallica che si ritiene essere oro se ne considera anche proprietaria mentre, naturalmente, il governo del Cile afferma che secondo la legge tutta la ricchezza scoperta appartiene, invece, allo Stato.
    Comunque sia il tesoro scoperto sarebbe composto da 800 tonnellate di oro ma anche da gioielli e diamanti e fra di essi anche la fantastica “rosa d’oro” sottratta dagli spagnoli agli Inca e poi bottino dei pirati che insieme al resto l’avrebbero portata sull’isola.
    Questo tesoro, infatti, se ne verrà confermato il ritrovamento ha un origine Inca ed è stato inizialmente depredato dagli spagnoli e successivamente è finito nelle mani dei pirati per poi essere nascosto nell’Isola di Robinson Crusoe.
    L’isola è così chiamata perché vi è finito naufrago un certo Alejandro Selkirk la cui vicenda ha ispirato Daniel Defoe nel creare il protagonista del suo noto romanzo “Robinson Crusoe”.
    Secondo alcuni studiosi inglesi, comunque, il ritrovamento del tesoro in Cile non è un fatto così eccezionale come si pensa in quanto i tesori sommersi sarebbero un quantità veramente notevole. Secondo i loro calcoli infatti nei fondali marini si troverebbe addirittura un quarto di tutto l’oro, l’argento e le pietre preziose estratte dalle miniere di tutto il mondo. Tutta questa ricchezza sarebbe finita in fondo al mare per i vari naufragi delle antiche imbarcazioni a vela che trasportavano i materiali preziosi, naufragi dovuti sia a cause naturali sia per i violenti attacchi dei pirati.

  • lorette
    00 22/10/2005 12:01
    Provvedimenti per salvare l’anguilla

    17 Ottobre 2005




    È già da alcuni anni che viene lanciato l’allarme di una possibile estinzione della popolazione mondiale delle anguille. Nel 2003 è stato uno scienziato svedese ha dichiarare e dimostrare che dal 1978 le anguille americane, europee ed asiatiche sono diminuite del 99 %.
    L’ultimo allarme è stato lanciato dal Commissario europeo per la Pesca e gli Affari Marittimi Joe Borg. Il Commissario avverte che l’anguilla, risorsa fondamentale per la pesca e l’acquacoltura, è in uno stato di grave depauperamento.
    L’anguilla vive nelle acque interne fino al raggiungimento della maturità sessuale poi raggiunge il mare dove va per riprodursi in precise zone dell’Oceano (Mar dei Sargassi, Isole Bermude). Da queste zone le larve, percorrendo incredibili distanze, arrivano alla foce dei fiumi e, in uno stato ormai adulto, cominciano a risalirli.
    Nei giorni scorsi a Bruxelles è stata presentata un proposta per tentare di ricostituire gli stock di anguilla europea. Nella proposta si prevede l’istituzione da parte degli Stati membri di piani di gestione nazionale che dovranno, in modo efficace, affrontare le cause della marcata diminuzione degli stock di anguilla. Le cause principali della diminuzione sono la pesca intensiva e l’inquinamento.
    L’obiettivo è quello di raggiungere un tasso di migrazione per esemplari adulti di anguilla argentata del 40 %. Altro provvedimento contenuto nella proposta della Commissione europea è un fermo da effettuare dall’1 al 15 di ogni mese salvo nel caso in cui lo stato membro dimostri di aver già attuato iniziative valide per il raggiungimento dell’obiettivo stabilito. La Commissione, inoltre, ha l’intenzione di proporre tra breve l’istituzione di un sistema di tracciabilità con lo scopo di contrastare eventuali infrazioni.

  • lorette
    00 22/10/2005 12:05
    Lo storione rischia di estinguersi

    18 Ottobre 2005


    Da sempre considerata, a causa del suo alto costo, una prelibatezza riservata a pochi, il caviale è una specialità gastronomica particolarmente ricercata dai buongustai che si ricava dalle uova di storione.
    Lo storione è un pesce esistente sin dalla preistoria che vive in mare o nei fiumi su fondali sabbiosi o fangosi vicino alla costa in varie parti del mondo, ma è nel Mar Caspio che vivono cinque specie di storione e in particolare da tre di questi si ricavano le uova più pregiate che servono a produrre oltre il 90% del caviale presente sul mercato mondiale.
    È quindi russo o iraniano il caviale più pregiato che possiamo trovare in vendita, inoltre il caviale russo è quello maggiormente commercializzato mentre quello iraniano è il preferito dai cuochi di fama internazionale.
    Le tre specie di storioni del Mar Caspio da cui si estraggono le uova per ricavarne caviale sono il “Beluga”, l’“Asetra” , il “Sevruga”.
    Vista la grande richiesta e gli ottimi ricavi, si capisce l’intenso sforzo di pesca cui è sottoposto lo storione, tanto che recentemente è stato lanciato un nuovo allarme per il pericolo di estinzione che corre questa specie.
    È soprattutto la pesca di frodo ad essere accusata di aver ridotto addirittura del 90% la presenza di storioni nelle acque del Mar Caspio. Ad essere a rischio è il cosiddetto “caviale nero” il vero caviale ricavato dalle uova di storione mentre per il “caviale rosso” più economico non esiste pericolo in quanto viene ottenuto dalle uova di salmoni allevati.
    Per evitare l’estinzione dello storione nel 2001 l’Onu aveva imposto una moratoria alla pesca di questa specie nel Mar Caspio. Il divieto riguarda solo la Russia in quanto l’Iran adotta il Monopolio di Stato. Il divieto ha comunque fatto aumentare in modo notevole la pesca di frodo.
    Ora anche i russi cercano di prendere provvedimenti. Il Ministro della pesca ha proposto di mettere sotto controllo statale la commercializzazione del caviale vincolandolo con un monopolio che permetta la vendita solo in alcuni negozi specializzati, mentre il governatore di una regione che si affaccia sul Mar Caspio ha vietato la pesca industriale degli storioni per un anno. Queste iniziative pare che siano soltanto delle buone intenzioni con scarsi risultati vista la notevole quantità di prodotto di contrabbando che giunge sul mercato.

  • lorette
    00 22/10/2005 12:09
    Carpe robot all’acquario di Londra

    20 Ottobre 2005


    I primi pesci-robot autonomi sono l’ultima attrazione all’acquario di Londra. I tre cyber-pesci vivono in una vasca accanto a pesci veri e nuotano in completa autonomia.
    I pesci robot non sono una novità, esistono infatti da circa 10 anni, ma quest’ultimo tipo, la cui realizzazione ha richiesto tre anni del lavoro di un gruppo di scienziati dell’Essex University, è in assoluto il più intelligente e grazie a dei sensori è in grado di evitare gli ostacoli nuotando nella vasca senza l’utilizzo di comandi a distanza.
    Una cosa simile era accaduta nel luglio del 2003 quando era stato messo uno squalo robot chiamato Roboshark 2 in una vasca al National Marine Aquarium a Plymouth. Questi ultimi fish-robot hanno una forma simile a quella di una carpa, sono veloci come i tonni, hanno l’accelerazione di un luccio e l’abilità nel nuotare di un’anguilla.
    Le future generazioni del pesce-robot potranno essere usate per esplorare il fondo dei mari, come rilevatori di perdite di oleodotti, ma anche per attività di spionaggio. È stato perfino indetto un concorso per bambini per dare loro un nome



    [Modificato da lorette 22/10/2005 12.12]

  • lorette
    00 27/10/2005 07:54
    Halloween...parky

    24 Ottobre 2005




    Il party di Halloween più spaventoso e insolito è quello dei parchi romagnoli Italia in miniatura a Rimini e Parco Le navi a Cattolica del gruppo S.E.P.A.R. Spa. Tre giorni di scherzetti da brivido, a un prezzo da... dolcetto, per un lungo weekend di paura dal 29 al 31 ottobre!
    Le Streghe lasciano le zucche e arrivano con l’oscurità, si appostano dietro alle torri e ai campanili della piccola Italia, gli scheletri scivolano sull’acqua nelle gondole del Canal Grande, dagli abissi marini emergono mostri il cui aspetto è sufficiente a gelare il sangue, insieme a spiriti di pirati scheletrici e sirene-zombi dal canto fatale: questi non sono che alcuni degli esseri che popoleranno Italia in Miniatura di Rimini e l’Acquario di Cattolica nel lunghissimo weekend di Halloween.
    Da sabato 29 a lunedì 31 ottobre va in scena Halloween Party anzi... Halloween Parky! Dove la Halloween di terra con zucche, ragni, streghe e vampiri di Italia in Miniatura si unisce alla Halloween degli Abissi, con i mostri marini, i relitti e i corsari fantasma dell’Acquario di Cattolica.
    Ma sono le “Notti Horror degli Abissi” la vera sorpresa dell’Acquario di Cattolica: dal 29 al 31 ottobre, ogni sera dalle 21 alle 24 il terrore raggiunge il suo culmine, grazie alle speciali visite guidate, per le quali è consigliabile prenotare, per scoprire come è profondo... un incubo.
    Per chi visita i due Parchi nei 3 giorni del lungo weekend di Halloween, è prevista una promozione “da brivido” dedicata a chi osa sfidare la paura, il mistero e la magia: il biglietto per visitare entrambi i parchi viene offerto a 20 euro per gli adulti e 15 euro per i ridotti. Inoltre, l’ingresso è gratuito per tutti i bambini che si presentano in costume: roba dell’altro mondo !!!

  • lorette
    00 27/10/2005 07:59
    La vista dei ciclidi

    25 Ottobre 2005




    Così come ogni altro aspetto che riguarda la vita su questo pianeta anche la funzione visiva degli esseri viventi viene modificata dall’evoluzione e dall’adattamento. Specie di animali che per una serie di caratteri risultano essere molto simili possono avere fotorecettori diversi a seconda delle diverse lunghezze d’onda della luce dell’ambiente a cui si sono adattati.
    Alcuni studiosi inglesi che hanno compiuto recentemente una ricerca sui Ciclidi dei grandi laghi africani pubblicata su Current Biology hanno scoperto che la funzione visiva di questi pesci subisce importanti modificazioni in tempi evolutivi relativamente brevi.
    I Ciclidi sono una specie di acqua dolce presente in Africa ed America e che comprende una variegata quantità pesci dalla forma, dai colori e dalle dimensioni molto diverse. Ospitati negli acquari di tutto il mondo in virtù dei loro colori vivaci, fra i pesci d’acqua dolce sono considerati tra i più “intelligenti”.
    Dalle analisi genetiche e fisiologiche condotte sulla visione dei colori dei Ciclidi che vivono nelle acque del lago Malawi, il terzo lago più grande d’Africa, gli studiosi inglesi hanno scoperto che ciò che rende diversa la visione fra diverse specie della stessa famiglia dipende dai differenti pigmenti visivi che gli animali acquatici usano. Una notevole quantità di questi pigmenti è ha disposizione di tutta la gamma di specie ma poi ciascuna di esse seleziona particolari pigmenti che danno differenti visioni.
    Questa scoperta è importante per capire come la visione a colori possa cambiare nelle specie che hanno una rapida evoluzione. Il differente modo di vedere può influire sul processo di formazione di nuove specie perchè la scelta del partner dipende in gran parte dal colore.

  • lorette
    00 27/10/2005 08:02
    A Cesenatico appuntamento con il pesce

    26 Ottobre 2005




    Il 29, 30, 31 ottobre e 1 novembre torna nel centro storico e lungo il ponte leonardesco di Cesenatico l’appuntamento con “Il pesce fa festa” la manifestazione che ogni anno rinnova il forte legame che unisce la città alla sua antica tradizione marinara.
    E proprio dalla pesca e dalle ricette dei marinai deriva il successo della gastronomia di mare che caratterizza e qualifica l’offerta turistica di Cesenatico che tutti conoscono anche come il Borgo dei pescatori.
    E per quattro giorni sarà proprio questa gastronomia di pesce la grande protagonista che permetterà di gustare le antiche ricette marinare dai brodetti alle grigliate.
    L’Arice, l’Associazione dei ristoratori, allestirà alla Colonia Agip una degustazione (dalle ore 11.30 alle 15 e dalle 18 alle 21) di antiche ricette della tradizione marinara a prezzi scontatissimi (da 4 a 10 Euro) preparate dagli chef dell’associazione.
    I pescatori di Cesenatico prepareranno la classica “rustida” (pesce “povero” fresco cotto su grandi graticole) nello Squero a prezzi più che accessibili. Nel corso della festa c’è anche la possibilità di acquistare pesce freschissimo, resterà infatti aperta la Pescheria Comunale e sul porto canale ponente si terrà il mercatino dei pescatori.
    Realizzata dall’amministrazione comunale e da Gesturist con la collaborazione delle categorie economiche della città, “Il pesce fa festa” è una sorta di omaggio alla pesca, attività che, negli anni, ha saputo dare alla città buoni bilanci economici e un’ottima immagine sul piano della gastronomia. Cesenatico, possiede infatti una flotta di 100 pescherecci e ha un mercato ittico molto attivo di circa 20mila quintali di pesce all’anno, di cui 6mila di pesce azzurro, e 20mila quintali di cozze, provenienti dagli allevamenti a poche miglia dalla costa.


    [Modificato da lorette 27/10/2005 8.03]

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